martedì 28 febbraio 2017

#SCRITTE / Tutti obiettori

Milano, Corso Porta Ticinese
foto di MasFerrario

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#CIT / Adirarsi (Aristotele)


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#IMMAGINI_IMPATTO / Curiosità

(via pinterest)
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#HUMOR / Politici, qualcosa è andato storto

(via facebook)
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#SPILLI / Questo Stato non è il mio Stato (M. Ferrario)

L'ultimo messaggio di dj Fabo, prima della morte: 
«Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l'aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille».

Uno Stato che sputtana l'etica ogni giorno.
E che però si arroga il diritto di fingersi etico per evitare accuratamente e ostinatamente di essere uno Stato di diritto. 
Decidendo per tutti se, quando e come i cittadini debbano vivere o morire. 
E così compiacendo sedicenti cristiani arroganti, violenti e spietati, nascosti dietro un povero dio fatto a loro misura, bestemmiato ogni volta che stuprano in suo nome le coscienze libere di chi non la pensa come loro e pretende di decidere della propria vita dall'inizio alla fine, e anche sulla fine.
Uno Stato come questo non è il mio Stato.

*** Massimo Ferrario, Questo Stato non è il mio Stato, per Mixtura


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#SGUARDI POIETICI / All'ipotetico lettore (Margherita Guidacci)

Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. Essa non vuole altro
che riposare in te.
Ma schiudile se un giorno
la sentirai fuggire. Fa’ che siano
allora come foglie e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l’affetto nell’addio
non è minore che nell’incontro. Rimane
uguale e sarà eterno. Ma diverse
sono talvolta le vie da percorrere
in obbedienza al destino.

*** Margherita GUIDACCI, 1921-1992, poetessa e traduttrice, All'ipotetico lettore, da Anelli del tempo, Edizioni Città di Vita, 1993, segnalato da 'interno poesia', 24 febbraio 2017, qui


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#VIGNETTE / Vivere, morire (Mauro Biani)

Mauro BIANI
La morte di dj Fabo, 'il manifesto', 28 febbraio 2017

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#LINK / Fabo, la libertà e la vergogna dello Stato (Pietro Spataro)

”Senza l’aiuto del mio Stato”. Colpiscono al cuore le parole che Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo, ha pronunciato in una clinica svizzera prima di lasciarsi morire. Quel ragazzo minato nel corpo dopo un incidente stradale ha dovuto emigrare per morire. Perché qui, nell’Italia del terzo millennio, lo Stato è lontano, è un tuo nemico quando si tratta di affrontare il tema del fine vita. Lo abbiamo visto con le drammatiche odissee di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby. Storie che ancora bruciano e che danno l’immagine di un Paese prigioniero di un triste medioevo.

Questo Stato deve vergognarsi. Deve vergognarsi dei suoi divieti, dei suoi silenzi, della sua indifferenza.

Devono vergognarsi quelli che in nome di una religione impediscono a tutti la libertà di scegliere tra l’accanimento e la morte serena calpestando la dignità umana. E devono vergognarsi quelli che per quieto vivere o chissà per quali altri interessi non si battono per una legge di civiltà e lasciano che il silenzio e l’indifferenza travolgano ogni grido di dolore.

Fabiano parla a noi. A noi tutti. A chi sa per esperienza che cosa vuol dire morire dentro senza alcuna speranza e a chi fa finta di non saperlo in nome di una morale superiore. È il momento di agire. Lo Stato siamo noi. La libertà è la nostra forza e il nostro coraggio e nessuno ha diritto di imprigionarla.

*** Pietro SPATARO, giornalista, Fabo, la libertà e la vergogna di Stato, 'giubberosse', 27 febbraio 2017, qui


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#MOSQUITO / Pinochet, una benedizione apostolica speciale (Giovanni Paolo II)

Al Generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa Signora Lucia Hiriart de Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine, con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipotini, una benedizione apostolica speciale. 

*** GIOVANNI PAOLO II, 1920-2005, papa polacco (1978-2005), telegramma riservato del 18 febbraio 1993, citato in ‘MicroMega’, I classici, frontespizio, aprile, 2011.


#VIDEO / Giappone, pulire la propria classe


Giappone, gli studenti che puliscono la propria classe
youtube, Your EduAction, 1 agosto 2016
video 1min43

In molte scuole del Giappone, gli studenti spendono 20 minuti della giornata per pulire la propria classe (e la Scuola). 
Oltre all'alto livello di educazione, considerano questa pratica come fondamentale per lo sviluppo della competenza sociale e civica.
(dalla presentazione)

lunedì 27 febbraio 2017

#PIN / Tenace, cocciuto (MasFerrario)


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#SPOT / Ossessioni (Jean Jullien)

Jean JULLIEN, 1983
artista grafico francese residente a Londra


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#VIGNETTE / Di sinistra (Altan)

ALTAN
'L'Espresso', 26 febbraio 2017

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#SGUARDI POIETICI / Non vengo mai a cercarti al cimitero (Sara Ferraglia)

Non vengo mai a cercarti al cimitero
perché tu non ci sei
e poi… non ho bisogno di trovarti,
io non ti ho persa mai.
Non è la vicinanza a ciò che resta,
a polvere che ormai sei diventata
ciò che mi fa sentir la tua presenza.
E’ un abito felpato in cotonina
che tu indossavi  solo per la festa
appeso ad una gruccia del mercato,
la mela aperta in due sulla credenza
che mai mangiavi intera, per creanza.
E’ il sorriso sdentato
d’ottantenne bambina
per la tua casa nuova, per la televisione
anche se in bianco e nero,
per il termosifone dal calore uniforme,
lo stupore sincero
per le piccole gioie che la vita t’ha dato,
forse troppo in ritardo.
Non vengo mai a cercarti al cimitero
perché ho dentro il tuo sguardo.

*** Sara FERRAGLIA, Non vengo mai a cercarti al cimitero, blog 'SaràPoesia', 29 febbraio 2017, qui


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#LINK / Apolide di sinistra, la gioia (Antonello Caporale)

Sono un migrante della politica, un apolide, un senza casa. Uno di quelli che la società politica non vede più, un elettore poco interessante perché non “moderato” e non di “centro”, il luogo geografico dove si è statuito che ogni contesa si perda o si vinca. Non c’è tornata elettorale senza che debba cercare un rifugio provvisorio oppure vedermi confinato all’astensione.

Perché dovrei essere dispiaciuto della scissione in corso nel Pd? Perché dovrei, io che pure ho votato Romano Prodi, ritenere un incubo e addirittura la fine del mondo quello che sta accadendo? Dovrei lacrimare davanti al “cupio dissolvi”, come scrive da Parigi Enrico Letta? Si spacca il Pd, si riduce la sua forza, si destabilizza il suo potere e io dovrei piangere?

Esulto invece, e ho ottime ragioni dalla mia parte. Sono di sinistra perché credo nel valore intramontabile del diritto alla libertà. Credo all’uguaglianza. Credo nell’umanità e nel dovere che ogni individuo ha di farsi carico, per quel che può, di chi ha meno. Quindi sono e resto di sinistra.

Il Partito democratico ha però rifiutato di rappresentarmi. (...)

*** Antonello CAPORALE, giornalista, La gioia dell'apolide di sinistra, 'ilfattoquotidiano.it', 22 febbraio 2017

LINK articolo integrale qui


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#SENZA_TAGLI / "Le nostre anime di notte", di Kent Haruf (Goffredo Fofi)

“E poi ci fu il giorno in cui Addie Moore fece una telefonata a Louis Waters. Era una sera di maggio, appena prima che facesse buio”, per proporgli di dormire insieme, nello stesso letto, da persone sole e amiche.

Dobbiamo a NN Editore la scoperta di uno scrittore statunitense di grande valore, Kent Haruf, e della sua Trilogia della pianura (Canto della pianura, Crepuscolo, Benedizione), che racconta l’immensa provincia americana e i suoi proletari con la misura, la comprensione, l’affetto e la malinconia appartenuti a Sherwood Anderson, a Margaret Laurence (ma la sua era provincia canadese) e a tanti altri, tra cui di recente la grandissima Marilynne Robinson.

Haruf è morto nel 2014 e Le nostre anime di notte è un lungo racconto che torna alla immaginaria cittadina di Holt, in Colorado, e parla di due anziani piccolo borghesi e vedovi, della loro storia di amicizia che è poi amore, un rapporto puro e autentico che si scontra, ancora una volta, con il pregiudizio dei figli e dell’ambiente. La vecchiaia come libertà, certo, ma il mondo è degli adulti, che, contrariamente ai bambini e ai vecchi, alla libertà sono poco sensibili.

Delicata e perfetta, la storia di Louis e Addie non riguarda il sesso ma il bisogno di amicizia, di intimità. Non è nuova, ed è allegra e triste, di perfetta, scandita, musicale scrittura. Ottima e simpatetica la traduzione.

*** Goffredo FOFI, critico, Kent Haruf, Le nostre anime di notte, NN editore, 2017, 'internazionale.it', 26 febbraio 2017, qui


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#MOSQUITO / Malattia, ascoltare (Carl Gustav Jung)

La malattia è la dolorosa testimonianza di qualche conflitto in atto nel corpo e nell’anima: io cerco di scoprire che cosa i miei pazienti stiano nascondendo a se stessi; perciò, quando si rivolgono a me, mi limito al ruolo dell’ascoltatore. Faccio il vuoto nella mia mente, la rendo cioè ricettiva. Devo liberarmi di ogni preconcetto, evitare di dare giudizi sullo stato morale o spirituale che essi mi svelano.

*** Carl Gustav JUNG, intervista al 'New York Times', settembre 1912, citato da 'juingitalia', Il più grande farmaco che guarisce: il VUOTO. È nel vuoto che i disagi e l’anima trovano ristoro e forze, 15 marzo 2015, qui


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domenica 26 febbraio 2017

#SCRITTE / Toilette, bla e blablabla

(da 'focus.it', Il giro del mondo in 40 toilette)

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#SPOT / Pastore (Angel Boligán Corbo)

Angel Boligán Corbo, 1965
vignettista cubano

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#HUMOR / Cenerentola e il pane

(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Caro Dottore (Vivian Lamarque)

Al Dott. B.M. 
Caro Dottore errante, tra le liguri riviere 
di ponente e levante, di mattina, nell’aria 
buona e fina, senza più la gioiosa sua compagna, 
ma con ancora tutto il resto del mondo attorno, 
fare anima cos’è? le chiedevo allora, 
ora lo so cos’è, è tante cose, anche camminare 
tra oriente e occidente, un po’ facendo uso 
di gioia e un po’ di dolore, un po’ di gambe 
e un po’ di pensiero, un poco guardando alla terra 
e un poco al cielo.

Vivian LAMARQUE, 1946, poetessa, scrittrice e giornalista, Caro Dottore, da Vivian Lamarque, Madre d'inverno, Mondadori, 2016
https://it.wikipedia.org/wiki/Vivian_Lamarque


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#MOSQUITO / Giornalista, "esercita un sacerdozio, non un traffico" (Giuseppe Guerzoni)

Quando un uomo non ha il coraggio di resistere alla corrente, di bandire apertamente la verità e di sostenere contro tutti, anche contro il proprio interesse, la giustizia, smetta la penna, perocché la audace e tempestosa milizia del giornalismo non è fatta per lui. Quando voi obbliate che lo scrittore, poeta o giornalista, esercita un sacerdozio, non un traffico, che a lui è principalmente affidato l'educazione e il miglioramento della società, che la civiltà d'un popolo sta in diretta ragione della moralità della sua stampa; quando obliate tutto ciò per l'aura d'un giorno, per la limosina d'uno scudo, allora lasciate anche che vi dica che non v'è opera nefanda che uguagli la vostra, e che io, Potere, vi rizzerei tutti quanti sopra una gogna, affinché le moltitudini conoscessero chi ha loro ritardato i giorni della rivendicazione della giustizia.

*** Giuseppe GUERZONI, 1835-1886, patriota garibaldino, scrittore, biografo di Giuseppe Garibaldi, Arte e politica, Rivista contemporanea, Vol. XI, Augusto Federico Negro Editore, Torino 1865, segnalato in 'wikiquote', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Guerzoni


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#SENZA_TAGLI / E poi vieni tu a dirmi che dovrei costruire muri? (Anna Mallamo)

Stamane pioveva sabbia rossa, dritta dal deserto. La guardavo sorseggiando il mio tè cinese, avvolta in una vestagliona di purissimo pile fatta in India, subito dopo aver annaffiato la bougainvillea tropicale, e scattavo foto col mio iPhone progettato negli Usa e costruito in Cina, che funziona grazie a materiali estratti in tutto il mondo, ma specialmente il Coltan che viene dal Congo, risalendo una filiera incerta piena di zone oscure e ombre criminali e lobbies internazionali. 
Avevo sulle unghie smalto francese, e orecchini d'argento indiano comprati al pakistano Sanjiu in spiaggia, e un pigiama preso nel negozio di un'azienda che ha delocalizzato in Serbia. 
Poi sono uscita, guidando la mia macchinetta coreana per raggiungere il mercatino a chilometro zero, dove illudermi di avere pieno controllo di quello che scelgo, che pago, che mangio. 
Ho comperato broccoletti, zucca miele, tarocco Gallo, rosmarino, pere abate (che crescono nel Catanese ma vengono dalla Francia). Ho comprato uova bianche di galline livornesi. 
Ho parlato a siciliani e meridionali come me, che nel sangue hanno due o trecento popoli diversi, nel nostro italiano che ha parole greche, latine, arabe, spagnole, francesi.

E poi vieni tu a dirmi che dovrei costruire muri? Per chiudere dentro cosa, esattamente? E cosa dovrei chiudere fuori?
Ah sì, certo. Forse dovrei chiudere fuori te.

*** Anna MALLAMO, 'facebook', 25 febbraio 2017, qui



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#VIDEO / Doni, da donare a se stessi e agli altri (Domenico De Masi)


Domenico DE MASI
sociologo, professore emerito università La sapienza Roma
Doni, da donare a se stessi e agli altri
Lectio magistralis
Università Studi Scienze Gastronomiche
Inaugurazione anno accademico 2016-2017
'facebook', 24 febbraio 2017
video 6min51

Socialdemocrazia, tecnologia, lentezza, pressapoco, senso, ozio creativo, lavoro, indignazione, visione, bellezza, follia. I doni da donare a noi stessi, agli altri, all'umanità. 
Questi i temi della Lectio Magistralis di Domenico De Masi all'Inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università degli studi di Scienze Gastronomiche
(dalla presentazione)


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sabato 25 febbraio 2017

#SCRITTE / Un nome, un mestiere

(via pinterest)

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#SPOT / Il circuito dell'umiliazione (John Holcroft)

John HOLCROFT
illustratore statunitense
(via pinterest)

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#FUMETTI / La cena (Charles M. Schulz)

Charles M. SCHULZ, 1922-2000
fumettista statunitense
(via pinterest)

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#FAVOLE & RACCONTI / Satana, Lucifero e la Verità (M. Ferrario)

Satana e Lucifero camminano lungo un fiume. 
Discutono della pochezza degli uomini e di come sia facile ingannarli.

Un uomo davanti a loro percorre anche lui l’argine. 
A un certo punto si ferma.
Incuriosito.
Raccoglie qualcosa. 
La guarda più volte. 
Poi l’alza verso il cielo, come per vederla meglio.
Non sta più nella pelle dalla contentezza: e fa tre salti di gioia.
Alla fine, accertandosi che nessuno lo stia osservando, si mette in tasca la cosa. 
Poi, zufolando, tutto felice, riprende il cammino.

Lucifero è incuriosito. 
Chiede a Satana se ha capito che cosa abbia nascosto in tasca l’uomo.
Satana sorride. 
«Oh, niente. Solo un pezzo di Verità».
«Un pezzo di Verità?» trasecola Lucifero. 
«Sì, perché? Ogni tanto capita agli uomini».
«Ma allora è un brutto affare per te».
«Per niente», risponde tranquillo Satana.
«Ma tu e la Verità siete inconciliabili. Se la Verità si diffonde, tu avrai sempre meno da fare…».
«Nessun problema. Ora, lui, l’uomo, il pezzo di Verità l’ha raccolto. Ma poi, questa verità dovrà organizzarla. Avrò sempre il mio lavoro da svolgere».

*** Massimo Ferrario, Satana, Lucifero e la Verità, 2004-2017, per Mixtura. Riscrittura di una favola, anche diffusa in internet.

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#SGUARDI POIETICI / Pensa che si muore (Franco Arminio)

Pensa che si muore
e che prima di morire tutti hanno diritto
a un attimo di bene.
Ascolta con clemenza.
Guarda con ammirazione le volpi,
le poiane, il vento, il grano.
Impara a chinarti su un mendicante,
coltiva il tuo rigore e lotta
fino a rimanere senza fiato.
Non limitarti a galleggiare,
scendi verso il fondo
anche a rischio di annegare.
Sorridi di questa umanità
che si aggroviglia su se stessa.
Cedi la strada agli alberi.

*** Franco ARMINIO, poeta, scrittore, paesologo, Pensa che si muore, in L'entroterra degli occhi, da Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi, Chiarelettere, 2017


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#MOSQUITO / Stampa, all'uomo la scelta (Mahatma Mohandas Gandhi)

La stampa è una grande forza, ma, come un torrente d'acqua che non sia tenuto a freno sommerge intere regioni e devasta i raccolti, così anche una penna incontrollata non serve che a distruggere. Se il controllo viene dall'esterno, si rivela più pericoloso della mancanza di controllo. Può essere utile solo se esercitato dall'interno. Se il filo di questo ragionamento è esatto, quanti giornali nel mondo supererebbero la prova? Ma chi farebbe cessare quelli che sono inutili? E chi dovrebbe giudicare? Quelli utili e quelli inutili devono, come in genere il bene e, il male, continuare insieme, e l'uomo deve fare la sua scelta.

*** Mahatma Mohandas GANDHI, 1869-1948, filosofo, avvocato, leader politico indiano, Antiche come le montagne, 1958 (postumo), Oscar Mondadori, 2009. 
Anche in 'aforismario.net', qui


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#VIDEO / Partner, perché gli diamo la colpa quando le cose vanno male (Alain De Botton)

Alain DE BOTTON - School of Life
Perché quando le cose vanno male diamo la colpa al nostro partner
'internazionale.it', 24 febbraio 2017
video 3min19

“Una delle cose più strane dell’amore è che quando nella vita qualcosa va storto tendiamo a incolpare il nostro partner”, spiega Alain de Botton. “Ci arrabbiamo proprio con la persona più leale e comprensiva che abbiamo vicino, perché proiettiamo sul partner quella fiducia assoluta che da bambini riponevamo nei nostri genitori”.

Alain de Botton è uno scrittore, filosofo e conduttore televisivo. Ha fondato The school of life. Si occupa di cultura e storia del pensiero sottolineando il loro valore per la vita quotidiana. 
I suoi ultimi libri pubblicati in Italia sono Il corso dell’amore, 2016, News. Le notizie: istruzioni per l’uso, 2014, e L’arte come terapia. The school of life (2013).
(dalla presentazione)

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venerdì 24 febbraio 2017

#SPOT / A scuola

(autore non identificato, via pinterest)

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#IN_LETTURA / Laura Callaghan, William Stott, Yelena Bryksenkova

Laura Callaghan
artista britannica
(via pinterest)

° ° °

William Stott, 1857-1900
artista britannico
(windypoplarsroom.tumblr.com, via pinterest)

° ° °

Yelena Bryksenkova 
artista russa
(via pinterest)

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#SCRITTE / Toilette, birra e champagne

(via pinterest)
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#SGUARDI POIETICI / Un'arte invisibile (César Cantoni)

Il poeta cammina
nudo per la via.
ma la gente non lo vede.
Il poeta va al cinema,
se ne esce con puttane,
viaggia in autobus,
sempre nudo,
ma la gente
guarda da un altro lato.
Il poeta non ha modo
di richiamare l'attenzione,
perché la poesia
è un'arte invisibile.
La poesia si scrive
senza parole.

*** César CANTONI, 1951, poeta argentino, L'età dell'innocenza, inedito in 'eurasia', 15 settembre 2015, qui (traduzione di Massimo Ferrario).





Testo originale (Un arte invisible)
UN ARTE INVISIBLE

El poeta camina
desnudo por la calle,
pero la gente no lo ve.
El poeta va al cine,
sale de putas,
viaja en colectivo,
siempre desnudo,
pero la gente
mira para otro lado.
El poeta no tiene modo
de llamar la atención,
porque la poesía
es un arte invisible.
La poesía se escribe
sin palabras.

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#LINK / Panasonic, "lavorate meno ma siate efficienti" (Michela Rovelli)

Lavorare di meno per produrre di più. Una sorprendente direttiva quella che il presidente di Panasonic, Kazuhiro Tsuga, ha firmato a fine gennaio. La richiesta è rivolta ai suoi circa 100mila dipendenti in Giappone. Un nuovo motto che tutti gli impiegati sono invitati a seguire: «Siate efficienti e meno occupati». Il gruppo nipponico sconsiglia di trattenersi in ufficio oltre le otto di sera e chiede di concentrarsi sulla produttività, evitando le tradizionali lunghe giornate di lavoro. (...)

*** Michela ROVELLI, giornalista, Panasonic ai 100mila dipendenti: «Lavorate meno ma siate efficienti», 'corriere.it', 23 febbraio 2017

LINK articolo integrale qui

#SENZA_TAGLI / Aborto, l'obiezione in Italia (Marco Furfaro)

In Francia gli obiettori sono il 7% qui da noi la media è del 70%.
Di fronte a questi numeri, la ministra Lorenzin, invece di farneticare, farebbe bene a promuovere l'iniziativa della regione Lazio in tutta Italia. Perché l'aborto è un diritto e in uno Stato degno di essere chiamato tale, i diritti sono sempre garantiti. Oppure si dimetta, che i vecchi uomini di Chiesa che non sanno nemmeno di cosa parlano sono ridicoli, ma lei è ministra della Repubblica, non serve la Chiesa, serve lo Stato. Se non è in grado di farlo, faccia obiezione di coscienza e si dimetta.

*** Marco FURFARO, politico, 'facebook', 23 febbraio 2017, qui - Sull'iniziativa della Regione Lazio, vedi qui


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#MOSQUITO / Uguaglianza e performance economica (Joseph Stiglitz)

Il quadro che si è delineato in Occidente dimostra che oggi l'uguaglianza e la performance economica sono forze tra loro complementari, non contrastanti; e che la diseguaglianza e la carenza di crescita sono forze tra loro complementari, non contrastanti.

*** Joseph STIGLITZ, 1943, economista, saggista, premio Nobel per l'economia nel 2001, Le nuove regole dell'economia. Sconfiggere la disuguaglianza per tornare a crescere, Il Saggiatore, 2016


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giovedì 23 febbraio 2017

#SPOT / L'albero, una volta

autore e fonte sconosciuti
(via pinterest)

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#HUMOR / Papà mi compri?

(via pinterest)

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#CIT / Creatore (Simone de Beauvoir)

anche in wikiquote.it, qui
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#IMMAGINI_IMPATTO / Bambino con oche

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#SPILLI / Ottimismo, il pericolo di minimizzare il pericolo (M. Ferrario)

Martin E. P. Seligman, psicologo e saggista statunitense, già presidente della American Psychological Association, è stato il fondatore della 'psicologia positiva'. Uno dei suoi libri più famosi, tradotto in italiano, è Imparare l'ottimismo, 1990, Giunti editore, 1998.

Il suo approccio va distinto da certo deteriore 'pensiero positivo' più o meno in stile new age da cui continuiamo ad essere invasi. Eppure, nonostante cerchi di basarsi il più possibile su dati empirici, il 'focus' continuo sulla ricerca del benessere e della felicità, pilotato da un ottimismo di fondo che spinge a vedere il bicchiere sempre più pieno che vuoto, a mio avviso può essere considerato pericoloso: perché diminuisce l'allerta rispetto alle situazioni negative e abbassa di fatto, anche se lo nega, l'utilità di un atteggiamento realistico.

Un esempio, a me pare lampante, è in una recente intervista, di cui qui riporto la strabiliante risposta dello psicologo alla domanda finale, cui peraltro non seguono commenti né richieste di approfondimento da parte dell'intervistatore.
Gli viene domandato se è ottimista riguardo alle recenti elezioni statunitensi, conclusesi con la vittoria di Donald Trump.
Ecco la risposta:

«Non ci ho pensato molto. La mia prima reazione, guardando i risultati con la mia famiglia, è stato un senso di disperazione, ma in realtà la mattina dopo mi sono sentito abbastanza fiducioso. Avevo confuso l'odiosità che mi suscita la personalità di Trump e il fatto che la signora Clinton mi fosse più congeniale - la conosco molto bene - con le differenze tra i loro programmi elettorali. Però, una volta superato il rifiuto per il modo detestabile in cui Trump si presenta, si scopre che tante delle politiche che vorrebbe perseguire sono assolutamente sensate. In particolare, credo che quello su cui puntava la signora Clinton fosse una politica identitaria: neri, ispanici, disabili, donne. E quello su cui punta Trump è una politica umana, una politica democratica. Quindi, fermo restando che Trump non è qualcuno con cui vorrei andare a cena, credo che le politiche che lui vuole perseguire non siano irrazionali. 
(Martin E. P. Seligman, intervistato da Luca Mazzucchelli, 'Psicologia contemporanea', marzo-aprile 2017)

Affermare che Trump voglia perseguire 'politiche sensate' e che, a differenza della Clinton che aveva una visione 'identitaria' (neri, ispanici, disabili, donne), miri a realizzare una 'politica umana e democratica' e 'non irrazionale', richiede davvero una incredibile dose di (limitiamoci a questo termine...) 'ottimismo'. 

Mi chiedo cosa avrebbe detto Seligman di Hitler e Mussolini, quando i due andarono al potere sull'onda di un grande voto 'democratico', negli anni in cui ancora non erano all'orizzonte i forni crematori, ma già doveva essere chiara la direzione del futuro: il pieno dispiegamento delle gesta violente e squadriste di nazisti e fascisti, coerenti peraltro con una politica di supremazia razzista e bellicista spudoratamente propagandata, non poteva non far presagire, se non tutto, certo molto di quanto dopo sarebbe tragicamente successo. Eppure molti non vollero vedere e troppi non videro: forse anche per quel mix micidiale di imbecillità e ottimismo (beota) che spesso ci impedisce di capire i segnali, peraltro evidenti, provenienti dalla realtà, facendoci intervenire in chiave preventiva.

Non sto paragonando Trump a Hitler o Mussolini: però alcune caratteristiche comuni, di psicologia e di visione del mondo, sono riconoscibili e del resto vengono riconosciute sia dall'interessato (che più volte si è ispirato orgogliosamente a Mussolini) che da molti suoi supporter (tra cui i suprematisti bianchi, anche appartenenti al Ku Klux Klan).

Se le parole hanno ancora un senso, e la voglia di ottimismo non ce le offusca, dire che Trump si sta ispirando a una politica 'umana' e 'democratica' mi pare davvero al di là di ogni senso.

*** Massimo Ferrario, Ottimismo, il pericolo di minimizzare il pericolo, per Mixtura



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#SGUARDI POIETICI / L'età dell'innocenza (César Cantoni)

Il mio cane, che ha solo un anno,
ha appena distrutto i lillà
che ho piantato stamattina
e muove la coda con euforia
quando mi accorgo di quello che ha fatto.
Anche io, da piccolo,
rompevo allegramente i giocattoli
indifferente al dispiacere dei miei genitori.
A volte, mi chiedo se Dio
non sarà ancora un bambino innocente
che facendosi vanto delle sue birichinate
si mette a giocare con le stelle.

*** César CANTONI, 1951, poeta argentino, L'età dell'innocenza, inedito in 'eurasia', 15 settembre 2015, qui (traduzione di Massimo Ferrario).



Testo originale (La edad de la inocencia)

Mi perro, que apenas tiene un año,
acaba de romper las lilas
que planté esta mañana
y mueve la cola con euforia
cuando compruebo lo que hizo.
También yo, siendo pequeño,
rompía alegremente los juguetes
ante la desazón de mis progenitores.
A veces, me pregunto si Dios
no será un niño inocente todavía,
que, haciendo alarde de sus travesuras,
se pone a jugar con las estrellas.

In Mixtura 1 altro contributo di César Cantoni qui

#MOSQUITO / Rispettare il ritmo della natura (Nikos Kazantzakis)

Mi ricordo di una mattina quando scoprii un bozzolo dietro un albero, proprio mentre la farfalla che era al suo interno stava facendo un buco nel suo involucro, preparandosi ad uscirne. Aspettai per un po’, ma ci metteva tanto ad uscire ed ero impaziente. Mi chinai, alitando su di esso per riscaldarlo. Cercavo di riscaldarlo il più rapidamente possibile, e il miracolo iniziò ad avvenire davanti ai miei occhi, più veloce della vita. Il bozzolo si aprì; la farfalla iniziò lentamente ad uscire, ed io non dimenticherò mai il mio orrore quando vidi come le sue ali erano piegate all’indietro e stropicciate, la povera farfalla provò con tutto il suo corpo tremante a spiegarle. Chinandomi su di essa, cercai di aiutarla con il mio respiro, invano. Avrebbe avuto bisogno di schiudersi pazientemente, e il dispiegamento delle ali doveva essere un processo graduale attraverso il sole. Adesso era troppo tardi. Il mio respiro aveva costretto la farfalla ad uscire con le ali stropicciate, prima del tempo. Aveva lottato disperatamente e, pochi secondi più tardi, morì sul palmo della mia mano. Quel corpicino è, credo, il più grande peso che porto sulla mia coscienza. Perché oggi mi rendo conto che violare le grandi leggi della natura è un peccato mortale. Non dovremmo avere fretta, non dovremmo essere impazienti, ma dovremmo rispettare con fiducia il ritmo eterno.

*** Nikos KAZANTZAKIS, 1883-1957, giornalista, scrittore, poeta, filosofo e uomo di stato greco, Zorba il Greco, 1946, traduzione dall'inglese di G. Carro, 2010, segnalato in 'parole di saggezza', 1 giugno 2016, qui

mercoledì 22 febbraio 2017

#VIDEO #ANIMALI / Mamma Orsa e i suoi orsacchiotti


Mamma Orsa polare e i suoi orsacchiotti
'facebook', 20 agosto 2016
video, 1min44

Quasi due minuti di dolci tenerezze...

#CIT / Coscienza (Leo Longanesi)

anche in 'aforismario.net', qui

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#SPOT / Avanti così (Steve Cutts)

Steve CUTTS, 1979
illustratore inglese

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#FUMETTI / L'ora dell'ipocrisia (Charles M. Schulz)

Charles M. SCHULZ, 1922-2000
fumettista statunitense
(via pinterest)

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