Una volta, quando il Dottore era all’Università di Chicago, ebbe un amore contrastato, e lavorò troppo. Gli parve bello fare un lunghissimo viaggio a piedi. Si buttò sulle spalle un piccolo zaino e attraversò l’Indiana e il Kentucky e la North Carolina e la Georgia e giunse in Florida. Camminò tra contadini e montanari, tra uomini delle paludi e pescatori. E tutti gli domandavano perché mai viaggiasse a piedi.
Poiché gli piaceva la verità, cercò di spiegare. Disse che era nervoso e che voleva vedere il paese, sentire l’odore della terra e guardare l’erba e gli uccelli, assaporare il paese; e tutto questo poteva farlo soltanto viaggiando a piedi. E alla gente non piacque che dicesse la verità. Lo guardavano aggrottati, o scuotevano il capo o se lo battevano con la mano, ridevano come se sapessero che si trattava di una bugia, come se avessero tenuto nel giusto conto i bugiardi. E certuni, timorosi per le loro figlie o per i maiali, gli dissero di andarsene, di andar via, di non fermarsi da loro, che sarebbe stato meglio per lui.
E così smise di dire la verità. Disse che si trattava di una scommessa, fatta per vincere cento dollari. Fu simpatico a tutti, e tutti gli credettero. Lo invitarono a pranzo e gli offersero un letto, prepararono colazioni per lui e gli augurarono buona fortuna, lo considerarono proprio una gran brava persona. Al Dottore piaceva ancora la verità, ma sapeva che non era così per tutti, e che la verità poteva diventare una signora molto pericolosa.
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