giovedì 31 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Insistete, insistiamo (Franco Arminio)

Insistete, insistiamo.
pure nel giorno più nero
nel giorno in cui impietosamente
ci è annunciato il male
o in quei giorni corti un po' stentati.
Insistere fino a quando la gioia
arriva, breve, spensierata
e poi subito offuscata,
isolata dal resto del mondo,
ma sorella di un albero
vecchio e ancora una volta in fiore.
Solleviamo dalle pietre
delle nostre braccia
un fiore.

*** Franco ARMINIO, poeta, saggista, 'paesologo', facebook, 27 marzo 2022, qui

foto di Franco Arminio qui

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#VIGNETTE / Cessiamo il fuoco? (Mauro Biani)

Mauro BIANI,  1967
'la Repubblica', 30 marzo 2022, via facebook, qui

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mercoledì 30 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Potevi fermarti (Francesca Bottari)

Potevi fermarti
a dormire. È stato bello. 
Non sento il tuo odore, hai portato via 
tutto, ma le pieghe 
delle lenzuola, dov’eri steso tu
sono rimaste. Sono un bersaglio
per il sole
di questa mattina.

*** Francesca BOTTARI, poetessa, facebook, 3 gennaio 2022, qui


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#VIGNETTE / Erdogan può fermare la carneficina (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 29 marzo 2022, qui

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martedì 29 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / La libertà è (Gio Evan)

la libertà è
che quando davanti a un bivio
sei costretto a scegliere tra due strade,
tu inventi la terza.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 21 marzo 2022, qui
http://www.gioevan.it/biografia/


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#VIGNETTE / Come funziona? (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 28 marzo 2022, qui

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lunedì 28 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Vibrazioni (Joan Salvat-Papasseit)

Il cielo è tutto azzurro nel mattino.     
Solo una nuvola bianca, bianchissima:
una ragazza ha lasciato il cuscino.

*** Joan SALVAT-PAPASSEIT, 1894-1924, poeta catalanoVibrazioni, da Il radiatore del porto e i gabbiani, 1921, in 'il canto delle sirene', 28 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Non è impossibile (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 26 marzo 2022, via facebook, qui

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domenica 27 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Toccami la mano (Massimo Salvadori)

Toccami la mano
per favore
non abbandonarmi.
Tu sola sai cosa dice
il mio silenzio
qui da solo 
dentro
come parla.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 25 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Intanto, al Cremlino (Natangelo)

NATANGELO
'il Fatto Quotidiano', 26 marzo 2022, via facebook, qui

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sabato 26 marzo 2022

#SPILLI / Bullismo alla Biden (Massimo Ferrario)

"Killer, criminale assassino, dittatore sanguinario, macellaio."

Sono i graziosi epiteti che il presidente del più grande Paese del mondo, cui noi da sempre prestiamo ossequio devoto, sia come Paese e che come Europa, va ripetendo ogni giorno da giorni, giocando la parte del vecchio bullo in versione Alfa in ogni conferenza stampa.

E' questa la strategia che gli Usa hanno in mente per condurre al tavolo negoziale Putin?
E' questa la strategia capace di allontanarci dal rischio, da tutti paventato, di una guerra atomica mondiale?

O forse questi insulti fanno parte di una strategia più coerente con l'ultima affermazione di Biden per cui anche la bomba atomica è presa in considerazione come 'first strike' deterrente ad attacchi russi con armi convenzionali?
E quindi dobbiamo mettere in conto già ora il secondo, il terzo, il quarto... e l'ultimo definitivo 'strike'? (in fondo, non sentite come suona bene 'strike', decisamente meno mortifero di bomba atomica...?)

Se non fossimo sull'orlo di un abisso planetario, penseremmo all'asilo Mariuccia: dove i bambini fanno a gara nel dire 'brutto-cattivo-cacca-merda' al compagno che gli ha rubato la merendina. Forse loro hanno diritto di non saper negoziare (anche se glielo si può insegnare, se non si vuole giocare sulle loro pance e si è educatori interessati alla loro futura adultità). 
Ma noi? 
E lui, all'età sua e al posto in cui è?

Siamo nelle mani di questa gente.
Che poi, magari, si permette di dare del filo-Putin a chi chiederebbe che chi ha potere di costringere al tavolo negoziale Putin, con proposte che non siano banalmente ordini di finire la guerra, ma idee operative creativamente 'spiazzanti', capaci di spingere le parti in causa a smettere di fare la guerra, finalmente le tiri fuori e le getti sui tavoli internazionali.

Io, che non conto nulla, posso dire (e lo dico e sottoscrivo, anche perché l'ho sempre pensato e detto quando molti, che avevano ruoli di potere, indicavano Putin campione di democrazia) che Putin è "killer, criminale assassino, dittatore sanguinario, macellaio.".
Ma io non sono Biden.

Da lui, e dai suoi simili, vorrei strategia. Politica. Visione. Vorrei che chi ha potere, e si vanta di averlo, lo giocasse. Troppo comodo fare gli impotenti. E limitarsi a ripetere “brutto-cattivo-cacca-merda”. 

*** Massimo Ferrario, Bullismo alla Biden, 'facebook', 26 marzo 2022, qui


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#SGUARDI POIETICI / Vorrei essere ancora quel bambino (Corrado Govoni)

Vorrei essere ancora quel bambino
che nella sera d’alto aprile
spaventata dal grido di mia madre
catturata la brace d’una lucciola
che aveva il tremolìo dei lumi in chiesa
correva nel cortile
a perdifiato per tenerla accesa.

*** Corrado GOVONI, 1884-1965, poeta, in 'ufficio poesie smarrite', newsletter 'Corriere della Sera', 9 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Finalmente la primavera! (Luca Garonzi)

Luca GARONZI
facebook, 22 marzo 2022, qui

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venerdì 25 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Hanno detto (Gio Evan)

Hanno detto 
che per andare avanti
bisogna lasciarsi i traumi alle spalle
e correre dritto per dritto
scaraventando via ogni ostacolo,
fino a seminare la strada dietro
fino a non vedere più 
il luogo dell'inciampo 

hanno detto 
che voltarsi indietro è come fermarsi
che per andare avanti 
bisogna avere passo spedito 
e non lasciare 
che i colpi ricevuti 
raggiungano l'abitazione del respiro 

hanno detto di non pensare mai
ai dolori che si posano negli occhi,
che bisogna fingere non sia successo niente
che non di deve pensare agli incidenti di cuore,
che essere forti significa 
incassare tutto 
facendo credere agli altri 
che non si è stati toccati 

ma con me non funziona,
io per andare avanti
ho bisogno di fermarmi,
di voltarmi indietro e studiare a memoria 
i motivi della mia sofferenza,
aspettare che le ferite mi raggiungano,
accogliere il dolore,
distillare le ferite ed estrarre il loro insegnamento

per me è questo andare andare avanti,
il resto, lo chiamo scappare.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 23 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Pensiero arruolato (Vauro)

VAURO,  1955
vignettista, scrittore, giornalista
facebook, 23 marzo 2022, qui

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giovedì 24 marzo 2022

#SPILLI / C'è solo il 'win-win', e perciò io diserto (Massimo Ferrario)

Non mi pare che ci stiamo rendendo conto.
Non mi pare che ci stiamo molto preoccupando.
Se no, smetteremmo l'elmetto. 
Se no, diremmo a chi lo indossa (il 99,9% dei media, di carta e tv) di toglierselo.

Stiamo tutti giocando con il fuoco. 
Chi ha potere di farlo (o di non farlo): Putin, il Criminale; Zalensky, l'Eroe; Biden, il Bullo; Xi Jinping, l'Indifferente; Ursula von der Leyen, la Traccheggiatrice. 
E poi l'Onu, inutile come da sempre. E i singoli governi, inetti e come d’abitudine a rimorchio degli eventi. 
E infine i miliardi di senza-potere: tutti noi che abitiamo il pianeta, costretti a fare gli spettatori e ad aspettare che l'incendio distrugga, indefinitamente, tutto ciò che può distruggere: uomini, cose, idee. 
In Ucraina e non solo.

Non abbiamo capito che stavolta l'incendio potenziale si chiama Fungo Atomico. 
Dieci, cento, mille Hiroshima.
Non abbiamo capito che fino a 70 anni fa la guerra, anche se mondiale, uccideva milioni di persone, per lo più, come sempre, civili, ma lasciava in vita il pianeta. 
Non abbiamo capito che, oggi, nel 2022, non siamo più nel 900, quando l'invenzione del Male Assoluto (questo sì un vero Male Assoluto) era ancora nei sogni pazzi di scienziati pazzi, e che infilarsi dentro una guerra e sognare lo sterminio del nemico, oggi, con oltre 12mila armi nucleari tra Russia e Usa, è un suicidio sicuro. Globale. Totale. Planetario. Definitivo.

Sembra che questa banale presa di coscienza sia assente dalle nostre coscienze: tutte ormai soffocate dal peso di elmetti calati su cervelli requisiti da pance capaci solo di pompare retorica, soprattutto quando coscienze elmetti e pance sono comodamente sdraiati sui divani di un talk show o spingono le dita al computer per sbrodolare articolesse patriottarde su quotidiani ormai a stampa unificata.

Certo, è terribile, ci sono missili che sparano su ospedali e civili a pochi chilometri da noi. 
Certo, l'invasione russa è un orrore che grida al cielo, anche e soprattutto perché manifesta l'infondatezza definitiva della illusione che ci ha fatto credere nella evoluzione dell'essere umano. 
Certo, la strage ucraina, nel cuore dell'Europa (e non, come altre stragi orrende ma oggi rimosse solo perché avvenute nei punti più lontani di un mondo che non riusciamo mai a sentire nostro), era una cosa inimmaginabile. 

Ma è pure terribile e suicida il clima generale, infuriatamente neo-maccartista, contro chi osa richiamare l'attenzione all'Unico Vero Rischio, Concreto e Palpabile, di Estinzione Generale del Pianeta.

Quando è in gioco la fine di tutti e di tutto, la voglia di 'fargliela pagare', quella pulsione che è alla base di ogni guerra, se pure resta psicologicamente comprensibile (spiegabile, ma non sempre giustificabile e comunque quasi mai destinata al successo), sul piano razionale dovrebbe brillare, a chiunque ancora sia dotato di un minimo di razionalità, come la più assurda delle assurdità. 

Se ieri non era così, oggi, piaccia anche a chi non piace, così è: nessuno può più farla pagare all'altro perché tutti, tentando di farla pagare all'altro, possono solo farla pagare a se stessi.

In questo contesto, per la prima volta nella storia dell'umanità, resta solo il win-win. 
Un'espressione che non dovrebbe solo piacere a chi frequenta i manuali di management o di strategia negoziale. 
Il comportamento win-win è quello che nessuna guerra prevede: ed è così che infatti, prevedendo solo il win, novanta volte su cento realizza il lose. Della propria parte, almeno. 
Ma il comportamento vinco-io/vinci-tu è quello che solo una seria, e oggi anche intelligentemente e creativamente visionaria, diplomazia negoziale ha tra le sue possibilità concrete.

Certo, perché un negoziato si profili, con l'indispensabile ausilio costringente dei grandi attori mondiali che smettano di stare a guardare e, tutt'alpiù di re-agire, iniziando finalmente a pro-agire con proposte, anche spiazzanti, possibilmente larghe e lunghe, occorre smettere di considerare l'altro come il Nemico-Mostro-Assoluto: capire che se vuoi vincere devi far vincere anche l'altro, il che significa che a qualcosa noi e l'altro dobbiamo sapere di dover rinunciare.

Forse, per salvare tutti noi sul pianeta (non gli altri: noi), varrebbe la pena contenere le nostre pulsioni più bestiali.
Varrebbe la pena combattere (e qui il verbo è quanto mai appropriato) l'erezione fallica generalizzata (quella che piace ai maschi Alfa e alle loro donne in devota subordinazione) che solo l'uso della parola guerra provoca negli umani che hanno rinunciato alla fatica di diventare umani. 

Forse è ora di disertare. 
Accettare l'irrisione di chi non prende le armi: né quelle vere né quelle metaforiche (oibò: un altro 'neneismo': per il godimento di 'Repubblica'?). 
E insiste, sempre più isolato e stigmatizzato come un reprobo non degno di vivere in un consorzio civile (chiamano 'civile' il consorzio bellico tanto osannato), nel tentare di usare ancora, nonostante tutto, il cervello.

Io, nella mia impotenza solitaria, diserto. 
E' l'unica (piccola, microbica) potenza che mi posso permettere. 
E la esplicito. Sperando che altri, sempre più, lo facciano. 

*** Massimo Ferrario, C'è solo il win-win e perciò io diserto, per Mixtura


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#SGUARDI POIETICI / Il cuore non si vede (Nina Cassian)

Io godo di ottima salute.
Ho tirato fuori il fegato,
ho estratto i polmoni,
ho estirpato il cuore
e non mi fa più male nulla.
Tramutarsi in fantasma è una soluzione
che vi raccomando freddamente.

*** Nina CASSIAN, 1924-2014, poetessa, scrittrice, traduttrice romena, Il cuore non si vede, Ufficio Poesia Smarrite,, 23 marzo 2022, qui
 

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#VIGNETTE / Le macerie (Befeldo)

BEFELDO
facebook, 22 marzo 2022, qui

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mercoledì 23 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Un desiderio (Edith Södergran )

Di tutto il nostro mondo sereno
voglio solo una panchina in giardino
dove un gatto si crogiola al sole.
Mi siederò lì
con una lettera in grembo,
solo con una breve lettera.
Questo è il mio sogno…

** Edith Irene SÖDERGRAN, 1892-1923, poetessa finlandese di lingua svedese, Un desiderio, da Poesie, 1916, in 'il canto delle sirene', 23 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Elmetti, mitra, orsetti (Mauro Biani)

Mauro BIANI,  1967
'L'Espresso', 21 marzo 2022, via facebook, qui

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martedì 22 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Volevo scrivere qualcosa sulla primavera (Manuela Toto)

Volevo scrivere qualcosa sulla primavera.
Anche un solo verso.
Volevo scrivere una rima resistente all’orrore.
Usare parole piccole per ingannare la vergogna.
Il sole.
Un fiore.

Niente.

Sono arrivate parole scomode.
Sono arrivate grida di donne 
e sangue rappreso sulla fronte che imbratta i capelli 
e la mia coscienza.
Ho provato a mettere insieme 
la parola risveglio 
con qualcosa che fosse caldo 
e profumasse di vita 
e facesse luce.

Non è arrivato niente.

Quest’anno niente cambi di stagione 
e il cuore è tornato vecchio 
a servizio della rabbia.
È una primavera che finge la pace
e intanto va a fare la spesa di armi al buio per non farsi vedere
e al semaforo abbassa il volume al dolore,
finge che siamo salvi 
almeno noi.

Niente prati odorosi 
e giornate che allungano la luce.
Qui si allungano solo le ombre.

*** Manuela TOTO, psicoterapeuta, facebook, 'sotto le scale', 21 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / E mentre il mondo fa la guerra (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 20 marzo 2022, via facebook, qui

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lunedì 21 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Per vivere, in fondo (Massimo Salvadori)

Per vivere, in fondo
basta respirare.
Per stare al mondo
in mezzo al mondo
così troppo affollato
bisogna imparare anche
a trattenere il fiato.

*** Massimo SALVADORI, insegnante, poeta, facebook, 19 marzo 2022, qui


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#MOSQUITO / Pacifista (Alessandro Gilioli)

 «E dove sono i pacifisti eh? Questa volta tutti zitti, perché ad attaccare guerra non è stata l'America!».
«Ehm, buongiorno, siamo qui, forse non ci ha visto, starei proprio andando a una manifestazione».
«Ah, fermo lì. Una manifestazione eh? E contro cosa?».
«Beh contro la guerra, sa, siamo pacifisti».
«Dovete dire: contro la guerra di Putin! E' lui l'invasore o no? O siete amici di Putin eh? Ditelo, che è un invasore!».
«Certo, è un invasore».
«Un invasore fanatico e pazzo!»
«Ma guardi scusi, noi pacifisti lo diciamo da vent'anni che Putin è un militarista guerrafondaio autoritario, quando altri magari dicevano che era un liberale, come può pensare che siamo amici di Putin?». 
«Ah sì eh, e che cos'è quel cartello?, "No Putin no Nato"! Siete equidistanti allora!»
«No, scusi, "no Putin no Nato" vuol dire che non ci piacciono le organizzazioni militari, gli eserciti di nessun tipo, sa com'è, siamo pacifisti».
«Ma la Nato non c'entra niente in questa guerra, ce la mettete solo perché in fondo siete sempre stati filorussi!».
«Beh, che non c'entri niente magari si può discutere, è una storia lunga, però adesso mi lascerebbe andare alla manifestazione contro la guerra, cioè contro questa guerra e contro tutte le guerre?».
«Ah quindi è anche contro la resistenza ucraina! Ma non vedete che gli ucraini sono come i nostri partigiani? Cosa dovrebbero fare secondo voi, arrendersi a Putin vero? Per questo non volete mandargli le armi? Perché vi piacerebbe che si arrendessero a Putin!».
«Mah, vede, non so se è proprio come la resistenza partigiana, sa quelle erano brigate spontanee di ragazzi, questo è un esercito di Stato che combatte contro un altro un altro esercito di Stato, entrambi muniti di armi super tecnologiche...».
«Ci mancherebbe, li hanno invasi!».
«E chi dice niente, è che i paragoni storici a volte sono sono un po' imprecisi ecco».
«Ma allora le armi alla resistenza ucraina le volete dare o no?».
«Beh no, sa, siamo contro le armi, siamo pacifisti».
«Ah quindi lasciate che i bambini e le donne in Ucraina muoiano sotto le bombe, ma bravi i miei pacifisti!».
«Veramente se tutti fossero pacifisti come noi, anche lei e Putin,  le bombe non ci sarebbero neanche».
«Poche storie! Chi non vuole dare armi alla resistenza ucraina di fatto sta con Putin!»
«Ecco noi pensiamo che riempire una guerra di armi non sia una buona idea, del resto siamo contro le armi, tutte».
«Ma quello è un popolo invaso, oppresso da una potenza straniera! Da una dittatura! Bisogna dargli le armi!».
«Ma se dovessimo dare armi a tutti i popoli oppressi da una potenza straniera o da una dittatura, mezzo mondo sarebbe in guerra, più in guerra ancora che adesso, e noi siamo appunto contro le guerre e le armi. Capisce?».
«Benaltrista!»
«Eh?». 
«Cerchiobottista!».
«Eh?». 
«Nénéista!»
«Ma...»
«Putinista!».
«Ma no...»
 «Pacinarcisista!»
«Prego?».
«Panciafichista!».
«Ah, ho capito! Panciafichista è bello, in effetti; mi raccontava mio nonno che lo dicevano anche a lui, un secolo fa. Era contro la guerra, ma prevalsero quelli a favore. Poi morirono 23 milioni di persone. Ora si sposta e mi fa passare?».

*** Alessandro GILIOLI, direttore di RadioPopolare.ir', facebook, 19 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Arrivata in anticipo (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 20 marzo 2022, qui

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domenica 20 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Primavera (Pierluigi Cappello)

Quanto pesano gli occhiali stasera;
di tante negli ostinati giardini
soltanto una rima: la primavera.

*** Pierluigi CAPPELLO, Primavera, da Azzurro elementare, Rizzoli, 2013, in 'il canto delle sirene', 20 marzo 2022, qui


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#PIN / Basterebbe solo educare (MasFerrario)

MasFerrario

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#VIGNETTE / Accordo possibile (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'il Secolo XIX', 18 marzo 2022, via facebook, qui

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sabato 19 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Domenica (Ilia Di Marco)

Domenica.
Scappo di casa.

Se, mai come oggi,
il lento passare del tempo
festivo-feriale
ferale mi assale,
mi uccide,

fra il tempo del devo
e il tempo del posso,
il tempo del voglio mi spinge
a ridosso.

Domenica scappo di casa.
Se posso,
passando col rosso.

*** Ilia DI MARCO, 1945-2014, Domenica, 16 luglio 2001, da Fra l'autunno e l'estate, Edizioni Gazebo, in 'larecherche.it', 2 marzo 2020, qui


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#VIGNETTE / Stallo (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 18 marzo 2022, via facebook, qui

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venerdì 18 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Condizione (Giorgio Caproni)

Un uomo solo,
chiuso nella sua stanza.
Con tutte le sue ragioni.
Tutti i suoi torti.
Solo in una stanza vuota,
a parlare. Ai morti.

*** Giorgio CAPRONI, 1912-1990, poeta, critico letterario, Condizione, in 'larecherche.it', 21 febbraio 2022, qui


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#VIGNETTE / Mondovisione (Alagon)

ALAGON (Virginia Cabras)
facebook, 16 marzo 2022, qui

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giovedì 17 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Anche sperare non è gratis (Massimo Ferrario)

Anche sperare non è gratis. 
Costa un impegno di coraggio,
forse ormai a metà tra fede e incoscienza: 
certo pretende un’allucinazione
che superi e violi il dato di realtà,
ormai  in scivolamento 
verso l’Apocalisse incombente. 

Ci credevamo umani che governano 
sofisticate macchine di morte 
dalla potenza smisurata. 
Ci ritroviamo assassinati, crocefissi e stuprati
da disumani impazziti: 
ridotti a insignificanti e miserrime pedine di latta,
giocate con divertito orgasmo 
dal dio della guerra,
cui abbiamo regalato, 
- con l'orgoglio compiaciuto e sprezzante 
di una hybris sconosciuta persino agli dei -
l’onnipotenza suicida 
di un fungo atomico. 

Siamo una specie 
che non merita. 

*** Massimo Ferrario, Anche sperare non è gratis, per 'Mixtura'


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#VIGNETTE / Equilibrismo (Lele Corvi)

Lele CORVI
'il manifesto',16 marzo 2022, qui

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mercoledì 16 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Prim'alba (Alfonso Gatto)

Prim'alba odora vuota.
Il silenzio dell'aria
s'imperla gelido.
E in ogni foglia tace
l'ulivo, la tristezza.
Ora la notte sbianca.

*** Alfonso GATTO, 1909-1976, poeta e scrittore, Prim'alba, da Poesie, 1941, in 'il canto delle sirene', 17 luglio 2009, qui


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#VIGNETTE / Denazificazione (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 15 marzo 2022, via facebook, qui

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martedì 15 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Le nostre parole (Massimo Salvadori)

Le nostre parole 
non dicono niente
se nessuno le ascolta.
La nostra voce ci rende esistenti
in tutto quello che manca
nelle poche cose che siamo.

*** Massimo SLAVADORI, insegnante e poeta, facebook, 9 marzo 2022


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#VIGNETTE / Semestre francese (Natangelo)

 

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 12 marzo 2022, via facebook, qui


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lunedì 14 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Io se ne avessi la destrezza (Matsuo Bashō)

Io se ne avessi la destrezza canterei
proprio come
il petalo di ciliegio che cade

*** Matsuo Bashō, 1644-1694, poeta giapponese, in 'il canto delle sirene', 13 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Creazione e distruzione (Mauro Biani)

Mauro BIANI,  1967
'la Repubblica', 11 marzo 2022, via facebook, qui


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sabato 12 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Le cose che mi ricordano di te (Francesca Bottari)

Il modo che hai
di chiudere il cassetto delle posate, mai
fino in fondo. Il cerchio marrone
lo stampo, che resta
dove hai posato la tazzina sporca
di caffè. Quando ti guardi allo specchio solo
se nessuno ti guarda. L’accappatoio
lasciato nel bidet
e il tappo del dentifricio aperto
sul lavandino di sera. Sono cose
che mi ricordano di te.

*** Francesca BOTTARI, Le cose che mi ricordano di te, da Come il sole di notte, qui

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#VIGNETTE / La guerra (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'il Secolo XIX', 10 marzo 2022, via facebook, qui

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venerdì 11 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Volevano insegnarti (Gio Evan)

volevano insegnarti
ad andare di fretta
a correre veloce
a stare al passo con i tempi
ma tu hai imparato
a sorseggiare il caffè piano piano
a tirare i sassi al mare
a leggere poesie.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 10 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Uè, Ping (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 10 marzo 2022, qui

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giovedì 10 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / L'acqua che esce dal ghiacciaio (Rabindranath Tagore)

L’acqua che esce dal ghiacciaio,
tenuta ferma anni e anni
dalla meditazione dell’Himalaya,
sotto l’occhio delle stelle
senza parole si scioglie ai raggi del sole
e porta in ogni direzione
un canto di felicità senza fine.

*** Rabindranath TAGORE, 1861-1941, poeta, scrittore e filosofo indiano, premio Nobel per la letteratura nel 1913, L'acqua che esce dal ghiacciaio, da Il canto della vita, Guanda, 1989 - Traduzione di Marino Rigon, in 'il canto delle sirene', 10 marzo 2022, qui


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#VIGNETTE / Il gas di Putin (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'Il Secolo XIX', 9 marzo 2022, via facebook, qui

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mercoledì 9 marzo 2022

#SGUARDI POIETICI / Io ne ho ancora (John Twobirds Arbuckle)

Non posso 
immaginarmi
un popolo senza casa,
eppure io vedo
ogni giorno
come vagano senza meta, 
come dei disperati
cercano radici e cose
che dovrebbero dare un senso alla loro vita.

Povero uomo bianco
nella tua violenza
nel tuo splendore
in tutto il tuo benessere
hai perduto la tua eredità
ora tu vuoi la mia
allora prendila,
io ne ho ancora.

*** John Twobirds ARBUCKLE, 1942-2017, nativo americano della tribù Choctaw-Ojibway, Io ne ho ancora, da 'Akwesasne Notes', 1978, in Käthe Recheis e Georg Bydlinski, Sai che gli alberi parlano? La saggezza degli Indiani d'America, Edizioni Il Punto d'Incontro, 1992


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