Sir Ken ROBINSON, 1950, educatore britannico, saggista, esperto di creatività
La scuola uccide la creatività, Ted, 2006
(oltre 30milioni di visulizzazioni)
video, 19min24
Un intervento 'famoso', che risale a quasi una decina d'anni fa. E che mi è capitato più volte di segnalare ad amici e colleghi.
L'obiettivo è far riflettere su come scuola e adulti continuino a diseducare i giovani, uccidendo la creatività 'naturalmente' insita nei bambini.
Una provocazione intelligente, condotta con una insuperabile capacità di comunicare: un'ironia sapiente e 'colta' e uno stile vivace, direi quasi 'guizzante'.
Ken Robinson è bravissimo nel riproporre all'attenzione delle verità che dovrebbero essere scontate, ma che sono ancora rivoluzionarie e attendono di essere tradotte in pratica.
Oggi come ieri.
Si ride e si riflette. Un ottimo mix. (mf)
° ° °
« Sono convinto che tutti i bambini hanno enormi talenti. E noi li sprechiamo, senza pietà. Quindi voglio parlare di educazione e voglio parlare di creatività. Il mio argomento è che la creatività è tanto importante quanto l'alfabetizzazione e le dovremmo trattare alla pari. (...)
Recentemente ho sentito una bella storia – amo raccontarla – di una ragazzina durante una lezione di disegno. Aveva 6 anni, era seduta in fondo e disegnava. L'insegnante diceva che questa ragazzina di solito non stava attenta, ma in questa lezione invece sì. L'insegnante era affascinata, andò da lei e le chiese: "Che cosa stai disegnando?". E la ragazzina rispose: "Sto disegnando Dio". E l'insegnante disse: "Ma nessuno sa che aspetto abbia". E la ragazzina: "Lo sapranno tra poco". (...)
Ora, non voglio dire che sbagliare è uguale a essere creativi. Ciò che sappiamo è che se non sei preparato a sbagliare, non ti verrà mai in mente qualcosa di originale. Se non sei preparato a sbagliare. E quando diventano adulti la maggior parte di loro ha perso quella capacità. Sono diventati terrorizzati di sbagliare. E noi gestiamo le nostre aziende in quel modo, stigmatizziamo errori. E abbiamo sistemi nazionali d'istruzione dove gli errori sono la cosa più grave che puoi fare. E il risultato è che stiamo educando le persone escludendole dalla loro capacità creativa. Picasso una volta disse che tutti i bambini nascono artisti. Il problema è rimanerlo anche da adulti. Io sono convinto che non diventiamo creativi, ma che disimpariamo ad esserlo. O piuttosto, ci insegnano a non esserlo. (...)
Picasso una volta disse che tutti i bambini nascono artisti. Il problema è rimanerlo anche da adulti. Io sono convinto che non diventiamo creativi, ma che disimpariamo ad esserlo. O piuttosto, ci insegnano a non esserlo. (...)
Sto scrivendo un nuovo libro chiamato "Epiphany", che si basa su una serie di interviste di persone su come hanno scoperto il loro talento. Mi affascina come le persone ci sono arrivate. Nasce da una conversazione che ho avuto con una donna meravigliosa, che tante persone non conoscono, si chiama Gillian Lynne, ne avete sentito parlare? Alcuni sì. È una coreografa e tutti conoscono i suoi lavori. Ha fatto "Cats" e "Phantom of the Opera". Lei è meravigliosa. Sono stato tra i dirigenti del Royal Ballet, in Inghilterra, come potete vedere. Comunque, abbiamo pranzato insieme un giorno e ho detto "Gillian, come sei diventata ballerina?". E lei disse, era interessante, quando lei era a scuola era davvero senza speranza. E la sua scuola, negli anni 30, scrisse ai genitori e disse, "Crediamo che Gillian abbia problemi di apprendimento". Non era capace di concentrarsi, diventava nervosa. Oggi direbbero che ha l'ADHD [Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività]. Non credete? Ma siamo attorno al 1930 e l'ADHD non l'avevano ancora inventata. Non era una condizione disponibile allora. (Risate) La gente non sapeva che poteva averla.
Comunque, andò a farsi vedere da questo specialista. Stanza in legno di rovere ... Ed era là con sua madre, era stata accompagnata e fatta accomodare su una sedia e alla fine stette seduta sulle sue mani per 20 minuti, mentre quell'uomo parlò con la madre di tutti i problemi che Gillian aveva a scuola. E alla fine – perché disturbava la gente, portava il compito in ritardo e così via, era una bambina di appena 8 anni – alla fine, il medico si sedette vicino a Gillian e disse: "Gillian, ho ascoltato tutte quelle cose che tua madre mi ha detto e le devo parlare a quattr'occhi". Le disse: "Aspettaci qua, non ci metteremo molto". E se ne andarono. Ma quando lasciarono la stanza egli accese la radio appoggiata sulla scrivania. E quando erano fuori dalla stanza disse alla madre, "Ora la guardi". E appena se n'erano andati, lei disse, lei era in piedi e si muoveva con la musica. E la guardarono per qualche minuto ed egli disse a sua madre, "Signora Lynne, Gilian non è malata, è una danzatrice. La porti a una scuola di danza".
Io chiesi "E poi?" e lei mi disse: "Lo fece. Non ti puoi immaginare quanto era bello. Entravamo in quella stanza ed era piena di gente come me. Gente incapace di stare ferma. Gente che si doveva muovere per pensare". Ballavano balletto, tap, jazz danza moderna e contemporanea. Alla fine fece un'audizione per il Royal Ballet School, diventò una solista ed ebbe una splendida carriera al Royal Ballet. E infine si diplomò alla Royal Ballet School, fondò una sua company, la Gillian Lynne Dance Company, e conobbe Andrew Llozd Weber. Lei è stata responsabile di alcune tra le più famose produzioni del teatro musicale della storia, ha portato diletto a milioni di persone ed è multi-milionaria. Un altro le avrebbe somministrato qualche farmaco e detto di calmarsi.» (Ken Robinson, dal video)
Un libro di riferimento tradotto in italiano:
*** Ken Robinson, The Element: Trova il tuo elemento cambia la tua vita, Mondadori, 2012 (anche in ebook, 2013)
Un libro di riferimento tradotto in italiano:
*** Ken Robinson, The Element: Trova il tuo elemento cambia la tua vita, Mondadori, 2012 (anche in ebook, 2013)
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