martedì 6 gennaio 2015

#RITAGLI / Grecia, basta: questo è "fiscal waterboarding"

Fiscal waterboarding. Sono cinque anni che l'Europa su ispirazione tedesca ce lo infligge. Strangolare un popolo per costringerlo al rigore oltre i limiti mentre la gente è senza lavoro e vive con pensioni da fame, si muore di malattie scomparse cinquant'anni fa, con le privatizzazioni forzate sono state consegnate l'area di Hellenikon o la lotteria nazionale a dei lestofanti. Dove dobbiamo andare a finire?

[D: Non chiedete più di uscire dall'euro, ma intanto la Merkel vi invita a rispettare i patti. Qual è la vostra risposta?]
Che è un'ingerenza inaccettabile in una campagna elettorale democratica. L'euro è stato concepito male, e per la Grecia, come per l'Italia, era meglio non aderirvi. Non ha retto all'impatto della crisi finanziaria del 2008, ma ormai non si può tornare indietro. È come un vascello lanciato verso l'America che a metà dell'oceano comincia ad imbarcare acqua. E' inutile stare a disquisire sugli errori degli ingegneri che l'hanno costruito, bisogna stringere i denti e arrivare in porto.

[D: Qual è la vostra proposta?]
Di trasformare il debito verso la Troika, salito da 240 a 280 miliardi per il comporsi degli interessi (che più volte rinegoziati sono scesi al 2% di media ma prima arrivavano a più del 5), in un maxi-bond a scadenza illimitata: cominceremo la restituzione quando le condizioni lo permetteranno e si sarà innescata in Grecia una crescita almeno del 3-3,5%.

[D: Non è troppo?]
Non le abbiamo inventate noi cifre del genere: la Troika quando ci concesse i prestiti di 110 miliardi nel maggio 2010 e 130 nella primavera 2012, diceva che sarebbero bastati per garantirci uno sviluppo del 4,5% l'anno. Che razza di errore, perfino l'Fmi l'ha riconosciuto. La Grecia ha perso talmente tanto che non è irrealistico un rimbalzo, ma da dove esce la crescita se ogni euro disponibile va a ridare i prestiti? Da questi fondi dipende la nostra sopravvivenza. E' la nostra linea rossa, non arretreremo.

*** Yanis VAROUFAKIS, economista, docente alla Texas University di Austin e già preside di Economia ad Atene, consigliere e futuro candidato di Syriza, estratto dall'intervista di Eugenio Occorsio, Il guru economico di Tsipras: «Basta ingerenze e più tempo sul debito», da 'la Repubblica', 5 gennaio 2015.
http://bit.ly/13WadmI

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