Dare la parola all'altro è il primo e fondamentale comandamento nelle relazioni ecumeniche.
Perché?
Perché solo dandogli la parola, lo possiamo ascoltare, e solo dopo averlo ascoltato possiamo davvero dialogare con lui.
Il dialogo è fatto, almeno per metà, di ascolto. Proprio per questo è difficile. Non perché è difficile parlare, ma perché è difficile ascoltare.
E' l'ascolto che ci fa crescere. Parlando diciamo ciò che già sappiamo; ascoltando impariamo cose nuove. Parlando, proponiamo noi stessi; ascoltando, facciamo posto all'altro, gli facciamo spazio anche interiore. Parlando, l'altro resta davanti a noi; ascoltandolo, entra in qualche modo entro di noi.
E' nel momento dell'ascolto reciproco che il rapporto si fa più intenso e può nascere qualche cosa di nuovo.
*** Paolo RICCA, 1936, pastore, teologo valdese, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia dal 1976 al 2002, combonifem, http://bit.ly/1B7ZQM1
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