«Un operaio in catena di montaggio si è visto negare il diritto ad andare in bagno, nonostante avesse chiesto più volte il permesso; a quel punto, fattasi l’impellenza fisiologica insopportabile, non gli è rimasto che farsi la pipì addosso.»
Leggete questo articolo, di Maurizio Di Fazio, da cui sono tratte le poche righe sopra riportate:
Leggete questo articolo, di Maurizio Di Fazio, da cui sono tratte le poche righe sopra riportate:
Operaio costretto a urinarsi addosso, nessun provvedimento contro i responsabili, ''espresso-repubblica', 15 febbraio 2017, qui
E per avere un ulteriore inquadramento, ecco il 'sommario' sotto il titolo:
La Fiat Chrysler si scusa con il lavoratore della Sevel di Atessa a cui è stato impedito di lasciare la catena di montaggio per andare in bagno. Ma ai capireparto solo un richiamo, senza procedure disciplinari. Usb promette battaglia. E Sinistra Italiana presenta un'interrogazione parlamentare,
E per avere un ulteriore inquadramento, ecco il 'sommario' sotto il titolo:
La Fiat Chrysler si scusa con il lavoratore della Sevel di Atessa a cui è stato impedito di lasciare la catena di montaggio per andare in bagno. Ma ai capireparto solo un richiamo, senza procedure disciplinari. Usb promette battaglia. E Sinistra Italiana presenta un'interrogazione parlamentare,
E diffuso a piene mani ovunque e da chiunque, peraltro.
Nelle aziende e in politica.
Ma stiamo al contesto aziendale.
L'episodio è nello 'spirito dei tempi'.
E il 'marchionnismo' è stato, e tale continua ad essere, uno dei principali costruttori di questo spirito.
Osceno: se l'aggettivo avesse ancora un senso.
Uno spirito, comunque, quando non applaudito, certo non contrastato: né da fuori (consulenti e professionisti vari dello sviluppo organizzativo), né da dentro le imprese (direzioni, alte, medie e basse, e manager).
Di più.
Questo spirito è stato anche troppo spesso benevolmente accolto, o indifferentemente subìto, da chi in questi anni, dentro le imprese, ha accettato di venir meno al proprio specifico ruolo professionale e ha barattato le 'persone' (su cui avrebbe dovuto esercitare un particolare presidio per precisa responsabilità e delega organizzativa) con le 'risorse' (dette 'umane' nell'organigramma ormai solo per ragioni cosmetico-manipolative).
E di fatto (le convention e gli articoli in senso contrario contano per la fuffa retorica da cui da anni siamo invasi) ha consentito l'ovvia e conseguente regressione successiva: quella che ha portato le 'persone', appunto in quanto 'risorse', a essere sempre più trattate, e trasformate, in 'pedine'.
Con tanti saluti all'umano, ovviamente.
Il quale umano, però, nonostante noi lo si sia espulso, maledettamente e cocciutamente persiste negli esseri umani: e contrariamente alle pedine, osa ancora (oibò) chiedere (ALMENO) di poter andare al gabinetto quando gli scappa. Mettendo con ciò in atto comportamenti di chiara ed evidente insubordinazione gerarchica: incomprensibili a chi ha a cuore le magnifiche e progressive sorti di profitto e produttività.
Se impedito, questo umano (irriducibile, almeno per ora, a pedina integrale) osa perfino farsi la pipì addosso.
Inutile sottolineare che lo scontro dell'umano, per quanto residuale e ormai in forma di urina, con il 'non-umano' (forse pure già diventato 'dis-umano') può essere stupido come solo l'umano sa essere, quando vuole.
Il che, oggi, accade spesso.
*** Massimo Ferrario, Quando le scuse sono 'markétting' e il 'non-umano' è lo 'spirito del tempo', per Mixtura
In Mixtura ark #SPILLI qui
Nessun commento:
Posta un commento