mercoledì 30 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Il mio bozzolo è stretto (IV, VI, 1099)

Il mio bozzolo è stretto, mi chiamano i colori, 
e sto cercando l'aria. 
Già un'oscura capacità di ali
mi fa sprezzare l'abito che indosso. 

La potenza della farfalla è in questa 
attitudine al volo,
che le concede prati di maestà
ed i volteggi facili nel cielo. 

E devo tormentarmi nel presagio
e decifrare il segno 
e commettere errori, se alla fine
 io troverò la mia chiave divina.

*** Emily DICKINSON,  1830-1886, poetessa statunitense, Il mio bozzolo è stretto, IV, VI, 1099, ca 1866, da Emily Dickinson, Edizioni Corriere della Sera, DiVersi, 2019, traduzione di Margherita Guidacci, curatela di Barbara Lanati


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#FAVOLINE / Aveva paura (MasFerrario)


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#MOSQUITO / Di chi sono le idee? (Carl Gustav Jung)

... le idee che incontrano un grande seguito non appartengono nemmeno al loro cosiddetto creatore; se mai è egli stesso un seguace delle sue idee. Le idee che conquistano, le idee cosiddette vere, hanno in sé un che di particolare: sorgono da una regione atemporale, da un essere-sempre-esistite, da un terreno psichico primordiale su cui lo spirito effimero del singolo individuo cresce come una pianta che porta fiori, frutti e semi, appassisce e muore. Le idee provengono da un qualcosa che è più grande della persona singola. Non siamo noi a produrre idee, sono piuttosto le idee che formano noi.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, da Der Gegensatz Freud un Jung, in 'Kölnische Zeitung', 7 maggio 1929, in Opere, IV, Freud e la psicoanalisi, il Contrasto Freud e Jung, edizione digitale Bollati Boringhieri, 2015


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#VIGNETTE / Non mi chiama dal 2002 (Chiara Rapaccini)

Chiara RAPACCINI, 1954
artista e scrittrice
facebook, 29 settembre 2020, qui

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martedì 29 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / E' facile amare di domenica (Federico Pichetto)

È facile amare di domenica
con le campane che suonano a festa,
gli applausi e i riflettori.
Come è difficile amare di giovedì 
senza celebrazioni attorno,
incastonati nell’arido cammino della settimana.

Cerca qualcuno 
che sappia amarti di venerdì,
impara ad amare di martedì,
comprendi che il tuo cuore
- e il cuore degli altri -
è un bisogno d’amore
che non conosce settimana,
ma solo un presente da mendicante.

*** Federico PICHETTO, facebook, 28 settembre 2020, qui


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#SPOT / Cosa vuole dire essere dei 'privilegiati'? (Nico Madonia)

 

Nico MADONIA
instagram, settembre 2020, qui

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#QUADRI / Il filo di Arianna (Alessandro Tofanelli)

Alessandro TOFANELLI, 1950


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#FOTO / Scolaro con sedia e banco portatili

twtter, 18 settembre 2020, qui
(inizio 900?)
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#VIGNETTE / Comprenderà (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 26 settembre 2020, qui

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lunedì 28 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Invito al viaggio (Jaime Torres Bodet)

Mano nella mano
nella sera chiara,
andiamo nel bosco
che ha tempie d’argento.

Lì nella pineta,
accanto alla valle,
scorre un’acqua limpida
che pulisce l’anima.

scenderemo insieme,
a guardarla insieme
e a guardarci insieme
nelle sue onde rapide…

Sotto il cielo d’oro
c’è sulla montagna
una quercia scura
che fa scura l’anima:

Saliremo insieme
a toccare i rami
sentendo il profumo
dei suoi mieli grezzi…

L’autunno ci chiama
con suono di flauti:
andiamo a cercarlo
nella sera chiara.

*** Jaime TORRES BODET, 1902-1974, politico e scrittore messicano, Invito al viaggio, da Canzoni, 1922, in 'ilacantodellesirene', 13 settembre 2020, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Jaime_Torres_Bodet


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#HUMOR / Prima e dopo yoga (Nico Madonia)

Nico MADONIA
instagram, 20 settembre 2020, qui

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#VIGNETTE / L'ambiente (Passepartout)

PASSEPARTOUT
facebook, 27 settembre 2020, qui

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#MOSQUITO / La superiorità personale è contro la cooperazione (Alfred Adler)

La superiorità personale contrasta sempre con la cooperazione. I soggetti votati all’insuccesso sono persone che non avendo sviluppato il sentimento sociale non sono capaci di vedere, udire, parlare e valutare in modo corretto. Invece che di senso comune sono dotate di una «intelligenza privata», della quale si servono per seguire con sicurezza il cammino deviante. Io ho descritto il bambino viziato come un parassita che aspira costantemente a costringere gli altri ad agire per lui. Quando questo atteggiamento diventa stile di vita, egli finisce per credere che siano sempre gli altri quelli che si debbono prodigare in tutti i campi – sia offrendo tenerezza e beni materiali, sia compiendo un lavoro o fornendo prestazioni intellettuali. Per difendersi dalla loro prepotenza la comunità non deve impiegare mezzi o parole altrettanto forti ma, guidata più che dall’intelletto da un impulso intimo, deve reagire con mitezza, perché il suo compito non è quello di punire e vendicarsi per i soprusi subiti, ma quello di spiegare all’individuo per quale motivo ha sbagliato e potrebbe ancora sbagliare. Si tratta sempre di una protesta degli individui non dotati di sentimento sociale contro gli obblighi imposti dalla convivenza, che fanno a pugni con la loro intelligenza privata e costituiscono una minaccia per la loro aspirazione a una superiorità personale. La forza del sentimento sociale sta anche nella sua capacità di far capire a ognuno che non rispettare le sue regole è una colpa, perché ognuno di noi deve pagare il suo tributo alla società.

*** Alfred ADLER, 1870-1937, psichiatra e psicoanalista austriaco, Il senso della vita, 1933, NewtonCompton, 2012


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domenica 27 settembre 2020

#BREVITER / Se lo meriterebbe (MasFerrario)

MasFerrario, facebook, 26 settembre 2020, qui

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#SGUARDI POIETICI / Favola della sirena e degli ubriachi (Pablo Neruda)

Tutti questi signori erano dentro:
quando lei entrò completamente nuda
essi avevan bevuto e presero a sputacchiarla
lei non capiva nulla era appena uscita dal fiume
era una sirena che s'era smarrita
gli insulti scorrevano sulla sua carne liscia
l'immondizia copri i suoi seni d'oro
lei non sapeva piangere perciò non piangeva
non sapeva vestirsi perciò non si vestiva
la tatuarono con sigarette e con turaccioli bruciati
ridevano fino ad abbattersi sul pavimento della bettola
lei non parlava perché non sapeva parlare
i suoi occhi erano color d'amore distante
le sue braccia costruite di topazi gemelli
le sue labbra tagliate nella luce del corallo
e d'improvviso uscì da quella porta
appena entrò nel fiume restò monda
splendette come una pietra bianca nella pioggia
senza volger lo sguardo nuotò nuovamente
nuotò verso mai più verso la morte.

*** Pablo NERUDA, 1904-1973, poeta, diplomatico e politico cileno, Favola della sirena e degli ubriachi, da Stavagario, 1958, in 'antoniogiannotti.it', qui


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#CIT / Amore maturo e amore immaturo (Erich Fromm)

Erich FROMM, 1900-1980
psicoanalista e sociologo tedesco 
citazione da E. Fromm, L'arte di amare,1956, Mondadori, 1986
traduzione di Marilena Damiani

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#QUADRI / The light years (Bo Bartlett)

Bo BARTLETT, 1955
pittore statunitense
facebook, 25 settembre 2020, qui

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#MOSQUITO / La ricerca nevrastenica del nuovo (Carl Gustav Jung)

All’uomo è stata così a lungo inculcata l’illusione di un continuo e progressivo miglioramento della civiltà, che si cerca di dimenticare il più in fretta possibile ciò che è vecchio per non perdere la coincidenza con il mondo nuovo e migliore la cui immagine viene continuamente sbandierata sotto il naso della gente da incorreggibili progressisti. La nostra nevrastenica ricerca della novità di domani è una malattia e non è civiltà. Civiltà significa essenzialmente continuità e prevede un’ampia conservazione dell’antico; la ricerca del nuovo invece crea inciviltà e sfocia in pura barbarie.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Civiltà in transizione, il periodo fra le due guerre, Opere, 10/2, Bollati Boringhieri, edizione elettronica, 2014
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustav_Jung


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#VIGNETTE / No, aspetta (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 23 settembre 2020, qui

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sabato 26 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / L'oro d'autunno (Diego Valeri)

L’oro d'autunno sale giorno a giorno,
per gradini di verde
lungo il fuso del pioppo,
fino all'esile vetta. Ancora resta
lassù sospeso, un breve tempo; e intanto
l'ultimo verde cade. Poi nel bianco
cielo, come una fiamma fatua, dolce –
mente si esala, vola via, si perde.

*** Diego VALERI, 1887-1976, poeta e traduttore, L'oro d'autunno, da Il flauto a due canne, Mondadori, 1958, in 'ilcantodellesirene', 22 settembre 2020, qui


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#SPOT / A volte il modo migliore per gestire una relazione (Bernardo Paoli)

Bernardo PAOLI
consulente, psicoaterapeuta, saggista

facebook, 25 settembre 2020, qui

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#ARTE / Claire Fontana

Claire FONTANA

° ° °





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#SCRITTE / Give me 1 dollar or

dalla rete

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#MOSQUITO / La persona matura (Erich Fromm)

Di conseguenza, la persona matura è arrivata al punto in cui è madre e padre di se stessa. Ha, per così dire, una coscienza materna e paterna. 
La coscienza materna dice: «Non c'è peccato, né delitto che ti possa privare del mio amore, del desiderio che tu sia vivo e felice.» 
La coscienza paterna dice: «Hai sbagliato, non puoi sfuggire alle conseguenze del tuo errore e devi cambiare strada, se vuoi che io ti ami.» 

La persona matura si è liberata dalle figure esteriori del padre e della madre e li ha ricreati in se stessa. In contrasto col concetto freudiano del super-ego, se li è costruiti interiormente non incorporando madre e padre, ma costruendo una coscienza materna sulle sue capacità d'amore, ed una coscienza paterna sulla ragione e sul giudizio. Inoltre la persona umana ama con entrambe le coscienze, materna e paterna, ad onta del fatto che esse sembrino contraddirsi l'una con l'altra. Se conservasse solo la coscienza paterna diventerebbe dura e disumana. Se conservasse solo quella materna perderebbe la capacità di giudizio e ostacolerebbe se stessa e altri nei loro sviluppo. 

*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, L'arte di amare,1956, Mondadori, 1986, traduzione di Marilena Damiani


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#VIGNETTE / Which of you can play football? (Tomas)

TOMAS
facebook, 25 settembre 2020, qui

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venerdì 25 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Se andassimo all'essenza (Massimo Ferrario)

Essenza:
se andassimo all'essenza,
se fossimo essenza,
finalmente saremmo.

Ma preferiamo apparire.

E fissare in un selfie compiaciuto
l'ennesimo fotogramma
di una vita
da esibire.

Tra essere e avere,
quando non scegliamo l'avere
- quando non ci lasciamo avidamente 
scegliere dall'avere - 
scegliamo l'ombelico.

Una folla di ombelico-centrici:
faticoso ascoltarsi,
più semplice auscultarci.

*** Massimo Ferrario, Se andassimo all'essenza, per Mixtura


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#EX LIBRIS / E così smise di dire la verità (John Steinbeck)

Una volta, quando il Dottore era all’Università di Chicago, ebbe un amore contrastato, e lavorò troppo. Gli parve bello fare un lunghissimo viaggio a piedi. Si buttò sulle spalle un piccolo zaino e attraversò l’Indiana e il Kentucky e la North Carolina e la Georgia e giunse in Florida. Camminò tra contadini e montanari, tra uomini delle paludi e pescatori. E tutti gli domandavano perché mai viaggiasse a piedi. 

Poiché gli piaceva la verità, cercò di spiegare. Disse che era nervoso e che voleva vedere il paese, sentire l’odore della terra e guardare l’erba e gli uccelli, assaporare il paese; e tutto questo poteva farlo soltanto viaggiando a piedi. E alla gente non piacque che dicesse la verità. Lo guardavano aggrottati, o scuotevano il capo o se lo battevano con la mano, ridevano come se sapessero che si trattava di una bugia, come se avessero tenuto nel giusto conto i bugiardi. E certuni, timorosi per le loro figlie o per i maiali, gli dissero di andarsene, di andar via, di non fermarsi da loro, che sarebbe stato meglio per lui. 

E così smise di dire la verità. Disse che si trattava di una scommessa, fatta per vincere cento dollari. Fu simpatico a tutti, e tutti gli credettero. Lo invitarono a pranzo e gli offersero un letto, prepararono colazioni per lui e gli augurarono buona fortuna, lo considerarono proprio una gran brava persona. Al Dottore piaceva ancora la verità, ma sapeva che non era così per tutti, e che la verità poteva diventare una signora molto pericolosa.

*** John STEINBECK, 1902-1968, scrittore statunitense, premio Nobel per la letteratura nel 1962, Vicolo Cannery, 1945, Bompiani, 1946

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#SENZA_TAGLI / Mediocrità (Egidio T. Errico)

Sembra che mai sia esistita un'epoca, come quella attuale, in cui nulla sembri essere più rassicurante della mediocrità: tra le persone, nei gruppi, nelle Istituzioni pubbliche e private, quelle psicoanalitiche comprese.

Sempre di più - dovunque si guardi - possiamo renderci conto, se appena ci prestiamo attenzione, di come siano proprio i mediocri ad avere oggi - tranne qualche rara eccezione - maggiori possibilità di affermazione, di successo e di folgoranti carriere, e in ragione direttamente proporzionale alla loro piatta mediocrità.

La mediocrità sembra essere oggi il rimedio più efficace nei confronti dell'angoscia di potersi misurare con quello che effettivamente è il valore dell'essere, proprio e dell'altro.

La mediocrità e ciò che sembra maggiormente garantire il riparo dall'inquietudine di poter farei conti con le differenze tra sé e l'altro. 

La mediocrità ci rassicura dal rischio che l'altro possa casomai arrivare finanche a sorprenderci.

La mediocrità è la religione dell'uguale e del prevedibile, assunti a rassicurante mito collettivo.

*** Egidio T. ERRICO, psicoanalista, Mediocrità, facebook, 22 settembre 2020, qui


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#VIGNETTE / In maggioranza c'è un clima positivo (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 24 settembre 2020, qui

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giovedì 24 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Crepuscolo (Una Marson)

Come si intenerisce il cuore 
all’ora del crepuscolo.
Più dolce sembra il profumo
del fiore senza sole.
Venite presto, ali della notte,
il crepuscolo ferisce nel profondo;
lasciate che il buio avvolga il mondo,
il mio dolore si addormenterà.

*** Una MARSON, 1905-1965, scrittrice giamaicana, Crepuscolo, da La falena e la stella, 1937, in 'ilcantodellesirene', 23 settembre 2020, qui


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#HUMOR / A volte pretendo troppo dagli altri

facebook, 23 settembre 2020, qui

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#VIGNETTE / Ius Culturae (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
Ius Culturae (#diritti, #Suarez)
'la Repubblica', 23 settembre 2020, via facebook, qui

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#FOTO / Semplicità della giovinezza, 1960 (Gérald Bloncourt)

Gérald BLONCOURT, 1926-2018
fotografo haitiano
facebook, 23 settembre 2020, qui

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mercoledì 23 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Una donna nuda (Mario Benedetti)

Una donna nuda e al buio
ha un chiarore che ci illumina
in modo che se succede uno sconforto
un black-out o una notte senza luna
è conveniente e persino imprescindibile
tener vicino una donna nuda.

Una donna nuda e al buio
genera uno splendore che dà fiducia
e allora segna festa il calendario
vibrano nei loro angoli le ragnatele
e gli occhi felici e felini
guardano e non si stancano di guardare

Una donna nuda e al buio
è una vocazione per le mani
per le labbra è quasi un destino
e per il cuore uno sperpero.
Una donna nuda è un enigma
ed è sempre una festa decifrarlo.

Una donna nuda e al buio
genera una propria luce e ci accende,
il soffitto si trasforma in cielo
ed è una gloria non essere innocente.
Una donna voluta o intravista
sconfigge per una volta la morte.

*** Mario BENEDETTI, 1920-2009, poeta e scrittore uruguayano, Una donna nuda, da Domande a caso, 1986, in 'ilcantodellesirene', 5 aprile 2013, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Benedetti


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#PIN / La filosofia è domanda (MasFerrario)


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#MOSQUITO / Duro ma adulto sarebbe riconoscere (Rossana Rossanda)

Duro, ma adulto sarebbe riconoscere che la condizione dell’uomo, appeso tra vita e morte, questo suo dato biologico, astorico, il residuo indistruttibile di individualità della sua sofferenza, è il limite oscuro che incontra, al limite del suo cammino, una emancipazione politica: la cui forma e missione non sta nel restituire l’uomo alla felicità, ma soltanto (soltanto!) liberarlo dalla intollerabilità della ingiustizia.

*** Rossana ROSSANDA,  1924-2020, politica, co-fondatrice di 'il manifesto', da Anche per me, Feltrinelli, 1987, citata da Lea Melandri, Cara Rossana, ti dico addio con le tue parole, 'il manifesto', 22 settembre 2020, qui


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#BREVITER / I miei eroi (Silvia Ballestra)

twitter, 22 settembre 2020, qui

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#VIGNETTE / Italia Viva spazzata via (Natangelo)

NATANGELO,  1985
facebook, 21 settembre 2020, qui

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martedì 22 settembre 2020

#SPILLI / Brevemente, sulla partita elettorale (Massimo Ferrario)

 Brevemente, tre punti sulla partita elettorale appena conclusa.

(1) - Referendum - Nessuna sorpresa: il Sì alla riduzione dei parlamentari (ora 400 per la Camera e 200 per il Senato) ha vinto con quasi il 70% dei voti, con un'affluenza di oltre il 50%. Essendo un referendum costituzionale, nessun quorum era previsto. Ma in questo caso, se ci fosse stato, sarebbe stato superato.  E ciò, naturalmente, dà ulteriore legittimazione alla scelta di oltre 2/3 dell'elettorato. 
Come mi era capitato di confidare nei giorni scorsi ad amici, mi sono sottratto alla contesa, perché infastidito (per dirla con bon ton) dal carico di politicismo che, soprattutto negli ultimi giorni, ha caratterizzato la campagna. 
La deriva pro/contro il governo ha messo la sordina al quesito tecnico. E il quesito, a mio avviso, non meritava né la deriva dei tifosi, vuoi dell'applauso a Conte-Di Maio vuoi del loro agognato fallimento, né le posizioni scalmanate pro/contro la Costituzione. C'erano ragioni valide sia da una parte che dall'altra, e troppa propaganda, apocalittica o miracolistica, sulle conseguenze delle due scelte opposte.
Poiché il risparmio dei 'costi della politica' è argomento miserevole in sé e ancor più miserevole se rapportato alla modesta cifra effettivamente tagliata, ora che comunque il Sì ha vinto vedremo se, come era stato promesso, le necessarie riforme collegate al ritocco costituzionale (dai regolamenti delle camere alla legge elettorale) riusciranno davvero ad aumentare l'efficienza di sistema e, soprattutto, a restituire all'elettore il potere di scegliere l'eletto. 
Perché questo a me sembra essere il vero problema che da anni sta insultando cittadini e Parlamento. Deputati e senatori sono diventati una massa di nominati, non più rispondenti a chi li ha eletti, ma ai capi-partito. I parlamentari si continuano a definire 'rappresentanti del popolo', e in questi giorni si sono alzati alti lai per la rappresentanza oltraggiata dalla nuova legge costituzionale. Pochi però hanno ricordato che bisognerebbe specificare che la rappresentanza di cui sono portatori deputati e senatori, da anni, più che essere 'nostra' (affidata alla scheda elettorale dei cittadini), è totalmente 'loro' (rigidamente tenuta dalle mani delle gerarchie di partito).

(2) - Regionali - A parte la Valle d'Aosta, che è una regione tutta 'speciale' e che al momento in cui scrivo sta ancora scrutinando i voti, il risultato complessivo delle forze in campo si è fermato ad un equilibrato 3 a 3. 
Il centro destra ha conquistato le Marche, ma ha fragorosamente perso Toscana e Puglia: regioni che, con la Campania, hanno visto i governatori confermarsi per il secondo mandato. Non era scontato, almeno per Toscana e Puglia: e infatti al centro-destra, supportato da molti osservatori più o meno indipendenti, era dato per altamente probabile il rovesciamento, storico soprattutto per la Toscana. E' questo che fa dire oggi che la destra ha perso e il centrosinistra ha vinto. 
Non credo vadano esagerati i toni, né per il flop della destra, né per il successo del centrosinistra. 
Ma mi pare indubbio che la destra non abbia portato a casa quello che sperava (l'invocazione continua alla 'spallata' da assestare al governo dovrà essere re-ingoiata almeno fino alle prossime elezioni politiche di fine legislatura). 
Quanto al centro sinistra, tutto sta a intendersi su qual è il tasso di 'vera sinistra' presente in personaggi come Giani, Emiliano e, soprattutto, De Luca. 
Ma accontentiamoci di vedere il leghismo, e Matteo Salvini soprattutto, ancora una volta bloccato e sonoramente battuto nelle sue mire espansionistiche: i pieni poteri vagheggiati soltanto un anno fa sono un ricordo sempre più sprofondato in un passato percorso da un moto di imbecille onnipotenza e la missione 'premiership', addirittura inserita nella ditta del partito con tanto di logo sottratto alla vecchia Lega di Bossi, pare scolorire ogni giorno che passa in sogno infantile sempre meno trasformabile in progetto. 
Non solo: il trionfo di Zaia in Veneto (oltre il 75%), con la sua lista personale che triplica i voti della Lega (quasi il 45% contro il 17%), portatore di una visione (autonomista) e di uno stile (moderato) opposti a quelli di Salvini, che sta vedendo naufragare la sua spinta nazionale, senza ricavare guadagno dai suoi atteggiamenti e comportamenti arrembanti e estremisti, costituisce ormai una spina nel fianco che produrrà sempre maggiore dolore al modello ideologico del Capitano, in fase di degradazione a Sergente.

(3) - Il governo - Giustamente si è detto e ripetuto (ma non con l'accordo generale) che referendum e elezioni amministrative nulla c'entrano con la vita del Governo. 
Alla luce di come è andata, anche volendo immaginare contraccolpi sul Conte-2  il risultato netto della partita dovrebbe mettere in sicurezza la coalizione di maggioranza. Ma siamo in Italia: luogo di fibrillazione continua. E quindi, ogni previsione rischia di rivelarsi fallace. 
Quel che è certo, a me sembra, è che il momento è talmente critico, come tutti a parole convengono (economia disastrata da post-virus e possibile seconda ondata di pandemia), che meriterebbe un lavoro di tutti, 'ventre a terra' e 'h24', sul Recovery Fund: per condividere il più possibile, con la dialettica necessaria a 'trovare', con lo sguardo al futuro, l'equilibrio ottimale del 'bene comune' e con l'occhio insistente sulle fasce più deboli della popolazione, ciò che è da fare e come farlo. Non sciupando l'incredibile occasione europea e dissipando risorse che potrebbero trasformare una buona volta, se ben usate, senza retorica e senza slogan, la 'sostanza', sociale ed economica, del nostro Paese.
Tutto il resto dovrebbe essere noia: politichetta politicante, per dirla bene. 
Cioè: melma, per dirla meglio.
Dovrebbe.

*** Massimo Ferrario, Tre punti sulla partita elettorale, per Mixtura



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#SGUARDI POIETICI / Vivendo in fretta (Lucia Ileana Pop)

Vivendo in fretta ho dimenticato di ammirare
le onde del mare,
non ho saputo scoprire la tranquillità
dopo il percorso del perdono.

Vivendo in fretta non avevo capito
che in ogni arcobaleno ci sono gocce di pioggia
e insieme un tiepido sole
e poi un grande sorriso alla fine del tormento.

Vivendo in fretta ho perso
attimi di felicità
e non ho capito quanto
sia triste la fine di ogni amore.

*** Lucia Ileana POP, 1977, poetessa e saggista romena, Vivendo in fretta, 'fili d'aquilone', n. 55, maggio-agosto 2020, qui


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#CIT / Bello è ogni tanto (Pindaro)

518aC-438 aC, poeta greco antico
citazione da Claudio Lamparelli, L'arte della serenità, Mondadori, 1997

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#PROVERBI / Ogni uomo può conoscere (proverbio taoista)

da Claudio Lamparelli, L'arte della serenità, Mondadori, 1997



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#MOSQUITO / Le scelte prima le facciamo poi ci fanno (Rossana Rossanda)

Non sono mai stata populista: non lo può essere chi è venuto alla politica dal rifiuto del fascismo. Avevo visto il poveraccio fascista, quello che si era messo nelle milizie nel 1944 perché non sapeva dove andare. Conoscevo al sud chi si faceva carabiniere o seminarista per necessità ma diventava poi molto carabiniere e molto seminarista. Le scelte prima le facciamo poi ci fanno.

*** Rossana ROSSANDA, 1924-2020, politica, co-fondatrice di 'il manifesto', La ragazza del secolo scorso, Einaudi, 2010
https://it.wikipedia.org/wiki/Rossana_Rossanda


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#VIGNETTE / Nonno Vauro, la Toscana ha resistito (Vauro)

VAURO, 1955
vignettista, scrittore, giornalista
facebook, 21 settembre 2020, qui

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lunedì 21 settembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Cavalli davanti al mare (Nancy Morejón)

Di fronte a questi cavalli,
nella loro stessa luce
o la luce bianca del mattino,
il tempo si sofferma
dimentico di code e criniere
di questi cavalli che lo fiutano
nella sua immobilità terrestre.
E posso guardare
l’incresparsi del tempo davanti alle onde
che si sollevano e si abbassano
nella loro stessa luce
o la luce bianca del mattino
dove l’esistenza non è altro
che questi cavalli davanti al mare.

*** Nancy MOREJÓN, 1944, poetessa e saggista cubana, Cavalli davanti al mare, da La Quinta de los Molinos, 2002, in 'ilcantodellesirene', 8 settembre 2020, qui


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#PIN / La democrazia elettronica (MasFerrario)

twitter, 23 maggio 2013

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#QUADRI / Primavera in fiore (Peder Mørk Mønsted)

Peder Mørk Mønsted, 1859-1941,
pittore danese
Primavera, crochi in fiore
facebook, 19 settembre 2020, qui

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