Guarda un fiore,
un bambino,
una nuvola che ricama il sole.
Usa l’azzurro del cielo come panno pulito,
la pioggia che picchietta sugli sbadati senza ombrello
come detergente,
guarda in viso le mamme che portano i figli a scuola,
leggi almeno una poesia come collirio,
e se in casa non hai poeti
recita gli ingredienti dei biscotti che ami,
e come atto di quiete
impara il santo del giorno,
chiediti chi è
e poi amalo o odialo,
è indifferente.
Ribellati alla schiavitù dell’orologio,
e fai di ogni istante il tuo anniversario,
ricava spazio nei tuoi occhi
per le cose che non ti concedi di vedere,
così, prima di uscire di casa,
come rassetti la stanza per trovarla accogliente
al tuo ritorno,
come apri le finestre per cambiare l’aria,
non scordare di lavarti lo sguardo
per predisporti al mondo,
soprattutto se non sei felice
e se pensi di non avere tempo per queste cose.
Allora, davvero:
non uscire di casa
senza prima lavarti lo sguardo al mattino,
così che tu possa meglio vedere
dove la tua vita può cambiare.
*** Andrea MELIS, 1979, poeta cagliaritano, Poesia per lavare lo sguardo al mattino, in Piccole tracce di vita, Feltrinelli, 2018
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