martedì 13 gennaio 2015

#RITAGLI / Giovani, sospesi tra spettatori e protagonisti

Quel che più sorprende è vedere che nella nostra società le innovazioni tecnologiche sono meno radicate di quel che sembrerebbe e poco apprezzate soprattutto dalle nuove generazioni.

[D: Secondo l'indagine realizzata da 'Last' (°), sono proprio i cosiddetti «nativi digitali» a mostrarsi più indifferenti rispetto alle possibili ricadute positive della tecnologia nella vita quotidiana. Per quale motivo, secondo lei?]
I più giovani non percepiscono la tecnologia come un generale incremento delle opportunità: è un atteggiamento, invece, paradossalmente più diffuso tra gli anziani. Manca nei ragazzi l'idea del progresso, inteso come uno sguardo fiducioso nei confronti di un futuro che può essere migliore del presente.

[D: Siamo di fronte a una generazione di disillusi?]
Direi piuttosto con poche speranze: abituarsi all'estrema velocità nelle comunicazioni fa sì che sia il tempo presente a dominare su tutto. La tecnologia viene usata e basta, senza altre implicazioni ne troppa fantasia.

[D: L'aspetto in cui più si percepisce un cambiamento in positivo, invece, è quello delle relazioni inter-personali. Per chiacchierare con amici e colleghi il web va bene, per trovare lavoro o informarsi decisamente meno. Per quale motivo?]
Abbiamo una fruizione passiva di un mezzo che, invece, per essere adoperato al massimo delle sue potenzialità, richiede capacità di interazione, curiosità e una buona conoscenza di base. Nelle nostre scuole gli studenti imparano a usare alcuni tipi di software, ma raramente si insegna anche a programmare, a percorrere nuove strade senza limitarsi a seguire quelle già tracciate.

[D: Siamo ancora al fondo della classifica europea per l'accesso a Internet. Come si rimedia?]
La fotografia è quella di un Paese non dico arretrato, ma certo dove manca un'alfabetizzazione comunicativa. Alcuni mezzi come la televisione non sono ancora percepiti dagli utenti come un'alternativa, anzi: spesso svolgono una funzione di integrazione con il mondo del web.

[D: Ad esempio?]
Le piattaforme online di recensioni di ristoranti e alberghi hanno bisogno di acquistare degli spazi pubblicitari in televisione: solo cosi riescono a guadagnare in credibilità agli occhi degli spettatori.

*** Adriano FABRIS, docente di Filosofia morale ed Etca della comunicazione all'Università di Pisa, autore di Etica delle nuove tecnologie, editrice La Scuola, 2014, estratto dall'intervista di Nadia Ferrigo, «Perché restiamo sospesi tra il ruolo di spettatori e quello di protagonisti», 'La Stampa', 12 gennaio 2015. - (°) L'indagine 'Last' (Community Media Research con Intesa Sanpaolo e La Stampa, vedi articolo di Daniele Marini, Iperconnessi per chattare, molto meno per lavorare, 'La Stampa', 12 gennaio 2015, http://bit.ly/1u1mnrg

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