sabato 31 agosto 2019

#SPOT / Sulla spiaggia e nel mare

dalla rete
"Sulla spiaggia e nel mare
gli animali non lasciano spazzatura.
Gli esseri umani sì.
Per favore comportatevi come gli animali"

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#HUMOR / Ho letto tutto il kamasutra (Pellescura)

@Pellescura
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#SCRITTE / Appannavamo i vetri

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#VIGNETTE / C'è un naufrago vendicativo (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
facebook, 30 agosto 2019, qui

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#SGUARDI POIETICI / Abitazione (Margaret Attwood)

Il matrimonio non è
casa neppure tenda

è antecedente, e più freddo:

l’orlo della foresta, l’orlo
del deserto
le scale grezze
nel retro dove stiamo accovacciati
all’aperto, e mangiamo il popcorn

l’orlo del ghiacciaio che retrocede

dove penosamente stupiti
di essere sopravvissuti fino
ad ora

impariamo ad accendere il fuoco

*** Margaret ATTWOOD, 1939, poetessa e scrittrice canadese, Abitazione, Poesie, Bulzoni, 1986, traduzione di A. Rizzardi, in 'internopoesia', 24 luglio 2019, qui


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#MOSQUITO / Avere necessariamente un'idea (Andrea Camilleri)

L’ultima cosa che ho imparato consiste nell’avere necessariamente un’idea, chiamala pure ideale, e a essa attenersi fermamente ma senza nessuna faziosità, ascoltando sempre le idee degli altri diverse dalle proprie, sostenendo le proprie ragioni con fermezza, spiegandole e rispiegandole, e magari perché no, cambiando la propria idea. Ricordati che, sconfitta o vittoriosa, non c’è bandiera che non stinga al sole.

*** Andrea CAMILLERI, 1925-2019, scrittore, sceneggiatore e regista italiano, da Ora dimmi di te. Lettera a Matilda, Bompiani, 2018



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#VIGNETTE / "Ribaltone preparato da tempo" (Antonio Cabras)

Antonio CABRAS
faceboook, 29 agosto 2019, qui

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venerdì 30 agosto 2019

#SPOT / Quando l'ultimo albero sarà abbattuto (Orso In Piedi)

ORSO IN PIEDI(Standing Bear), 1829-1908
capo della tribù Ponca
dalla rete

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#QUADRI / Lettera del moroso (Luigi Serena)

Luigi SERENA, 1855-1911
pittore
Lettera del moroso
via facebook, 25 agosto 2019, qui

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#HUMOR / Tu puoi, io...

via pinterest

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#VIGNETTE / Conte 2, Salvini e la Madonna (Giancarlo Covino)

Giancarlo COVINO
facebook, 29 agosto 2019, qui

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#SGUARDI POIETICI / Il plenilunio (Antonis Fostieris)

Niente, non aspetto più niente da te, cielo,
Dovunque mi aggrappi cado con fragore
Dal tuo tetto d’aria colmo di conchiglie
Dal mazzo arrugginito delle tue stelle;
Una luna spropositata sorge in me
S’ingrossa minacciosa sui miei crinali
Sorgerà un plenilunio a frantumarmi.

*** Antonis FOSTIERIS,1053, poeta greco, Il plenilunio, da Nicola Crocetti, a cura di, Nostalgia del presente, Crocetti Editore 2000, in 'poesia.it', 29 gennaio 2019, qui


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#MOSQUITO / Le persone di maggior successo (Michelle Obama)

Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere ogni sorta di persone straordinarie e realizzate: leader mondiali, inventori, musicisti, astronauti, atleti, professori, imprenditori, artisti e scrittori, medici e ricercatori pionieri nel loro campo. Fra di loro ci sono alcune donne (ma non abbastanza). Alcuni (ma non abbastanza) sono neri o di altre minoranze etniche. Alcuni sono nati poveri o hanno avuto una vita che a molti di noi sembrerebbe ingiustamente colma di avversità, eppure hanno l’aria di comportarsi come se avessero avuto tutte le fortune. Ecco, una cosa l’ho imparata: tutti loro hanno incontrato persone scettiche. Alcuni continuano ad avere tanti critici e oppositori da riempire uno stadio, pronti a gridare Te l’avevo detto a ogni loro passo falso o errore. Il baccano non si spegne, ma so che le persone di maggior successo hanno trovato un modo per conviverci, per appoggiarsi a chi crede in loro e perseguire i loro obiettivi.

*** Michelle OBAMA,  1964, avvocato, first, ex First Lady degli Stati Uniti d'America, moglie del 44º presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, nonché prima donna afroamericana a ricoprire il ruolo di First Lady, Becoming, Garzanti, 2018


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#BREVITER / Avete rotto con 'sti sondaggi (Daniela Perri)

Daniela PERRI
facebook, 26 agosto 2019, qui

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#VIGNETTE / Salvini e Carola (Antonio Cabras)

Antonio CABRAS
facebook, 29 agosto 2019, qui

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giovedì 29 agosto 2019

#BREVITER / 3 considerazioni sulla crisi di governo (mf)

facebook, 29 agosto 2019, qui

° ° °

facebook, 29 agosto 2019, qui



 
facebool, 27 agosto 2019, qui

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#SPILLI / La svolta e la resa (Massimo Ferrario)

Il governo ancora non c'è, ma ci sono già abbondanti fatti e segnali per dire sin d'ora che della 'svolta' che tutti nel Pd ripetevano essere condizione necessaria per un'alleanza col M5s non c'è neppure l'ombra. 

Da Conte 1 a Conte 2 la differenza è un numero. 

E del resto, Di Maio, ieri, all'uscita dalle consultazioni al Quirinale, nella linea di quanto aveva già dichiarato anche il presidente dimissionario/incaricato Conte 1-2, ha tenuto a precisare che non rinnega nulla dei 14 mesi di lavoro trascorsi al governo con la Lega.

L'unica vera ‘svolta’ ora sarebbero le dimissioni del segretario del Pd che aveva giurato che solo con una 'svolta' lui e il Pd avrebbero acconsentito a fare un governo. 

Siamo nell'epoca in cui ogni politico, ad ogni secondo, per 'dimostrare' coerenza e senso di responsabilità, ripete che 'ci mette la faccia'. Abbiamo imparato che, proprio quando si dice, non si fa. E che, nel caso specifico della faccia, si mette quella che si ha al momento: tanto la scorta infinita consente di mettercene un'altra domani e nessuno ti chiede conto.

Ieri, alla Direzione del partito, tutto il Pd, unito e compatto, ha dato l'ok al segretario perché salisse al Colle manifestando disponibilità a costruire un'alleanza di governo con il M5S.
L'intera dirigenza, per rimarcare il suo entusiasmo, dopo avere indotto alla resa Zingaretti ed essersi essa stessa arresa, venendo meno all'impegno delle 'condizioni non negoziabili' solennemente elencate dal partito nel primo giro di consultazioni, si è lasciata andare ad una prolungata ‘standing ovation’. 

Alzandosi in piedi, ognuno ha lasciato la sedia. 
Ma ormai era rassicurato: risedendosi, l'avrebbe ritrovata ancora lì. 

*** Massimo Ferrario, La svolta e la resa, per Mixtura


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#CIT / I miei quattro figli piccoli (Martin Luther King)

Io ho un sogno, 
che i miei quattro figli piccoli 
vivranno un giorno in una nazione 
nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, 
ma per le qualità del loro carattere. 


*** Martin Luther KING, 1929-1968, protestante, politico e attivista statunitense, leader dei diritti civili, parole tratte dal discorso del 23 giugno 1963 a Detroit, poi ripetute il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington al termine della marcia di protesta per i diritti civili, da 'giornalettismo.com', 26 giugno 2016, qui


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#VIGNETTE / Anche Di Maio si convince (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'Il Fatto Quotidiano', 28 agosto 2019, qui

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#SGUARDI POIETICI / Che t'importa del mio nome? (Aleksander Puskin)

Che t'importa del mio nome?
Esso morirà, come il triste rumore
Dell'onda, che batte contro una lontana riva,
Come un suono notturno in un profondo bosco.

Esso sul foglietto di un album
Lascerà una morta traccia, simile
Al ricamo di una iscrizione tombale
In una lingua sconosciuta.

Che c'è in questo nome? Da tempo dimenticato
Nelle agitazioni nuove e ribelli,
Alla tua anima esso non darà
Puri, teneri ricordi.

Ma nel giorno della tristezza, nella quiete,
Pronuncialo con nostalgia;
Di': c'è una memoria di me,
C'è al mondo un cuore nel quale vivo...


*** Aleksander PUSKIN, 1799-1837, scrittore, drammaturgo, saggista, poeta russo, Che ti importa del mio nome?, in 'Poesia', n. 278 gennaio 2013 e in 'poesia.it', 6 giugno 2019, qui


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#EX_LIBRIS / In chiesa, quell'odore di fresco silenzio (Christian Frascella)

Ho un grande rispetto per le persone con una parvenza di fede. Ogni tanto entro in chiesa e accendo qualche cero. Poi mi fermo a guardare Cristo in croce, la sua espressione annichilita. Ogni tanto sbuca Don Andrea dalla sagrestia e mi fa un cenno di saluto. Non viene mai a rompermi le palle. Sa che non mi va di chiacchierare, quando sono lì. 
Voglio solo starmene in un silenzio di incenso. 
Senza rivolgermi a Dio, senza parlare con le anime dei miei genitori defunti, senza commuovermi. Solo il fresco silenzio. Quell’odore di redenzione impossibile. Poi, senza genuflettermi né segnarmi, vado via.

*** Christian FRASCELLA, 1973, scrittore, Il delitto ha le gambe corte, Einaudi, 2019


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#VIGNETTE / Di Maio con Salvini e con Zinga (Antonio Cabras)

Antonio CABRAS
facebook, 28 agosto 2019, qui

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mercoledì 28 agosto 2019

#HUMOR / Che poi non ho tutto questi bisogno di andare in ferie

via facebook, 25 luglio 2019, qui

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#SPOT / Vorrei

via facebook, 15 giugno 2019, qui

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#VIGNETTE / Cosa ti fa pensare che ci estingueremo? (GianLo)

GIANLO (Gian Lorenzo Ingrami)
facebook, 25 agosto 2019, qui

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#SGUARDI POIETICI / Ringraziamento (Wislawa Szimborska)

Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore mai perdonerebbe.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

«Non devo loro nulla» –
direbbe l'amore
sulla questione aperta.

*** Wislawa SZYMBORSKA, 1923-2012, poetessa e saggista polacca, premio Nobel per la Letteratura nel 1996, Ringraziamento, da Grande numero, Scheiwiller 2006, traduzione di Pietro Marchesani, in 'libriantichionline', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Wis%C5%82awa_Szymborska


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#MOSQUITO / Brexit, la verità in secondo piano (Ferruccio De Bortoli)

Dopo il voto a favore della Brexit, il 23 giugno 2016, alcuni tra i sostenitori dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea si vantarono di aver convinto i propri concittadini a votare leave sulla base di argomentazioni del tutto inconsistenti. Come il fatto che l’uscita di Londra dall’Unione a 28 membri avrebbe portato un beneficio di 350 milioni di sterline a settimana per il sistema sanitario britannico. Non si vergognarono di aver detto il falso agli elettori. Sostennero invece che l’importante era suscitare emozioni per una giusta causa. La verità veniva in secondo piano. Forse se ne poteva fare addirittura a meno.

*** Ferruccio DE BORTOLI, 1953, giornalista e saggista, già direttore di 'Corriere della Sera' e 'Il Sole 24 ore', Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica, Garzanti, 2019


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#VIGNETTE / L'inflessibile Zingaretti (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 27 agosto 2019, via facebook, qui

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martedì 27 agosto 2019

#SPOT / 7 cose da dire ai bambini

dalla rete

Magari la n. 7 andrebbe relativizzata: insegnare il senso del limite contiene onnipotenza e hybris, oggi imperanti... (mf)

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#PUBBLICITA'_VINTAGE / Harley Davidson, Martini, Sewing Machine

Harley Davidson
via pinterest

° ° °

Martini
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° ° °

Sewing Machine
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#FUMETTI / E' mattina (Charles M. Schulz)

Charles M. SCHULZ, 1920-2000
via pinterest

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#SGUARDI POIETICI / Caro Luogo (Umberto Saba)

Vagammo tutto il pomeriggio in cerca
d’un luogo a fare di due vite una.

Rumorosa la vita, adulta, ostile,
minacciava la nostra giovinezza.

Ma qui giunti ove ancor cantano i grilli,
quanto silenzio sotto questa luna.

*** Umberto SABA, 1883-1957, poeta, scrittore, aforista, Caro Luogo, da Il canzoniere, sezione Ultime cose, Einaudi, 1978, in 'il canto delle sirene', 12 agosto 2016, qui


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#EX_LIBRIS / Segreto di coppia (John Jay Osborn)

I miei colleghi sono una cricca di egomaniaci ossessionati dalla carriera. Lavoravo senza sosta. E Gretchen si stava facendo in quattro per riuscire a ottenere la cattedra. C’è da stupirsi se siamo finiti nei casini?» 
«Ci sono molte coppie che lavorano senza sosta senza per questo finire nei casini» disse Sandy. 
«Qual è il loro segreto?» chiese Steve. 
«Si aiutano a vicenda a lavorare senza sosta» disse Sandy.

*** John Jay OSBORN, 1945, scrittore e sceneggiatore statunitense, Ascoltate il matrimonio, 2018, Bollati Boringhieri, 2019, traduzione di Costanza Prinetti Castelletti


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#SENZA_TAGLI / La fine della politica (Enrico Mentana)

Sono solo io a credere che non stiamo assistendo a uno spettacolo edificante, comunque vada a finire? Sono convinto, e non da oggi, che le alleanze solo tattiche e di convenienza non abbiano respiro, e per questo quasi sempre finiscono male. Allearsi con il Pd per punire il traditore Salvini, offrire Palazzo Chigi a Di Maio per evitare che faccia il governo con il Pd, fare il governo con il M5s per evitare che al voto vinca la Lega, sono tutte varianti della stessa commedia, "La fine della politica". Chi ha paura delle elezioni non crede alle proprie stesse ragioni; chi provoca una crisi per andare a elezioni crede più all'arte dei comizi che a quella di governo. Che faccia ha un capo politico che si fa attribuire ogni nequizia dal premier di cui era vice fino a quel giorno, e poi per paura di finire all'opposizione implora una prosecuzione dell'alleanza? Che leader è il capo politico che giura "mai un governo col partito che ruba i bimbi alle famiglie con l'elettroshock" e poi un mese dopo è pronto a farci il governo? E che partito è quello che finge di dimenticare quelle accuse pur di tornare al governo dopo solo un anno di purgatorio?

*** Enrico MENTANA, 1955, giornalista, direttore di TgLa7, facebook, 26 agosto 2019, qui


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#VIGNETTE / Velo pietoso (Eugenio Saint Pierre)

Eugenio SAINT PIERRE, 1939
facebook, 24 agosto 2019, qui

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lunedì 26 agosto 2019

#SPILLI / Statisti come quaglie (Massimo Ferrario)

Ma l’acclamato ‘statista’ Conte, che con un semplice ‘bel discorso’ di fine corsa, sembra abbia fatto dimenticare a quasi tutti (sinistra rosé e sedicente rossa compresa) la copertura data per oltre un anno alle nere e oscene politiche salviniane, è davvero disposto a un così immediato salto della quaglia? 

Neppure la decenza di lasciar passare qualche anno prima di cambiare gabbana

Neppure la dignità di dire che lui non è un ‘uomo per tutte le stagioni’?

Basterebbe un rifiuto. Signorile, naturalmente. 
Se fosse uno statista.

*** Massimo Ferrario, Statisti come quaglie, facebook, 26 agosto 2019, qui


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#PIN / Ma (MasFerrario)


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#HUMOR / Si dice che in media ognuno di noi

via facebook, 25 agosto 2019, qui

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#VIGNETTE / Clima (Fogliazza)

FOGLIAZZA (Gianluca Foglia)
facebook, 8 dicembre 2018, qui

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#SPILLI / Se non c'è accordo (Massimo Ferrario)

Basta, pietà, andiamo al voto
L'ipotesi Fico-premier è caduta perché l'attuale presidente della Camera si è sfilato.
Mi auguro che a questo punto si capisca che il 'governo di svolta', chiesto come condizione dal Pd per non ridurre tutto a una volgare manovra di palazzo (con il Pd che fa da ruota di scorta subentrando alla Lega semplicemente per ottenere con un ribaltone delle poltrone per i governisti a oltranza), non può esistere. 
Roberto Fico, proprio perché da sempre critico (anche se silenziosamente e nel rispetto rigoroso del ruolo istituzionale che ricopre) era la figura perfetta per far capire che il M5S intendeva prendere un minimo di distanza dal suo passato, comunicando disponibilità a correggere i troppi atteggiamenti, comportamenti e atti succubi di quella politica leghista sempre più orientata a costruire una 'democratura' in stile nostrano.
La scelta più limpida, nel melmaio fetido che si è creato, è ormai il voto. 
Non risolverà: perché la crisi è di sistema. 
Ma, almeno, con il risultato elettorale (qualunque esso sia), produrremo qualche dato in più perché poi si riprenda a sbrogliare la matassa. 
A meno che, 'noi' cittadini e 'loro' politici, non si voglia continuare a non renderci conto che stiamo pervicacemente proseguendo nel processo di inabissamento della democrazia.  
(facebook, 25 agosto 2019, qui)

Negoziare con gli aut-aut
È scontata l’esigenza, in una negoziazione, di giocare (tutti) a fare la voce grossa cercando di spuntare il massimo. 
Purché non si perda il contatto con la realtà. 
In questo caso Luigi Di Maio dovrebbe ricordare che i numeri del M5S di un anno fa erano il doppio di quelli attuali. 
In un paese normale un ‘capo politico’, che subisca una tale disfatta e si veda i voti dimezzati, va a casa. O, quanto meno, se decide di non lasciare il ruolo e non è in grado di portare avanti da solo la sua politica perché non ha il 50%+1, ma è costretto ad appoggiarsi ad altri, abbassa le pretese di dominio ‘incontinente‘ e fa, appunto, i conti con gli altri. I quali altri hanno, pure loro, esigenze e obiettivi da preservare: pena uno ‘sbracamento’ assolutamente inaccettabile sul piano sia dell’immagine che della dignità di un partito.
Senza trascurare che un governo nei fatti solo ‘giallo’ (per nomi e contenuti), senza i voti elettorali che lo giustifichino, specie alla luce della triste esperienza ‘giallo-verde’ (che ha teso sempre più al ‘nero’), non servirebbe neppure al Paese. 
Ovviamente libero Di Maio di porre (infantili) ‘aut-aut’, del tipo ‘o si fa come dico io, o nulla’. 
Ma libero Zingaretti di rispondere doverosamente, con chiarezza e nettezza, che allora nessun accordo è possibile. 
Banale. 
Eppure, per molti (anche nel Pd), non sembra. 
E anche per questo il Pd è finito come è finito. (mf).
(facebook, 25 agosto 2019, qui)

*** Massimo Ferrario, facebook, 25 agosto 2019


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#SGUARDI POIETICI / Io mi ostino (Franco Arminio)

Io mi ostino
e provo a riparlare a chi non vuole,
è come se volessi mettermi delle scarpe
di cui sono rimasti solo i lacci.
A un certo punto bisogna rassegnarsi,
lasciare a cuore largo
chi ci ha lasciato a cuore stretto.

*** Franco ARMINIO, 1960, scrittore, poeta, paesologo, facebook, 15 luglio 2019, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Arminio


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#EX_LIBRIS / La libertà e la dialettica padrone-schiavo (Claudia Piñeiro)

“Senti… come mi hai detto che ti chiami?” “Román.” “Ecco, Román. Ascolta, Román, a scuola insegno anche Hegel… Stando al programma potrei pure risparmiarmelo, ma per me è fondamentale. Sai qualcosa di Hegel?” “Poco…” mentii, in realtà ne ricordavo a malapena il nome dai tempi dell’esame di ammissione all’università. “Dunque, te lo spiego sommariamente. Anzi, provo a spiegartelo in maniera più facile rispetto ai miei alunni perché oggi non è il caso di complicarti ancora di più la vita. La dialettica del padrone e dello schiavo. Due uomini hanno un desiderio. O meglio due, perché ognuno ha il suo. E tali desideri sono incompatibili. Pertanto, lottano strenuamente. Per realizzarli, per soddisfare i loro desideri. Lottano fino alla morte, mi capisci? E uno dei due, proprio prima di morire, decide che la vita è più importante e cede al desiderio dell’altro. Questo, che ha scelto la vita, diventa lo schiavo, e il vincitore è il padrone. Mi segui?” “Credo di sì.” “Bene, quel tizio è il padrone, e tu il suo schiavo. Ma attenzione, non lasciarti fuorviare dalla durezza di questi due termini: padrone-schiavo. Perché il padrone dipende in tutto e per tutto, ascoltami bene, dallo schiavo. Lo schiavo provvede a procurargli il cibo, il vestiario, i momenti di svago, assolutamente tutto ciò di cui ha bisogno. Il padrone finisce per diventare un fannullone che dipende dal lavoro dello schiavo. E lo schiavo impara a lavorare e a dominare la natura, e questo, a tempo debito, lo renderà libero. È questa la lezione che devi apprendere oggi. Per te è fondamentale. Ovviamente dopo sono venuti altri filosofi che hanno detto altre cose, hanno cambiato la teoria, o l’hanno contestata. Persino Lacan ha messo in discussione Hegel. Ma questo, a te, al momento importa ben poco. Ciò che conta è cosa ti insegna Hegel tramite una vecchia professoressa su una corriera diretta a Buenos Aires: tieni duro finché non avrai imparato abbastanza da diventare libero.” 
La donna ripeté la parola “libero” e poi mi fissò come se la lezione fosse finita, aspettando la conferma che l’alunno avesse capito. E io non le davo il segnale atteso perché non ero sicuro di aver capito. Lei se ne accorse. 
“Vediamo un po’, provo a essere più diretta. Finché non avrai cavato da lui tutto ciò di cui hai bisogno, non te ne andare. Ma rimani sapendo che un giorno lo farai, che un giorno te ne andrai. Nel frattempo, devi avere chiaro in mente che lui dipende da te. Tu hai bisogno dello stipendio che ti dà, ma lui ha bisogno di te per molte altre cose, anzi: senza di te non può sopravvivere.”

*** Claudia PIÑEIRO, 1960, scrittrice argentina, Le maledizioni, Feltrinelli, 2019


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#FILASTROCCHE / Guerra contro la Terra (Germana Bruno)

La cosa più folle, la mossa più insana
che ha messo in atto la razza umana,
è quest'assurda, immane guerra
che ha dichiarato alla propria Terra.
Guerra alle acque, alle foreste,
pende un macigno sulle nostre teste,
per ingordigia e avidità,
l'uomo a sé stesso la guerra fa.
In questa guerra non c'è vittoria,
ma c'è la fine della più bella storia,
quella di prodiga Madre Terra
a cui figli ingrati han fatto la guerra.

*** Germana BRUNO, insegnante e scrittrice, Guerra contro la Terra, facebook, 24 agosto 2019, qui


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#VIGNETTE / Like per l'Amazzonia (Pera Comics)

PERA COMICS (Alessandro Perugini)
facebook, 25 agosto 2019, qui

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domenica 25 agosto 2019

#BREVITER / In genere chi ripete a discorotto (mf)

facebook, 25 agosto 2019, qui

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#SPILLI / Stagioni e giochetti linguistici (Massimo Ferrario)

Certo, Conte-2 non sarebbe Conte-Bis. 
Ma sempre Conte sarebbe. 
Una 'continuità diversa', ma non una 'svolta'. 

E' con questi giochetti linguistici, del tipo 'convergenze parallele', che l'Italia è campione di trasformismo. 

Sarebbe ora di smetterla. 
E di lasciare gli 'uomini per tutte le stagioni' alla stagione con cui si sono identificati.

*** Massimo Ferrario, Stagioni e giochetti lingusitici, facebook, 25 agosto 2019, qui


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