venerdì 23 agosto 2019

#EX_LIBRIS / Uomini neri nel Texas (Attica Locke)

Lo zio Clayton, un tempo avvocato difensore e ora professore di diritto costituzionale, era solito dire che, per “uomini come noi”, camminare per strada con un lembo della camicia svolazzante o un paio di pantaloni larghi a vita bassa significava “aggirarsi con fare sospetto”. William, suo gemello identico e contraltare ideologico, lui stesso un tutore della legge, un ranger, su questo non esitava a dargli ragione. Non offrire alla polizia appigli per fermarti, figliolo. I due, smentendo lo stereotipo delle coppie gemellari in totale sintonia, si trovavano di rado su un terreno comune, se non per il fatto di essere entrambi uomini della famiglia Mathews, una stirpe radicata da generazioni nel Texas orientale: americani neri per i quali la dignità era tanto un modo di essere quanto una tecnica di sopravvivenza. I suoi zii aderivano alle vecchie convenzioni sociali del Sud, perché sapevano bene che il contegno di un colored poteva diventare in un attimo questione di vita o di morte. Darren aveva voluto credere che la loro fosse l’ultima generazione costretta a vivere così, che il cambiamento alla Casa Bianca avrebbe avuto una ricaduta a cascata sull’intera società americana. Invece, si era dimostrato vero il contrario. In seguito all’elezione di Obama, l’America aveva avuto un soprassalto reazionario.

*** Attica LOCKE, 1974, scrittrice statunitense, Texas Blues, 2018, Bompiani, 2019, traduzione di Alessandra Padoan


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