Jorge Luis BORGES, 1899-1986
scrittore, poeta, saggista, traduttore argentino
Amicizia, di Jorge Luis Borges
video e lettura di Gianni Caputo
video, 2min28
Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
però quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano
[ affinché ti sostenga e tu non cada
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico
in quel momento sei apparso tu...
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine
[ della lista
Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista
Basta che mi vuoi come amico
Non sono gran cosa,
però sono tutto quello che posso essere
una meravigliosa lettura, che rende questi versi ancora più intensi. La voce di Gianni Caputo, che apprezzo anche per altre poesie, ha il tono che dona rispetto alle parole, dona quel soffio di sentimento che fa vibrare le corde del cuore. La poesia di Borges è immensa per quello che dice e mi sarebbe piaciuto scriverla perchè mi ritrovo in quelle parole dall'inizio alla fine ed è nella chiusa finale cado travolto "non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere".
RispondiEliminaGrazie AMICO carissimo, è bello condividere tutto questo, ti siano lieti i giorni e le notti, sia il sorriso a lineare il tuo volto, e siano leggeri i passi mediante i quali spargi le seminti nelle nostre avide menti.
Francesco
Grazie del grazie, Francesco.
RispondiEliminaE, per stare alla tua metafora: ti assicuro che il primo che utilizza le 'sementi' che spargo sono io. E' proprio questo (auto)impegno volontario che mi sono dato che che mi costringe a (ri)leggere e (ri)pensare. E togli pure il 'ri': perché spesso scopro cose che non conoscevo e che invece meritano di essere conosciute e meditate.
Quanto al commento: sì, anch'io trovo splendido il finale.
Ma non solo. Lo trovo quanto mai azzeccato e indispensabile oggi, nella nostra cultura. In cui all''essere' , quando non preferiamo il 'sembrare', sostituiamo tutti goduriosi il 'fare'.
Un fare nevrotico e compulsivo. Per dimenticarci di 'essere'.
Anche perché in fondo essere ci sembra una cosa trascurabile.
Che non serve a nulla. (mf)