Sicilia, estate, mattinata di sole: si preannuncia una giornata calda.
In un paesino, un negozio di barbiere.
Alla porta, la solita tendina per le mosche, che dà sulla strada.
Nel locale, alcuni clienti seduti in attesa. Leggono qualche rivista, parlottano.
Il garzone è intento a scopare il pavimento dai peli caduti.
Arriva un signore.
Giovane. Aitante. Tutto profumato. Taglio di capelli perfetto. Sembra appena uscito dal parrucchiere.
Giovane. Aitante. Tutto profumato. Taglio di capelli perfetto. Sembra appena uscito dal parrucchiere.
Scosta la tendina e guarda dentro.
Qualche cliente solleva gli occhi dal giornale. Lo fissa.
Mai visto: il signore è forestiero.
Mai visto: il signore è forestiero.
Il barbiere stacca il rasoio dal viso del cliente cui sta facendo la barba, alza la testa in direzione della porta e accenna un sorriso di benvenuto.
Il signore non saluta. Sussurra un conteggio:
«Uno, due, tre, quattro, cinque».
Poi aggiunge fra sé e sé:
«Ok, ce la faccio».
«Uno, due, tre, quattro, cinque».
Poi aggiunge fra sé e sé:
«Ok, ce la faccio».
Quindi rilascia la tendina e scompare. A passo svelto.
Clienti e barbiere si guardano incuriositi.
Trascorre una settimana.
Il signore ricompare. Stesso orario della volta precedente. Stessa scena. Tendina spostata, occhiata all'interno del locale, nessun saluto. Solito conteggio a voce alta:
«Uno, due, tre, quattro, cinque».
Poi, la conclusione:
«Ok, ce la faccio».
«Uno, due, tre, quattro, cinque».
Poi, la conclusione:
«Ok, ce la faccio».
Infine, il signore richiude la tendina e se ne va. Sempre di fretta.
I clienti commentano stupiti lo strano comportamento.
Il signor Carmelo si rivolge al garzone:
«Salvatore, questo tizio non mi convince. Se viene un'altra volta, tu ti levi il camice e lo segui. Mi devi dire chi è».
«Salvatore, questo tizio non mi convince. Se viene un'altra volta, tu ti levi il camice e lo segui. Mi devi dire chi è».
Ancora un settimana e, puntuale, si ripresenta il signore.
Tendina, sguardo all'interno, conteggio.
Stavolta il signore si ferma a quattro.
Sembra quasi che abbia un attimo di perplessità.
Ma la conclusione non cambia:
«Ok, ce la faccio».
Tendina, sguardo all'interno, conteggio.
Stavolta il signore si ferma a quattro.
Sembra quasi che abbia un attimo di perplessità.
Ma la conclusione non cambia:
«Ok, ce la faccio».
E scappa.
Il padrone, con un'occhiata, invita il garzone a seguirlo.
Lui, obbediente, si leva il camice e corre fuori.
Lui, obbediente, si leva il camice e corre fuori.
Trascorrono tre quarti d'ora.
Il garzone torna e subito il barbiere lo assale:
«Allora?».
Il garzone torna e subito il barbiere lo assale:
«Allora?».
Tra i clienti in attesa, c'è anche chi è già stato servito, ma è rimasto per sapere.
La curiosità è massima.
Ripetono:
«Allora?».
La curiosità è massima.
Ripetono:
«Allora?».
Il garzone pare prendere tempo.
Ma il barbiere, infastidito, lo incalza.
«Dai che dobbiamo chiudere. E a me mi aspetta a casa la moglie con la pasta con le sarde...».
Il giovane si decide.
«Signor Carmelo, lui andava di corsa, ma io gli sono stato dietro. Senza farmi vedere, naturalmente.
«Vabbe'. Quindi?».
«Niente: è andato a casa sua e io l'ho spiato. Dalla finestra della camera da letto, ho visto benissimo tutto: ha fatto l'amore con sua moglie. Più volte. E non le dico quanto era soddisfatta sua moglie...».
«Tutto qui?», chiede il barbiere. «Questo ha fatto?»
Il garzone conferma:
«Questo ha fatto».
«E a me che minchia mi frega?».
Sulle labbra del barbiere è comparso un sorriso di compatimento per quello strano signore.
Anche i clienti condividono, scuotendo la testa.
Qualcuno fa una battuta:
«Questi forestieri sono sempre più strani... Sarà uno del Nord: si vede che adesso, per eccitarsi, devono prima mettersi a contare, se no non ce la fanno... Mica siculi sono».
Tutti ridono, sguaiatamente, dandosi di gomito.
Il signor Carmelo ha fretta: vuole abbassare la saracinesca e invita tutti a uscire.
Ma il barbiere, infastidito, lo incalza.
«Dai che dobbiamo chiudere. E a me mi aspetta a casa la moglie con la pasta con le sarde...».
Il giovane si decide.
«Signor Carmelo, lui andava di corsa, ma io gli sono stato dietro. Senza farmi vedere, naturalmente.
«Vabbe'. Quindi?».
«Niente: è andato a casa sua e io l'ho spiato. Dalla finestra della camera da letto, ho visto benissimo tutto: ha fatto l'amore con sua moglie. Più volte. E non le dico quanto era soddisfatta sua moglie...».
«Tutto qui?», chiede il barbiere. «Questo ha fatto?»
Il garzone conferma:
«Questo ha fatto».
«E a me che minchia mi frega?».
Sulle labbra del barbiere è comparso un sorriso di compatimento per quello strano signore.
Anche i clienti condividono, scuotendo la testa.
Qualcuno fa una battuta:
«Questi forestieri sono sempre più strani... Sarà uno del Nord: si vede che adesso, per eccitarsi, devono prima mettersi a contare, se no non ce la fanno... Mica siculi sono».
Tutti ridono, sguaiatamente, dandosi di gomito.
Il signor Carmelo ha fretta: vuole abbassare la saracinesca e invita tutti a uscire.
«Avanti signori, andiamocene, che ho fame. E poi mi è venuta pure un'altra acquolina in bocca. Colpa del forestiero. Lui una moglie splendida come la mia non ce l'ha di certo. E così, dopo mangiato, un pisolino particolare non me lo toglie nessuno...»
I clienti si lanciano un'occhiata complice: da sempre invidiano la fortuna capitata al signor Carmelo, che si è sposato la donna più bella e prosperosa del paese.
Il garzone resta serio: qualcuno se ne accorge e lo prende in giro:
«Sei giovane, figliolo, certe cose ancora non le capisci. Ma vedrai che pure tu imparerai l'importanza di certi pisolini...».
E' allora che il ragazzo azzarda:
«Signor Carmelo, posso darci del tu solo per stavolta?
Il barbiere trova assurda la domanda, ma non gli dice di no:
«Embé?»
«Allora. Questo è accaduto: il forestiero è andato a casa tua e ha fatto l'amore con tua moglie».
I clienti si lanciano un'occhiata complice: da sempre invidiano la fortuna capitata al signor Carmelo, che si è sposato la donna più bella e prosperosa del paese.
Il garzone resta serio: qualcuno se ne accorge e lo prende in giro:
«Sei giovane, figliolo, certe cose ancora non le capisci. Ma vedrai che pure tu imparerai l'importanza di certi pisolini...».
E' allora che il ragazzo azzarda:
«Signor Carmelo, posso darci del tu solo per stavolta?
Il barbiere trova assurda la domanda, ma non gli dice di no:
«Embé?»
«Allora. Questo è accaduto: il forestiero è andato a casa tua e ha fatto l'amore con tua moglie».
*** Massimo Ferrario, Lo strano cliente, 2015-2016, per Mixtura. Riscrittura libera e ampliata di una barzelletta famosa, raccontata anche da Franco Battiato, 1945, cantautore, compositore, pittore, regista, intervistato da Maurizio d'Assalto, «Chi fa soldi va dritto nella spiritualità», 'tuttolibri-La Stampa', 7 marzo 2015
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