domenica 20 settembre 2020

#MOSQUITO / Pulsioni, emozioni e sentimenti (Umberto Galimberti)

Sappiamo che, a differenza degli animali, gli uomini non hanno istinti, che sono risposte rigide a uno stimolo, ma solo pulsioni a meta indeterminata, per cui a una pulsione aggressiva possiamo assegnare una meta che si esprime nella violenza, così come possiamo assegnargliene una che si traduce in una seria presa di posizione. Allo stesso modo, a una pulsione erotica possiamo assegnare una meta sessuale, così come possiamo sublimarla nella composizione poetica o in un’opera d’arte. La differenza sta nell’educazione delle pulsioni, da cui gli animali sono esonerati perché sono regolati dagli istinti, che non prevedono un ventaglio di scelte nel comportamento e nelle mete da raggiungere. (...)

Se le pulsioni sono naturali, se le emozioni sono in parte naturali in parte orientate dall’educazione, i sentimenti non li abbiamo per natura, ma per cultura. I sentimenti si imparano. E tutte le società, dalle più antiche a quelle di oggi, non si sono mai sottratte a questo compito. Fin dall’origine dei tempi, infatti, le prime comunità, attraverso narrazioni, miti e riti, insegnavano la differenza tra il puro e l’impuro, il sacro e il profano con cui circoscrivere la sfera del bene e del male, creando schemi d’ordine capaci di orientare i membri della comunità nei propri comportamenti. All’impurità era connesso il contagio, con conseguente reazione di terrore e procedure di isolamento, da cui si usciva con particolari pratiche rituali, magiche e sacrificali.

*** Umberto GALIMBERTI, 1942, filosofo, psicoanalista, Perché. Cento storie di filosofi per ragazzi curiosi, Feltrinelli, 2020


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