sabato 24 agosto 2019

#SENZA_TAGLI / Groenlandia, la pelle dell'orso (Adriano Sofri)

Ieri volevo mandare la testa in vacanza e mi sono fermato in Groenlandia, perché mi aveva messo di buonumore la notizia su Trump che ha cancellato la visita ufficiale in Danimarca, fissata al 2 settembre. Sarebbe solo una perdita di tempo, ha detto Trump, visto che la Danimarca non vuole vendergli la Groenlandia. Sì, so che sotto c’è una questione seria, che la Groenlandia è piena di gas e petrolio e minerali strategici, e che le ronzano attorno in tanti, a cominciare dai cinesi, e che già un paio di volte negli ultimi secoli la compravendita stava per realizzarsi. Ma Trump è un’altra cosa. Chiede di vendergli la Groenlandia – la più grande isola del mondo – come io chiederei in cartoleria un temperamatite con lo sconto. I reali di Danimarca ridono nel loro modo temperato, la premier danese spiega che la Danimarca è dei groenlandesi e non è in vendita, i groenlandesi, compreso il sudtirolese Robert Peroni che vive là da decennii, gli chiedono: “Ma sei scemo?”, e lui pubblica un tweet con una colossale Trump Tower sulla Groenlandia. A quel punto tutti pensano: il solito mattacchione. E lui cancella la visita di stato in Danimarca. Salvini, che ha appena annunciato il suo programmino da 50 miliardi, potrebbe partecipare alla gara. 

Sulla scia del buonumore, sono andato a guardarmi le notizie sulla Groenlandia. Ne so pochissimo, ha 60 mila abitanti, il cambiamento climatico che incombe, nove modi, o novanta, per chiamare la neve, secondo il senso di Smilla (secondo altri è una bufala), i cacciatori che mettono le salme in salamoia nei romanzi di Jørn Riel per Iperborea – scrittori bravi ma danesi. E trovo una serie di reportage bellissimi e tremendi sulla solitudine degli inuit e i suicidi dei loro giovani. Di gran lunga il più alto tasso di suicidi nel mondo. Non c’entrano il freddo e il buio dell’estremo nord e l’alcool, o almeno non con questo record. E’ moderno il contagio dei suicidi. Ha a che fare con la fine chirurgica di un modo di vita e con l’ansia di alcuni di venderlo a buon prezzo. Un affare.

*** Adriano SOFRI, La pelle dell'orso, facebook, 22 agosto 2019, qui


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