giovedì 14 luglio 2016

#MOSQUITO / Tenerezza, clandestina (Diego Cugia)

Sono passato in banca a vedere se mi è rimasto qualcosa. Nella filiale di periferia sei seggiolini da cinema. Stiamo tutti in piedi come sul trenino Calcutta-Benares, 18 ore, l’ho fatto. Dentro un’agenzia Unicredit al Fosso del Pratone. In una delle sei seggioline è seduta ricurva come una civetta gobba su un ramo, una vecchiettina romana dagli occhi sbarrati per un ictus o una qualche forma di demenza senile. Davanti a lei, all’unico sportello aperto, una signora filippina che il cassiere strapazza dandole selvaggiamente del “tu” (non siamo inglesi, e a noialtri connazionali darà del lei, persino a me). 
Il motivo della sgridata bancaria risiede nel cognome filippino, troppo complicato secondo il cassiere. La signora gliene chiede scusa. Tiene a precisare che è qui in Italia da quindici anni. Si complimenta con tutto. Belle le cassefolti, belli li calendali, bellittima penna. 
Chissà da quale baratro è risalita. È affabile, gentile, vestita con sobria eleganza ed è pure l’unica di noi che non suda. Mentre il cassiere insorge in rivolta contro i cognomi orientali, sbraitando all’universo la propria colpevole insignificanza, la filippina fa avanti e indietro con la vecchia signora appollaiata sulla memoria perduta. Si preoccupa di come sta, le carezza una guancia, le assicura che hanno quasi finito, le aggiusta il colletto, con un cenno le spazzola un capello caduto sul tailleur nero. Poi torna a farsi trattar male dall’imbecille, e così, avanti e indietro, tre volte. Finché la vecchina scende dal suo ramo, per percorrere mezzo metro ci impiega cinque minuti, le prende la mano, se la porta sulla guancia, in un tremore convulso, la bacia. La badante le carezza la nuca e le sussurra: «Tranquilla, ora torniamo a casa. Vuoi stare un pochino in piedi accanto a me?» La vecchina italiana annuisce e restano così, mano nella mano, davanti al cassiere che fa la vittima della ressa, del caldo e dei cognomi filippini. 
Senza volerlo stiamo importando tenerezza clandestina. (30 agosto 2012)

** Diego CUGIA, 1953, giornalista, scrittore, regista, autore televisivo, Un'anima a 7 euro e 99. Diario 2008-2016, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2016
https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Cugia


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