martedì 31 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Storia appena intravista (Karmelo C. Iribarren)

È appena
passata
davanti al mio parabrezza.
È lei.
La ricordo
benissimo.
Sempre con un libro
di Simone de Beauvoir
("Basta con la tirannia della bellezza"
e questo genere di storie).
Poi, un giorno,
sparì. Andò a vivere
con un vecchio economista.
È passata
al nemico,
dissero alcune.
Si sa,
i soldi sono una calamita,
dissero altre…
Ma no.
È successo qualcosa
di molto più semplice.
Tanto
che fu lei stessa
la prima
a sorprendersi:
Si era innamorata.

*** Karmelo C. IRIBARREN, 1959, poeta portoghese, Storia appena intravista, da Certo che questa storia ti suona. Antologia 1985-2005, 2012 in 'il canto delle sirene', 30 agosto 2021, qui


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#PIN / Poi, col tempo e con l'esperienza (MasFerrario)


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#VIGNETTE / Resta purtroppo impossibile imporlo (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 30 agosto 2021, qui

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lunedì 30 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Vorrei tirati su le coperte (Gio Evan)

Vorrei tirarti su le coperte
baciarti le guance di buonanotti
scendere giù le tapparelle
perché per stasera
di stelle
ne hai viste abbastanza
farti vedere che controllo sotto il letto
per assicurarti la fine dei mostri
darti il via libera a una vita
dove la mattina esiste la colazione
e dirti
dormi bene amore mio
che domani c'è scuola.


*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 21 agosto 2021, qui


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#VIGNETTE / Allarme terrorismo in Usa (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'il Secolo XIX', 29 agosto 2021, via facebook, qui

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domenica 29 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Vorrei (Massimo Salvadori)

Vorrei
il mare
la tempesta
la speranza
la resurrezione
senza limiti di spesa
senza tagli di bilanci
che fanno tanto male
al cuore.
Aggiungo anche
che sono disposto
a negoziare.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 27 agosto 2021, qui


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#HUMOR / Descrivi le tue ferie in tre parole


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#VIGNETTE / Ragazzi... aprite? (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'Il Secolo XIX', 27 agosto 2021, via facebook, qui

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sabato 28 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Stai fermo (Ángel González)

Rimanda a domani
quello che potresti aver fatto oggi
(e hai cominciato ieri senza sapere come).

E che domani sia sempre domani;

che la pigrizia lasci incompiuto
ciò che è destinato a consumarsi
che non si intrometta il tempo,
che non vi sia questione contro cui accanirsi.

Evita che il domani distrugga
tutto quello che tu stesso
hai potuto non aver fatto ieri.


*** Ángel GONZÁLEZ, 1925-2008, poeta spagnolo, Stai fermo, da Deissi in fantasma, 1992, in 'il canto delle sirene', 28 agosto 2021, qui


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#MOSQUITO / I responsabili dell'Olocausto (Zygmunt Bauman)

L'ipotesi secondo cui i responsabili dell'Olocausto rappresentano una ferita o una malattia della nostra civiltà e non il suo prodotto terrificante ma coerente sfocia non soltanto nella consolazione morale dell'autoassoluzione, ma anche nella tremenda minaccia dell'inerzia morale e politica. Tutto è avvenuto «fuori di qui», in un altro tempo e in un altro paese. [...]

La civiltà moderna non è stata la condizione "sufficiente" dell'Olocausto, ma ha rappresentato senza alcun dubbio la sua condizione "necessaria". Senza di essa l'Olocausto sarebbe impensabile. [...] Dal punto di vista della società moderna il genocidio non è né un anomalia, né una disfunzione. Esso dimostra ciò di cui è capace la moderna tendenza alla razionalizzazione e all'ingegneria sociale se non viene controllata e mitigata.

*** Zygmunt BAUMAN, 1925-2017, sociologo polacco, docente emerito all’università di Leeds,  Modernità e olocausto, Il Mulino, 2010, in 'libriantichionlione.com', qui


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#VIGNETTE / Barriere architettoniche (Mauro Biani)

Mauro BIANI
'la Repubblica', 27 agosto 2021, via facebook, qui

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venerdì 27 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Ci sono occhi (Gio Evan)

Ci sono occhi
che ti fanno sentire al sicuro
anche in mezzo a una guerra
occhi che hanno mani
che ti prendono e ti calmano
che ti abbracciano
occhi che ti fanno passare le ansie
occhi da tisana
che ti amano senza dire niente 
che brillano di luce propria
occhi a cui non si può mentire mai
occhi che hanno dentro
il tramonto di questa sera
occhi che salvano

ci sono occhi così,
come i tuoi per esempio.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 25 agosto 2021, qui


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#SPOT / Sempre contro

via whatsapp

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#VIGNETTE / Un aquilone per le donne di Kabul (Andrea Pecchia)

Andrea PECCHIA, 1972
'cartoonmovement.com', 25 agosto 2021, qui

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giovedì 26 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Vorrei ci fosse (Massimo Salvadori)

Vorrei ci fosse
un poco di bellezza
in questa nostra vita
il sole sulla neve
qualcuno che ci aspetta
sapere dove andare.
L'inverno ancora
può aspettare.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 22 agosto 2021, qui


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#HUMOR / Come se fossi un cantiere

via whatsapp

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#VIGNETTE / Femminicidi (Natangelo)

NATANGELO,  1985
facebook, 23 agosto 2021, qui

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mercoledì 25 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Non ho bisogno (Manuela Toto)

Non ho bisogno
di essere compresa.
Mi comprende chi mi abbraccia
con la mente le idee.
Preferisco chi mi abbraccia e basta,
senza aver capito niente.

*** Manuela TOTO, psicologa, psicoterapeuta, consulente familiare, Sotto le scale, Tabula Fati, 2020


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#RACCONTId'AUTORE / E i cannoni divennero cannoli (Gino Strada)

C’era una volta un pianeta chiamato Terra. Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c’era molta più acqua che terra su quel pianeta, Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po’ bislacco.

Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano "volante ", anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo "guidante", oppure "girante ", visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.
Si parlava spesso di "diritti ": il diritto all’istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute, poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale. Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti : erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della Terra chiamavano "operazione di pace " quella che, in realtà, era un’operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano. E poi, sulla Terra, non c’era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare.

Quanta confusione! Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne poteva più. Linguaggio era un mago potentissimo, che tanto tempo prima aveva inventato le Parole e le aveva regalate agli uomini. All’inizio c’era stato un po’ di trambusto, perché gli uomini non sapevano come usarle, e se uno diceva carciofo l’altro pensava al canguro, e se uno chiedeva spaghetti l’altro intendeva gorilla, e al ristorante non ci si capiva mai. Allora il mago Linguaggio appiccicò ad ogni parola un significato preciso, cosicché le parole volessero dire sempre la stessa cosa, e per tutti. Da allora il carciofo è sempre stato un ortaggio, e il gorilla un animale peloso, e non c’era più il rischio di trovarsi per sbaglio nel piatto un grosso animale peloso, con il suo testone coperto di sugo di pomodoro.
Questo lavoro, di dare alle parole un significato preciso, era costato al mago Linguaggio un bel po’ di fatica. Adesso, vedendo che gli uomini se ne infischiavano del suo lavoro, e continuavano ad usarle a capocchia, decise di dare loro una lezione."Le parole sono importanti - amava dire - se si cambiano le parole si cambia anche il mondo, e poi non ci si capisce più niente".

Una notte, dunque, si mise a scombinare un po’ le cose, spostando una sillaba qui, una là, mescolando vocali e consonanti, anagrammando i nomi. Alla mattina, infatti, non ci si capiva più niente.
A tutti gli alberghi di una grande città aveva rubato la lettera gi e la lettera acca, ed erano diventati... alberi! Decine e decine di enormi alberi, con sopra letti e comodini e frigobar, e i clienti stupitissimi che per scendere dovevano usare le liane come Tarzan. Alle macchine aveva rubato una enne, facendole diventare macchie, e chi cercava la propria automobile trovava soltanto una grossa chiazza colorata parcheggiata in strada.

Alle torte invece aveva aggiunto una esse, erano diventate tutte.. storte, e cadevano per terra prima che bambini se le potessero mangiare. Erano talmente storte che non erano più buone nemmeno per essere tirate in faccia. Nelle scuole si era anche divertito ad anagrammare, al momento dell’appello, la parola presente, e se rima gli alunni erano tutti presenti, adesso erano tutti serpenti, e le maestre scappavano via terrorizzate.

Poi si era tolto uno sfizio personale: aveva eliminato del tutto la parola guerra, che aveva inventato per sbaglio, e non gli era mai piaciuta. Così un grande capo della Terra, che in quel momento stava per dichiarare guerra, dovette interrompersi a metà della frase, e non se ne fece nulla. Inoltre aveva trasformato i cannoni in cannoli, siciliani naturalmente, e chi stava combattendo si ritrovò tutto coperto di ricotta e canditi. Andò avanti così per parecchi giorni, con le scarpe che diventavano gattoni e le case si mettevano a miagolare, il pane che si trasformava in un cane e morsicava chi lo voleva mangiare.

Quanta confusione! Troppa confusione, e gli uomini non ne potevano più. Mandarono quindi una delegazione dal mago Linguaggio, a chiedere che rimettesse a posto le parole, e con loro il mondo."E va bene - disse Linguaggio - ma solo ad una condizione: che cominciate ad usare le prole con il loro giusto significato. I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali, e non che alcuni sono più uguali di altri. E per quanto riguarda la guerra...". "Per quanto riguarda la guerra - lo interruppero gli uomini - ci abbiamo pensato... tienila pure: è una parola di cui vogliamo fare a meno".

*** Gino STRADA, 1948-2021, chirurgo, fondatore di Emergency, E i cannoni divennero cannoli, 31 maggio 2002, qui


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#VIGNETTE / Adesso lo Stato è più veloce (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 24 agosto 2021, qui

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martedì 24 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Si richiede un bacio (Anabel Torres)

Si richiede un bacio
con urgenza.
Gli interessati possono
inviare
le loro labbra al seguente
indirizzo:

angolo del sogno
collina della solitudine,

sopra all’albero della risata,
e giusto in fronte al mare.

Spazio libero
per conversare.

Ci sono rondini
e qualcosa di più.

Chi non capisce
questo annuncio
è pregato di non rispondere.

*** Anabel TORRES, 1948, scrittrice, poetessa, traduttrice colombiana, Si richiede una bacio, Centro Cultural Tina Modotti Caracas, 12 luglio 2021, qui

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Testo originale (Se solicita beso)
Se solicita un beso
con urgencia.
Los interesados pueden
aplicar
sus labios a la siguiente
dirección:

esquina del sueño
loma de la soledad,

arribita del árbol de la risa,
y justo frente al mar.

Espacio libre
para conversar.

Hay golondrinas
y algo más.

Quien no entienda
este anuncio
favor no contestar

#VIGNETTE / Mi sa che abbiamo un po' polarizzato la questione (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 19 agosto 2021, qui

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lunedì 23 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Grappa di settembre (Cesare Pavese)

I mattini trascorrono chiari e deserti
sulle rive del fiume, che all’alba s’annebbia
e incupisce il suo verde, in attesa del sole.
Il tabacco, che vendono nell’ultima casa
ancor umida, all’orlo dei prati, ha un colore
quasi nero e un sapore sugoso: vapora azzurrino.
Tengon anche la grappa, colore dell’acqua.

È venuto un momento che tutto si ferma
e matura. Le piante lontano stan chete:
sono fatte piú scure. Nascondono frutti
che a una scossa cadrebbero. Le nuvole sparse
hanno polpe mature. Lontano, sui corsi,
ogni casa matura al tepore del cielo.

Non si vede a quest’ora che donne. Le donne non fumano
e non bevono, sanno soltanto fermarsi nel sole
e riceverlo tiepido addosso, come fossero frutta.
L’aria, cruda di nebbia, si beve a sorsate
come grappa, ogni cosa vi esala un sapore.
Anche l’acqua del fiume ha bevuto le rive
e le macera al fondo, nel cielo. Le strade
sono come le donne, maturano ferme.

A quest’ora ciascuno dovrebbe fermarsi
per la strada e guardare come tutto maturi.
C’è persino una brezza, che non smuove le nubi,
ma che basta a dirigere il fumo azzurrino
senza romperlo: è un nuovo sapore che passa.
E il tabacco va intinto di grappa. È cosí che le donne
non saranno le sole a godere il mattino.

*** Cesare PAVESE, 1908-1950, scrittore, traduttore, saggista, poeta, Grappa a settembre, da Cesare Pavese, Lavorare stanca, Einaudi, 1973


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#VIGNETTE / M5S pronto a trattare con i talebani (Natangelo)

NATANGELO
'il Fatto Quotidiano', 21 agosto 2021, via facebook, qui

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domenica 22 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Sulle scale (Kostantinos Kavafis)

Scendevo quella maledetta scala;
tu entravi dalla porta; per un attimo
vidi il tuo viso ignoto e mi vedesti.
Poi, per non esser rivisto, mi nascosi, e tu
passasti in fretta, nascondendoti il viso,
e t'infilasti in quella maledetta casa
dove non avresti trovato il piacere, come anch'io del resto.
Pure, l'amore che volevi l'avevo io da darti;
l'amore che volevo – lo dissero i tuoi occhi
sciupati e diffidenti – l'avevi tu da darmi.
Si sentirono, si cercarono i nostri corpi;
compresero la pelle e il sangue.

Ma ci nascondemmo, tutti e due sconvolti.

*** Kostantinos KAVAFIS, 1863-1933, poeta e giornalista greco, Sulle scale, da Poesie erotiche, Crocetti, 1983, traduzione di Nicola Crocetti, in 'libriantichionline.it', qui


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#VIGNETTE / Afghanistan, corridoio umanitario (Mauro Biani)

Mauro BIANI
facebook, 20 agosto 2021, qui

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sabato 21 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Il mio fanciullo ha piume leggere (Sandro Penna)

Il mio fanciullo ha le piume leggere.
Ha la voce sì viva e gentile.
Ha negli occhi le mie primavere
perdute. In lui ricerco amor non vile.
 
Così ritorna il cuore alle sue piene.
Così l'amore insegna cose vere.
Perdonino gli dèi se non conviene
il sentenziare su piume leggere.

*** Sandro PENNA, Il mio fanciullo ha piume leggere, da Poesie, Garzanti, 1989, in 'libriantichionline.it', qui

Edouard Boubat, 1983

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#VIGNETTE / Covid, nuove mutazioni (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 19 agosto 2021, via facebook, qui

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venerdì 20 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Il dono (Ada Negri)

Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita,
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto) non venne: ancor non venne.

Ad ogni alba che spunta io dico: - È oggi -
ad ogni giorno che tramonta io dico:
- Sarà domani. - Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:

e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.

*** Ada NEGRI, 1870-1945, poetessa e scrittrice, Il dono, da Il dono, Mondadori, 1936, in 'libriantichionline.it', qui


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#VIGNETTE / Af-GONE-nistan (DengCoy Miel)

DengCoy Miel
artista filippino
Af-GONE-nistan 
'cartoonmovement.com', 17 agosto 2021, qui

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giovedì 19 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Godimento (Giuseppe Ungaretti)

Mi sento la febbre
di questa
piena di luce

Accolgo questa
giornata come
il frutto che si addolcisce

Avrò
stanotte
un rimorso come un
latrato
perso nel
deserto

*** Giuseppe UNGARETTI, 1888-1970, poeta, scrittore, traduttore, Godimento, 18 Febbraio 1917, da Tutte le poesie, Mondadori Meridiani, 2009, in 'libriantichionline.it', qui


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#VIGNETTE / Dai, piano, piano (Mauro Biani)

Mauro BIANI
'la Repubblica', 18 agosto 2021, via facebook, qui

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mercoledì 18 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Sera di Liguria (Vincenzo Cardarelli)

Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane.

Indugiano le coppie nei giardini,
s'accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.

Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare.

*** Vincenzo CARDARELLI, 1887-1959, poeta, scrittore, giornalista, Sera di Liguria, 1915, da Opere, Mondadori, 1981, in 'libriantichionline.it', qui


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#MOSQUITO / Come la formica nel bosco (Friedrich Nietzsche)

La nostra unicità nell'universo! Ohimè, è una cosa fin troppo inverosimile! Gli astronomi, a cui tocca talvolta realmente di scrutare un orizzonte staccato dalla terra, fanno capire che la goccia di vita che è nel mondo è senza importanza per il carattere totale del mostruoso oceano di divenire e trapassare.
 
Che un numero indeterminato di astri presentano condizioni simili a quelle della terra per la produzione della vita, moltissimi cioè, e però sempre un gruppo ristretto in confronto agli infiniti altri che non hanno mai avuto la vivente eruzione o che ne sono da lungo tempo guariti; che la vita su ognuno di questi astri, misurata sulla durata della sua esistenza, è stata un attimo, una vampata, con lunghi, lunghi spazi di tempo dietro di sé, e dunque in nessun modo la meta e lo scopo ultimo della sua esistenza.

Forse la formica nel bosco immagina altrettanto fortemente di essere meta e scopo dell'esistenza del bosco, come facciamo noi quando alla fine dell'umanità, nella nostra fantasia, ricolleghiamo quasi involontariamente la fine della terra: anzi siamo ancora modesti quando ci fermiamo a ciò e non organizziamo, per i funerali dell'ultimo uomo, un crepuscolo universale del mondo e degli dèi. Anche l'astronomo più spregiudicato quasi non può immaginare la terra senza vita altro che come lo splendente e fluttuante tumulo dell'umanità.

*** Friedrich NIETZSCHE, 1844-1900, filosofo, poeta, compositore, filologo tedesco, Umano troppo umano II, 1879/80, citato in 'libriantichionline.it', qui


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#VIGNETTE / I maniglioni di Di Maio (Natangelo)

NATANGELO
facebook, 17 agosto 2021, qui

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martedì 17 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Ho conosciuto in te le meraviglie (Alda Merini)

Ho conosciuto in te le meraviglie
meraviglie d'amore sì scoperte
che parevano a me delle conchiglie
ove odoravo il mare e le deserte
spiagge corrive e lì dentro l'amore
mi son persa come alla bufera
sempre tenendo fermo questo cuore
che (ben sapevo) amava una chimera.

*** Alda MERINI, 1931-2009, poetessa, aforista, scrittrice, Ho conosciuto in te le meraviglie, da Le rime petrose, edizione privata, 1983, in 'libriantichionline.it', qui


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#VIGNETTE / Nonno, quando si estinguerà l'uomo? (Kutoshi Kimimo)

 

Kutoshi KIMIMO
facebook, 16 agosto 2021, qui

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lunedì 16 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Sereno (Diego Valeri)

Spiove; e dispare di là dal colle
l’ultima ombra del temporale.
Tutto immoto, dentro un’eguale
dolcezza, pallida e molle.
Ma tutto vivo con gioia nuova:
l’albero aperto all’immenso cielo,
il fiore drizzato sullo stelo,
l’erba ingemmata dalla piova,
e quel nuvoletto color di gaggia
che beve il sole calato tra i monti,
e questo parlio modulato di fonti
che invisibili scorrono via.
Non c’è più un alito di vento;
più non si vede ombra di morte.
Tutte le cose ferme ed assorte
nel prodigio d’un ricreamento.


*** Diego VALERI, poeta, 1887-1976, Sereno, da Poesie, 1962, in 'il canto delle sirene', 15 agosto 2021, qui


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#VIGNETTE / La strada di Gino (Alagon)

ALAGON (Virginia Cabras)
facebook, 14 agosto 2021, qui

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domenica 15 agosto 2021

#SGUARDI POIETCI / Ho pena delle stelle (Fernando Pessoa)

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle.
 
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'esser triste lume o un sorriso…

Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così,
come un perdono?

10 Dicembre 1928

*** Fernando PESSOA, 1888-1905, scrittore e poeta portoghese, Ho pena delle stelle, da Poesie, Adelphi, 2013, traduzione di Antonio Tabucchi


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(testo originale: Tenho dó das estrelas)

Tenho dó das estrelas
Luzindo há tanto tempo,
Há tanto tempo…
Tenho dó delas.

Não haverá um cansaço
Das coisas.
De todas as coisas,
Como das pernas ou de um braço?

Um cansaço de existir,
De ser,
Só de ser,
O ser triste brilhar ou sorrir…

Não haverá, enfim,
Para as coisas que são,
Não morte, mas sim
Uma outra espécie de fim,
Ou uma grande razão –
Qualquer coisa assim
Como um perdão?

#VIGNETTE / A Gino Strada (Mauro Biani)

Mauro BIANI,  1967
'la Repubblica', 14 agosto 2021, via facebook, qui

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sabato 14 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Estiva (Vincenzo Cardarelli)

Distesa estate,
stagione dei densi climi
dei grandi mattini
dell’albe senza rumore – 
ci si risveglia come in un acquario – 
dei giorni identici, astrali.

Stagione la meno dolente
d’oscuramento e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca.

Stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell’ordine che procede
qualche cadenza dell’indugio eterno.  

*** Vincenzo CARDARELLI, 1887-1959, poeta, scrittore, giornalista, Estiva, 1915, da Opere, Mondadori, 1981, in 'libriantichionline.it', qui



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#VIGNETTE / Grazie, buonista (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 13 agosto 2021, qui

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venerdì 13 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Rasente i muri andando (Siro Angeli)

Rasente i muri andando
per strade ed ore vuote
a tarda notte, quando

si spegne ogni finestra,
ogni porta si chiude,
e tu indugiando tra gli ultimi

tram guardi frettolosi
su cigolanti ruote
ritornare al deposito -

anche uno che ti insulti
ringrazieresti, in questa
quiete di palude.


*** Siro ANGELI, 1913-1991, poeta, drammaturgo, Rasente i muri andando, da L’ultima libertà, Mondadori, 1962, in 'il canto delle sirene', 27 settembre 2013, qui


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#VIGNETTE / Afa record (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 12 agosto 2021, via facebook, qui

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giovedì 12 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Fatti spazio (Manuela Toto)

Fatti spazio.
Più che intorno,
fatti spazio dentro.
Butta via i rifiuti tossici,
I pesi di altri spacciati per tuoi.
Ripulisci per bene
ogni tuo angolo.
E apri le finestre.
E pure le porte.
Così, forse,
quello che vuoi
riesce ad entrare.

*** Manuela TOTO, psicologa, counselor, Sotto le scale, Tabula Fati editore, 2019

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#HUMOR / Qr Code a Pompei

via whatsapp

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#VIGNETTE / Non solo stelle cadenti (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 11 agosto 2021, qui

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mercoledì 11 agosto 2021

#SGUARDI POIETICI / Apro piano la porta (Massimo Salvadori)

Apro piano la porta
richiudo in silenzio
in punta di piedi la notte è leggera
il vento nel vento mi chiama.
Sarò assente per pranzo 
non so dire se torno
dico a chi incontro
che ho certe cose da fare.
La frattura del cuore
è un lungo viaggiare.

*** Massimo SALVADORI, poeta, insegnante, facebook, 9 agosto 2021, qui


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#VIGNETTE / Talebani (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 10 agosto 2021, via facebook, qui


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