venerdì 30 giugno 2017

#CIT / Cane fedele (Stanislaw Jerzy Lec)


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#VIGNETTE / Hitler, senza dare troppo nell'occhio (Mauro Biani)

Mauro BIANI
facebook, 29 giugno 2017

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#PUBBLICITA' VINTAGE / Fano, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante

Fano
(via pinterest)

° ° °

Santa Margherita Ligure
pubblicità 1949
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° ° °

 
Sestri Levante
pubblicità 1940
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#SGUARDI POIETICI / La vela bianca (Ko Un)

Nessuno anela a una tempesta,
          questo è certo!
Eppure tu, bianca vela lì fuori nel mare,
nel profondo del cuore
          speri che la tempesta arrivi.
Perché solo nella tempesta
riesci ad essere viva.

Oh bianca vela paziente e nostalgica
          nel grande mare blu!
La lotta ha inizio!

Il mio sguardo non si stacca da te.

Tra l’erba, sotto i miei piedi,
anche una brezza gentile è tempesta.

*** Ko UN, 1933, poeta, scrittore, saggista, autore teatrale e pittore sudcoreano, La vela bianca, traduzione di Vincenza D’Urso, in 'Poesia', n. 209, ottobre 2006, qui


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#MOSQUITO / Storytelling, affabulazione e tutti passivi (Giuseppe Antonelli)

Una narrazione (o narrativa, come si dice anche, ricalcando l’inglese narrative) che di fatto sostituisce l’argomentazione con l’affabulazione. Affabulazione, in effetti, sarebbe la parola giusta per rendere al meglio storytelling. O anche la variante fabulazione (dal francese fabulation): la parola usata da Henry Bergson per definire la tendenza dell’uomo a creare miti e raffigurazioni fantastiche come antidoto alla paura della morte. Parola ripresa oggi dagli psicologi per indicare la presentazione come reale di un racconto immaginario. Affabulazione viene dal latino fabulare, che voleva dire «parlare». Ma – appunto – quello è anche l’etimo di favola, di fiaba e di fola «bugia, fandonia». Troppo spesso la politica ci racconta le favole che vogliamo ascoltare. E noi, come bambini, amiamo sentircele ripetere. E le ripetiamo noi stessi ai nostri amici, nella speranza che piacciano anche a loro. E che anche loro le raccontino a qualcun altro. Peccato che, in tutto questo, nessuno (o quasi) si preoccupi più di verificare se quelle favole abbiano in sé qualcosa di vero. Perché la narrazione implica la sospensione del giudizio a favore di quello che si chiama il «patto narrativo». Il criterio della verificabilità per le favole non vale. Per sua stessa natura, la narrazione esclude ogni tipo di riflessione e di discussione critica. È frontale e monologica. Va dall’uno verso i molti: in una direzione sola, come la corrente di un fiume. Mette tutti gli altri in una condizione di passività. Tu racconti e io ti credo. O non ti credo, ma comunque non posso ribattere. Non è previsto. La narrazione non si discute: si accetta o si rifiuta in blocco. Si odia o si ama. Il giudizio è sospeso, vale solo il pregiudizio. C’è poco da stupirsi, allora, se l’esito di questo modo di fare politica è il fronteggiarsi di faziosi schieramenti di seguaci.

*** Giuseppe ANTONELLI, 1970, linguista, Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica, Laterza, 2017


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#VIDEO / Russia, due ragazzi contro la nuova schiavitù (The Guardian)

Russia, due ragazzi contro la nuova schiavitù
The Guardian, internazionale.it, 7 giugno 2017
video 12min05

“Mi ha detto che qualcuno aveva pagato per me. In altre parole sono stato venduto come uno schiavo”. 
Migliaia di persone scompaiono ogni anno in Russia. Sono uomini e donne appartenenti a gruppi sociali vulnerabili e svantaggiati che vengono prelevati dalle grandi città per essere portati nella remota repubblica del Daghestan per lavorare nelle fattorie e nelle fabbriche di mattoni.
Una volta raggiunte le strutture, che si trovano in aree isolate in mezzo alle montagne, queste persone vengono private dei documenti e obbligate a lavorare senza essere pagate.

Aleksej Nikitin e Zakir Ismailov, due attivisti dell’ong Alternativa che libera le persone vittime di schiavitù e lavoro forzato nella Federazione Russa, sono andati nel Daghestan per provare a rintracciare alcune persone scomparse. Il reportage del Guardian.
(dalla presentazione)

giovedì 29 giugno 2017

#CIT / Suffragio universale (Nicolás Gómez Dávila)

citazione segnalata da 'aforismario.net', qui

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#SORRISI_CONTAGIOSI / Tibet, India, Pakistan

Tibet
(via pinterest)

° ° °

India
(via pinterest)

° ° °

Pakistan
(via pinterest)

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#VIGNETTE / Robot e lavoro (Pat Carra)

Pat CARRA, 1954
Robot, facebook, 25 giugno 2017

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#SGUARDI POIETICI / Forse la giovinezza è solo questo (Sandro Penna)

Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.

*** Sandro PENNA, 1906-1977, Forse la giovinezza è solo questo, da Sandro Penna, a cura di Roberto Daidier, Poesie, prose, diari, Mondadori, 2017


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#VIDEO / Africa, le donne raccontano le mutilazioni genitali (Emanuela Zuccalà, Simona Ghizzoni)

Mutilazione genitale
Le donne africane raccontano le mutilazioni genitali
Emanuela Zuccalà, Simona Ghizzoni
internazionale, 14 giugno 2017
video 19min59

“Urlavo, ricordo ancora il dolore. Ero molto piccola e mi tagliarono con una lametta. La prima notte di nozze è stata molto difficile, era come mettere una fiamma sopra una ferita”, racconta una donna vittima di infibulazione.

Le mutilazioni genitali femminili sono praticate in trenta paesi del mondo. A parte Yemen, Iraq e Indonesia, si trovano tutti in Africa. Secondo l’Unicef circa 200 milioni di donne sono state sottoposte a questa pratica in tutto il pianeta. Più della metà vive in soli tre paesi: Indonesia, Egitto ed Etiopia. Quarantaquattro milioni di ragazze subiscono la mutilazione genitale prima dei 15 anni, in molti paesi viene effettuata prima dei cinque anni.

Da oltre quarant’anni le donne africane combattono per riappropriarsi del loro corpo e della loro femminilità, anche se per molte è una pratica così radicata da non riuscire a concepire la possibilità di abolirla. Il video di Emanuela Zuccalà e Simona Ghizzoni.

Il video, con il titolo originale Uncut, è stato tra i vincitori del premio Anello debole 2017 al festival di Capodarco, dove si è aggiudicato il riconoscimento speciale della giuria di qualità.
(dalla presentazione)

#MOSQUITO / Pudore, recuperare il 'secretum' (Monique Selz)

Se oggi la società non sembra più insegnare il senso del pudore, resta la madre che nell’adolescenza e nell’infanzia può creare, permettere, un sentimento di pudore ai e verso i figli. Il bambino fin da piccolissimo ha un’idea chiara del pudore: bisogna solo rispettare il suo spazio, la sua fisicità, come ad esempio la sua camera. Il rispetto dello spazio consente di far nascere uno spazio psichico. Non entrate in camera senza annunciarvi, bussate. È interessante risalire all’etimologia del termine ‘segreto’, per capire il ruolo del segreto tra due persone e tra questo e il concetto di pudore. ‘Secretum’ è il participio passato del verbo ‘secerno’, separo. Il prefisso ‘se’ indica separazione, mentre il verbo ‘cerno’ significa passare al setaccio, e designa l’operazione di separare il grano buono dalla crusca. Da ‘secerno’ derivano il termine secrezione e segreto. Il foro quindi, il foro del segreto, lascia passare oppure trattiene. La funzione del segreto è essenziale, perché senza il segreto non esisterebbe alcun luogo dell’intimità. 

*** Monique SELZ, psichiatra e psicoanalista francese (autrice di Il pudore, un luogo di libertà, Einaudi), Non lo dire, sezione ‘relazioni’, ‘D la Repubblica delle Donne’, 8 marzo 2008


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mercoledì 28 giugno 2017

#SPILLI / Vincenti, nel senso di coatti (M. Ferrario)

Si dice: da 'uomo solo al comando' a 'uomo solo contro tutti'. 
Ma 'uomo' è una parola grossa.
Qui si tratta solo di un bimbo capriccioso che non molla la palla: si pensa grande, crede di continuare a inanellare gol e sono miseri ripetuti autogol.

Le sconfitte dal 2014?
(a) oltre 2 milioni di elettori in meno alle regionali 2015
(b) perdita di Roma e Torino alle comunali 2015. 
(c) disfatta referendaria del 4 dicembre 2016? 
(d) tracollo alle amministrative dell'altro ieri?

E' una congiura anti-Matteo, giura la sua claque
«Basta parlare di coalizioni, ho vinto le primarie» ('la Repubblica', 28 giugno 2017)

Capita ai 'vincenti': nelle aziende (*) e in politica. 
In quanto 'coatti', non vedono. Non 'possono' vedere. 
Sono costretti a credere di vincere anche quando hanno già perso. 
Il dramma è che in genere, se non vengono fermati in tempo, affondano la nave.

*** Massimo Ferrario, Vincenti, nel senso di coatti, per Mixtura

NATANGELO
'Il Fatto Quotidiano', 28 giugno 2017

(*) #Favoline: C'era una volta il manager Vincente, 'Mixtura', 30 maggio 2015, qui.
#Pin, Vincenti e perdenti, 'Mixtura', 24 maggio 2015, qui

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#VIGNETTE / Happy end del Pd (Riccardo Mannelli)

Riccardo MANNELLI
disegnatore, artista
'Il Fatto Quotidiano', 28 giugno 2017

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#CIT / Chi ha denaro (Corrado Alvaro)


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#PUBBLICITA' VINTAGE / Aperol Spritz, Heineken, Latte di vecchia

Aperol Spritz
(via pinterest)

° ° °

 
Heineken, 1953
pubblicità di Frans Mettes, 1909-1984
illustratore olandese
(via pinterest)

° ° °

Latte di Vecchia
primi anni 900
(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Riempilo d'amore (Amado Nervo)

Sempre quando c'è un vuoto nella tua vita,
riempilo d'amore.
Adolescente, giovane, vecchio: 
sempre quando c'è un vuoto nella tua vita, 
riempilo d'amore.
E quando sai di aver davanti a te un periodo vuoto
vai a cercare amore.
Non pensare: "Soffrirò".
Non pensare: "Mi inganneranno".
Non pensare: "Dubiterò".
Vai, semplicemente, in modo trasparente, gioiosamente, 
alla ricerca dell'amore.
Che tipo di amore? 
Non importa. 
Ogni amore è pieno di eccellenza e di nobiltà.
Ama come puoi, ama chi puoi, ama tutto ciò che 
puoi...
però ama sempre.
Non preoccuparti della finalità del tuo amore.
Esso porta con sé la sua finalità.
Non considerarlo incompleto perché non risponde alle tue tenerezze;
l'amore porta con sé la propria completezza

Sempre quando c'è un vuoto nella tua vita, 
riempilo d'amore.

*** Amado NERVO, 1870-1919, Riempilo d'amore, da Pienezza, 1918, da 'il canto delle sirene', 24 giugno 2017, qui - Traduzione leggermente modificata rispetto a quelle diffuse in rete.



Testo originale Llénalo de amor
(qui)
Siempre que haya un hueco en tu vida,
llénalo de amor.
Adolescente, joven, viejo:
siempre que haya un hueco en tu vida,
llénalo de amor.
En cuanto sepas que tienes delante de ti un tiempo baldío,
ve a buscar al amor.
No pienses: "Sufriré".
No pienses: "Me engañarán".
No pienses: "Dudaré".
Ve, simplemente, diáfanamente, regocijadamente,
en busca del amor.
¿Qué índole de amor?
No importa.
Todo amor está lleno de excelencia y de nobleza.
Ama como puedas, ama a quien puedas, ama todo lo que puedas...
pero ama siempre.
No te preocupes de la finalidad de tu amor.
Él lleva en sí mismo su finalidad.
No te juzgues incompleto porque no responden a tus ternuras:
el amor lleva en sí su propia plenitud.

Siempre que haya un hueco en tu vida,
llénalo de amor.

#SENZA_TAGLI / Sinistra (Mauro Biani)

E' nelle parole la politica e la comprensione della politica da parte delle persone. 
Perché è così difficile comprendere "sinistra"? 
Perché si è perso il senso della parola "sinistra". La vergogna dei tanti intellettuali nel dire sinistra, dello spiegare civilmente. «Eguaglianza, libertà e fraternità, che noi traduciamo in solidarietà: e questa non ha a che fare con i buoni sentimenti ma con una pratica sociale che favorisce i legami tra le persone.» (Stefano Rodotà)
O lo schierarsi con gli oppressi, di Don Milani. Perché è così difficile dire che chi non contribuisce alla eguaglianza, persino di redditto (perlomeno dignitoso, cioè un lavoro e una identità), no, non può essere di sinistra. 
Hanno vergogna e giustificano una semi-sinistra che giustifica l'ingiustizia. E la parola si è persa. Non il concetto che è vivissimo per chi lo vive, per chi ha tenerezza e incazzatura quando ne parla.

*** Mauro BIANI, 1967, vignettista, illustratore, blogger, 'facebook', 27 giugno 2017, qui


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#MOSQUITO / Diritti, solo con la lotta (Frederick Douglass)

L’intera storia del progresso della libertà umana mostra che tutte le concessioni fatte alle sue nobili rivendicazioni sono il frutto di un duro combattimento... Se non c’è lotta, non c’è progresso; coloro che predicano la libertà e condannano l’agitazione sono uomini che vogliono raccogliere senza avere arato, vogliono la pioggia senza tuoni e fulmini, l’oceano senza l’impressionante mugghiare delle sue onde. Questa lotta può essere morale o fìsica, o l’una cosa e l’altra, ma dev’essere una lotta. Il potere non concede nulla senza che lo si esiga. Non l’ha mai fatto e non lo farà mai. Può darsi che gli uomini non ottengano in questo mondo tutto ciò per cui pagano, ma devono certamente pagare ciò che ottengono. Se vogliamo liberarci dall’oppressione e dalle ingiustizie accumulate su noi, dobbiamo pagare per la loro rimozione. Dobbiamo far questo con il lavoro, con la sofferenza, con il sacrificio e, se è necessario, con la nostra vita e con la vita di altri. 

*** Frederick DOUGLASS, 1818-1895, leader afroamericano, 1857, citato da Lerone Bennett, esperto statunitense di storia afroamericana, Martin Luther King, L’uomo di Atlanta, Claudiana, 2000


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martedì 27 giugno 2017

#TAVOLE / Comunali 2017, confronto con precedenti


° ° °

'La Stampa', 27 giugno 2017, qui

#CIT / Agitatore (Karl Kraus)


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#VIGNETTE / Resuscitato (Vauro)

VAURO
'Il Fatto Quotidiano', 27 giugno 2017

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#SPOT / Scienza e google

(via twitter e facebook)

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#SCRITTE / E la bomba atomica no?

(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Domanda (Fuad Rifka)

Nell’ora che il corpo sarà terra, la terra sabbia
e polvere la sabbia, nell’ora in cui
ogni cosa sarà polvere, perché temere?
Finiremo così, naturalmente,
come un fiore di campo, 
come un fiore che dice:
«È già tempo di neve, amico mio, 
e le stagioni prossime a finire».

Siamo reti sospese
sull’abisso 

*** Fuad RIFKA, 1930-2011, docente di filosofia e poeta siriano-libanese, Domanda, da L’ultima parola sul pane, Edizioni del Leone, 2008, citato da Ottavio Rossani, blog ‘poesia’, 'Corriere della Sera', 16 aprile 2008,  qui
Anche in 'losguardopoIetico', 373, 29 giugno 2014
https://de.wikipedia.org/wiki/Fuad_Rifka


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#SENZA_TAGLI / E tutti a stupirsi (Alessandro Gilioli)

Il Pd emula la destra sull'economia. 
Il M5S emula la destra sui migranti. 
E tutti a stupirsi che vinca l'originale.

*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, 'facebook', 26 giugno 2017, qui


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#MOSQUITO / Propaganda politica (Erich Fromm)

Come la pubblicità con il cliente, così i metodi della propaganda politica tendono ad accrescere il sentimento di insignificanza del singolo elettore. La ripetizione di slogan, e l'insistenza su fattori che non hanno nulla a che vedere con il problema in discussione, ottundono le sue capacità critiche.

*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, Fuga dalla libertà, 1941, Edizioni Comunità, 1961, Mondadori, 1994


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#SENZA_TAGLI / Pd e Renzi (Enrico Mentana)

La questione del pd dopo il voto comunale è presto spiegata: il partito continua a perdere presa nella società, la sconfitta del referendum non è stata digerita, al venir meno della vocazione maggioritaria non si è sostituito un altro patto con l'elettorato di riferimento. L'anima della sinistra accettava Renzi perché vincente. Un Renzi normalizzato può solo finire in graticola. Gli avversari lo sanno, pronti al rituale dell'Assassinio sull'Orient Express. E ciò che si muove alla sinistra del pd ha poco di nuovo e troppo di antico. Spira un vento francese sul centro sinistra italiano, ma senza l'ombra di un Macron e con tanti aspiranti Melenchon

*** Enrico MENTANA, giornalista, direttore di TgLa7, 'facebook', 26 giugno 2017, qui


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lunedì 26 giugno 2017

#CIT / Partiti e elettori (Corrado Guzzanti)


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#MANIFESTI POLITICI / Mamma e papà salvateci

(via pinterest)

° ° °

(via pinterest)

#SPILLI / Resuscitato un morto (M. Ferrario)

Il centrosinistra perde la roccaforte storica di Genova e la roccaforte simbolica di Sesto San Giovanni. E consegna al centrodestra Alessandria, Asti, Catanzaro, Como, Cosenza, L'Aquila, La Spezia, Lodi, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona. 
Il centrodestra perde, a favore del centrosinistra, Cuneo, Lecce, Padova, Taranto.

Nei comuni con oltre 15mila abitanti il centrodestra passa da 5 a 15 comuni, il centrosinistra da 14 a 4. 

L'affluenza al ballottaggio è stata del 46%: meno 12 punti rispetto al primo turno. Un dato, questo, che, senza drammatizzare, ha del drammatico, per la qualità della democrazia e la legittimazione politica dei suoi atti.

Dal 2014 il Pd di Matteo Renzi ha costantemente e pervicacemente perso: milioni di elettori lo hanno abbandonato.

Negare che anche questa prova, dopo le precedenti, sia stata un tracollo per il Pd parrebbe impossibile. 
Eppure, Renzi ci riesce. 
Scrive a caldo su 'facebook' (qui):
«I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vittoriosi siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l'Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce. Ma più in generale da Ermanno a Cernusco sul Naviglio fino a Francesca a Sciacca, da Marco a Mira fino a Tommaso a Molfetta tutta Italia vede risultati belli e sorprendenti di alcuni dei nostri. 
Menzione speciale per Veneto e Puglia, regioni dove andiamo meglio del previsto. 
Peggio del solito Liguria e Emilia Romagna. 
Luci e ombre in tutte le altre zone.
Questi sono i dati veri. 
Ovviamente i commenti per una settimana saranno i soliti, consueti, apocalittici. Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c'era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso. Qualcuno dirà che questo risultato è un campanello d'allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci. Gente che non ha mai preso un voto commenterà con enfasi dimenticando che i candidati contano più del dibattito nazionale nello scegliere un sindaco. »

Mi sembra ormai evidente che, come accade a tutti i malati di Io ipertrofico, i quali non possono ammettere di essere quel che sono pena il crollo tragico della propria autoimmagine, per qualcuno si pone un caso di vista. O di sordità. 
Essere scollati dalla realtà è grave sempre: per sé stessi. Ma se si è figure pubbliche in perenne 'trip' da potere, è drammatico: per gli altri.

Un fatto, comunque, questo voto ha 'scientificamente' dimostrato: chi si è meritato Renzi, ora si merita Berlusconi.
Perché Berlusconi è tornato. Nel senso che siamo riusciti a resuscitare un morto.
E' incredibile. Ma noi italiani siamo capaci di fare anche questo.

*** Massimo Ferrario, Resuscitato un morto, per Mixtura.


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#SGUARDI POIETICI / Senza parlar del come (Akiko Yosano)

Senza parlar del come, 
senza pensare al poi,
senza chiederci fama o nome,
qui, amando l'amore,
tu e io ci guardiamo.

*** Akiko YOSANO, 1878-1942, poetessa giapponese, Senza parlar del come, in ‘malinconia leggera’, 21 novembre 2011, qui
Anche in 'losguardopoIetico', 302, 14 aprile 2014


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#VIGNETTE / Genova (Mauro Biani)

Mauro BIANI
Genova, vittoria del centro-destra, 'il manifesto', 26 giugno 2017

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#MOSQUITO / Inchinarsi al successo (Fëdor Dostoevskij)

Ancora sedicenne, li osservavo con cupa meraviglia; già allora mi stupivano la grettezza del loro pensiero, la stupidità delle occupazioni, dei giochi, dei discorsi loro. Non capivano certe cose così indispensabili, non s'interessavano di argomenti così suggestivi e impressionanti che per forza presi a considerarli inferiori a me. Non era la vanità offesa che mi ci spingeva, e, per amor di Dio, non venitemi avanti con le obiezioni convenzionali, rancide fino alla nausea, che io non facevo che sognare, mentre essi già allora capivano la vita reale. Nulla essi capivano, nessuna vita reale, e vi giuro che questo, appunto, era ciò che più m'indignava in loro. Al contrario, la realtà più evidente, più abbagliante la percepivano in modo fantasticamente sciocco e già allora si abituavano ad inchinarsi nient'altro che al successo. Di tutto ciò che era giusto, ma umiliato e oppresso, ridevano crudelmente e vergognosamente. La posizione la consideravano ingegno; a sedici anni discorrevano già di comodi posticini. Naturalmente, in questo molto derivava dalla stupidità, dal cattivo esempio che aveva sempre circondato la loro infanzia e adolescenza. Erano depravati fino alla mostruosità. S'intende che anche qui c'era soprattutto esteriorità, soprattutto cinismo ostentato, s'intende che la giovinezza e una certa freschezza trasparivano anche in loro perfino attraverso la depravazione; ma in loro non era attraente nemmeno la freschezza e si manifestava come una specie di bricconeria. Io li odiavo tremendamente, sebbene fossi magari peggio di loro. Essi mi ripagavano della stessa moneta, e non nascondevano la propria ripugnanza per me. Ma io non desideravo più il loro affetto; al contrario, avevo sempre sete della loro umiliazione. 

*** Fëdor DOSTOEVSKIJ, 1821-1881, scrittore russo, A proposito della neve bagnata, in Memorie dal sottosuolo, 1864, Bur, 2012


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domenica 25 giugno 2017

#PIN / Guarigione, un senso (MasFerrario)

twitter, 24 gennaio 2013

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#SPOT / Evoluzione? (Jean Jullien)

Jean JULLIEN, 1983
artista grafico francese residente a Londra

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#CIT / Fallimenti (Sergio Bambarén)


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#SGUARDI POIETICI / Di cosa si tratta (Franco Marcoaldi)

Si tratta di tornare da luoghi
dove mai siamo arrivati. Di pensare 
pensieri così a lungo sopiti 
da essersi ormai inabissati. 
Si tratta di cogliere con grata 
sorpresa minuscoli fiori di campo, 
di estrarre essenze infinite 
da specie ordinarie lasciate 
stupidamente a languire davanti
alla porta. Di cominciare a vivere,
ecco di cosa si tratta. 

*** Franco MARCOALDI, 1955, giornalista, scrittore e poeta, Di cosa si tratta, da Franco Marcoaldi, Il tempo ormai breve, Einaudi, 2008.
Anche in 'losguardopoIetico', 278, 15 marzo 2014
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Marcoaldi


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#LINK / Ius Soli, italiani senza cittadinanza (Angela Gennaro)

Quelle di Fioralba, Xavier, Cristian, Emmanuel, Sonny, Christabel, Camila, Sandro, Monia, Charlotte sono storie di cittadinanza mancata. A volte, infine, conquistata. Ma la cui assenza ogni volta ha cambiato il corso delle loro vite. 
“Quando lavoravo in negozio le signore italiane mi parlavano lentamente e puntualmente si stupivano di quanto parlassi bene italiano”, racconta Christabel, accento romano di Roma, sorriso contagioso e genitori della Sierra Leone. “Da quanto tempo sei in Italia, mi sono sempre sentita chiedere. Sono nata a Roma, rispondo. Sì, ma da quanto? Da tutta la vita, signora”.  (...)

*** Angela GENNARO, giornalista, Ius Soli, le ambizioni dimezzate degli italiani senza cittadinanza: “Ammessa a università prestigiose a Londra, ho dovuto rinunciare”, 'ilfattoquotidiano.it', 24 giugno 2017

LINK articolo integrale (+ VIDEO) qui

#MOSQUITO / Barbari (Altiero Spinelli)

... l'opinione, del tutto ingiustificata, che le forme di civiltà barbarica siano connesse con uno stadio di conoscenze tecniche molto basse, e che siano perciò oggi impossibili. In realtà sono solo connesse con atteggiamenti spirituali molto elementari, e possono star benissimo assieme agli aeroplani e alla radio.

*** Altiero SPINELLI, 1907-1986, politico e scrittore, fondatore dell'Unione Europea, Gli stati uniti d'Europa e le varie tendenze politiche: 1, 1944, anche in 'http://dizionari.corriere.it/dizionario-citazioni', qui
Il saggio Gli Stati Uniti d’Europa e le sue tendenze politiche, insieme a quello intitolato Politica marxista e politica federalista, fu pubblicato in Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, Problemi della federazione europea, pubblicato e curato da Eugenio Colorni nel 1944 (con ulteriori edizioni). I medesimi saggi sono stati poi riprodotti in A. Spinelli, Il progetto europeo, Bologna, 1985. (qui)


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sabato 24 giugno 2017

#MOSQUITO / Profili, non più persone (Stefano Rodotà)

Ma già viviamo l’eclisse dell’autonomia della persona nel tempo del capitalismo «automatico». Grazie a un’ininterrotta raccolta di informazioni sulle persone, la costruzione dell’identità è sempre più affidata ad algoritmi, sottratta alla decisione e alla consapevolezza individuale. Possiamo dire che stiamo passando da Cartesio a Google. Non si può parlare dell’identità con le parole «io sono quello che io dico di essere», bensì sottolineando che «tu sei quel che Google dice che tu sei». Partendo da questa constatazione, la persona viene conosciuta e classificata, la sua identità è affidata ad algoritmi e tecniche probabilistiche, si instaura una sorta di determinismo statistico per quanto riguarda le sue future decisioni, sì che la persona, declinata al futuro, rischia d’essere costruita e valutata per sue possibili propensioni e non per le sue azioni. Così, la separazione tra identità e intenzionalità, oltre a una «cattura» dell’identità da parte di altri, conferma una tendenza verso un progressivo allontanarsi dall’identità come frutto dell’autonomia della persona. Diventiamo sempre più «profili», merce pregiata per un mercato avido di informazioni, e sempre meno persone. Si appanna, fino a scomparire, la forza dell’umano nella costruzione del sé, ed è faticosa la ricerca di vie per reinventare l’identità nel tempo della tecnoscienza. 

*** Stefano RODOTA', L'uso umano degli esseri umani, 'MicroMega', 8, 2015


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#VIGNETTE / Rodotà se n'è andato (Vauro)

VAURO
'Il Fatto Quotidiano', 24 giugno 2017

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