Niccolò BRANCA, "Per fare un manager ci vuole un fiore.
Come la meditazione ha cambiato me e l’azienda"
pagine 221, Mondadori, 2013, 17.00 €, ebook 9.99 €
Non conoscevo il ‘caso Branca’. Ho scoperto questo libro in maniera del tutto fortuita, curiosando come mio solito in libreria.
È una lettura ‘indispensabile’. Soprattutto per chi si occupa di organizzazione, ma anche per chi semplicemente voglia riflettere su se stesso e sulla sua relazione con il mondo.
L’autore è il nipote del fondatore della Fratelli Branca: un gruppo internazionale che ha quasi 200 anni. Racconta della sua evoluzione, in quanto persona e come imprenditore.
Lo stile è piano, semplice, accattivante. L’obiettivo è far capire come una visione della vita ricca e intensa, che unisce la concretezza del fare business alla spiritualità ispirata ad un fertile intreccio fra modello di vita occidentale e modello di vita orientale, possa produrre appagamento personale e successo aziendale.
Chi ha qualche dimestichezza con le suggestioni della filosofia orientale (il tao, il buddhismo, la meditazione...) non scoprirà pensieri, e ‘sentimenti’, particolarmente originali.
L’interesse sta nel fatto che chi ne scrive ha messo in pratica quanto dice, su di sé e sulla sua impresa. E lo documenta. Con uno stile piano e chiaro, che rivela una persona ‘colta’ e ricca d’anima, come avviene a tutti quelli che sanno coltivare se stessi riflettendo con intelligenza e intuizione sul loro posto nel mondo e sulla relazione con il mondo.
Non ho nessun motivo per farmi promotore né del libro né dell’autore, che non ho mai incrociato nella mia vita professionale: non ho mai strizzato l’occhio al mercato con il fine di guadagnarmi qualche committente e men che meno lo farei ora, che mi ritengo fuori da ogni gioco di consulenza.
E’ davvero una ‘bella’ lettura: che procura godimento allo spirito e dà una spinta alla speranza. L’’impresa diversa’ può non essere uno slogan.
E se è un sogno, qualcuno, almeno a quanto risulta da questo ‘racconto di vita’ di una persona e di una impresa, riuscendo a dargli corpo, gli ha dato anima.
Che è l’unico vero modo per realizzare un sogno.
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