giovedì 30 giugno 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Saper aspettare (Massimo Ferrario)

C’era una volta - ma c’è anche adesso e ci sarà anche domani, almeno finché l’universo sarà universo -, una coppia assai legata: i cui due soggetti non possono vivere uno senza l’altro. 

La loro caratteristica è che non stanno in coppia, pur essendo a pieno titolo coppia. 
Una coppia indissolubile. 
Forse una coppia così fedele e felice proprio perché i due non vivono insieme, ma separatamente: in spazi e tempi che mai si sovrappongono.

Non sappiamo se è il desiderio reciproco che li attira e li unisce, pur lasciandoli sempre separati, ma quello che pare certo far funzionare questa coppia è l’attesa. 
Sì, i due sanno attendersi. 
E sanno che la loro attesa è feconda: perché capace di far accadere le cose. 

Lui si chiama Sole e lei si chiama Luna.
Da sempre Sole, per poter esistere, aspetta Luna.
Da sempre Luna, per poter esistere, aspetta Sole.

Un’ovvietà per nulla scontata: è grazie al loro saper aspettare che si aprono e chiudono le giornate, si susseguono la luce e il buio, la vita si mantiene in vita. 

* * *
Fu come un lampo che squarciò il velo di una consapevolezza fino a quel momento velata, opaca, smemorata.
L’uomo e la donna che fecero questa esperienza non vivevano insieme. Ma in momenti diversi, in punti diversi della Terra, accadde che un giorno, finalmente, ambedue si distrassero dai mille impegni quotidiani in cui avevano sprofondato testa e cuore - fino al punto che non avevano più né testa, né cuore, né per sé, né per gli altri - e alzarono gli occhi al cielo. Fu un movimento improvviso, casuale, da tempo dimenticato. E l’uomo e la donna videro ciò che altre volte era loro capitato di vedere, ma senza che avessero mai visto ciò che in quel momento vedevano.

Lui non seppe mai come avvenne. Lei non seppe mai come avvenne. Ma ambedue seppero che avvenne. E questo li aprì a una visione che trasformò entrambi.
Per la prima volta infatti lui aveva visto il sole che tramontava e la luna che, in attesa, cominciava ad accendersi nel cielo scuro. E lei aveva visto la luna che lentamente impallidiva mentre il sole, in attesa, lanciava i primi chiarori dell’alba.

Nulla di nuovo, naturalmente: è la storia della Terra che si ripete, con precisione e magari anche con un po’ di noiosità, nell’universo.
Ma fu così che, loro, impararono l’attesa.

E impararono che il fare è vita, ma che il fare-fare-fare non è la vita. 
E che si può lavorare anche ogni tanto facendo pausa e guardando il cielo. Per scoprire la magica armonia di un Sole e di una Luna che si concedono l’uno all’altra, all’esistenza ora dell’uno ora dell’altra, sapendosi attendere. Con pazienza. Con rispetto. Senza invadere tempi e spazi dell’altro.

E soprattutto evitando di affogare in quel ‘darsi da fare’ sempre più confuso, compulsivo e frenetico, che, nel suo sovrapporsi continuamente a cose e persone, ha perso il significato originario di un agire meditato e orientato. Un agire capace di ‘fare anima’: che dà ‘anima all’anima’ e lascia umani gli umani.

*** Massimo FERRARIO, Saper aspettare, racconto ispirato a un testo di MasFerrario diffuso in twitter, 21 settembre 2013, per 'Mixtura', rubrica 'Favole&Racconti'. 


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#SGUARDI POIETICI / Resumé (Doroty Parker)

I rasoi fanno male,
i fiumi sono freddi,
l'acido lascia tracce,
le droghe danno i crampi,
le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas ha un odore nauseante...
Tanto vale vivere.

*** Doroty PARKER, 1893-1967, poetessa, scrittrice, giornalista statunitense, Resumé, da Veleni e champagne, De Pinate Editore, 2022, in 'ufficio poesie smarrite', 19 giugno 2022


(Testo originale): 
Razors pain you
rivers are damp
and drugs cause cramp
guns aren't lawful
noosess give
gas smells awful
you might as well live.


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mercoledì 29 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Credi a ciò che senti (Francesca Bottari)

Credi a ciò che senti
anche se fosse 
il bisogno di seguire un asino 
fin dietro 
una collina. Tu vacci, e 
se quello che senti
ti blocca, restaci
anche solo 
per sederti sotto un albero 
e accorgerti 
che ha poche foglie
e tu
troppi pensieri.

*** Francesca BOTTARI, facebook, 28 giugno 2022, qui



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#VIGNETTE / Siccità (Tomas)

TOMAS (Lamberto Tomassini)
facebook, 28 giugno 2022, qui

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martedì 28 giugno 2022

#VIGNETTE / Vince la vita (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'il Secolo XIX', 25 giugno 2022, via facebook, qui

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lunedì 27 giugno 2022

#FAVOLE & RACCONTI / La leadership e il vaso (Massimo Ferrario)

Sembra una barzelletta e invece è un ricordo, limpido e solido come una pietra, di una delle tante aziende in cui mi è capitato di fare consulenza e formazione manageriale. 

Una ventina di anni fa.  Filale italiana di una multinazionale dal marchio più che prestigioso. Seminario di manager di 1 linea, amministratore delegato incluso: che siede con i suoi collaboratori diretti e prende appunti, manifestando una diligenza e un coinvolgimento encomiabili e non frequenti. 

Si parla di leadership e di stili di collaborazione. 
È nota la dipendenza psicologica del gruppo italiano dal Grande Capo americano: è tema fastidioso, che in genere viene rimosso. Ma la consapevolezza del problema esiste. E ogni tanto qualche rimostranza verso l’amministratore delegato per il suo rapporto troppo ossequioso con il Grande Capo americano viene sussurrata, specie ai primi livelli. 
Del resto va riconosciuto che il Grande Capo americano, che la fa da padrone assoluto (e anche un po’ autoritario) nei suoi rapporti con tutti, in patria e all’estero, ha autorevolezza e competenze indubbie: difficile tenergli testa in una discussione. Bisogna essere preparati. Ma, come sempre, se hai argomenti e capacità di interagire, pur con fatica puoi far arrivare il tuo pensiero e negoziare le tue idee.

Proprio sul tema della leadership, intervengo provocatoriamente. 
«Anche lui», mi viene da dire, «il vostro Grande Capo, intendo, nonostante lui sia Lui, ogni tanto sbaglierà».

Mi fermo. Già mi guardano come un bestemmiatore in chiesa. In particolare, scuote la testa il n. 1 Italia: un filo di compatimento, si vede che non posso capire, sono un esterno e per giunta un consulente. 

Faccio finta di nulla, attendo qualche secondo e insisto: sempre più radicalmente. 
«Scusate, ma se vedete che lui, il Grande Capo, inavvertitamente per carità, nulla di voluto, ma la sta facendo fuori dal vaso, voi che fate? Lui non se ne accorge, ma voi sì. Immagino che glielo direte: con i modi giusti e opportuni, com’è ovvio. Ma glielo direte. E’ anche un vostro dovere, mi pare. Non starete zitti: gli farete capire che la sta facendo fuori dal vaso. O no?».

Un attimo di silenzio generale. Quasi di sbandamento, forse di sconcerto. 

Poi il n. 1 Italia recupera il silenzio preoccupato dei collaboratori. 
«C'è un'altra soluzione, mi pare». 

Casco dal pero: sono un fautore del pensiero alternativo, ma in quel caso la scelta mi pareva univoca e scontata. La mia domanda quindi è di sincera curiosità: «Quale?». 

Il n. 1 Italia mi guarda, soddisfatto. Un attimo di suspense teatralmente esibito. 

Poi, riprendendo sicuro e del tutto serio, mi offre uno dei tanti incredibili apprendimenti che ho potuto raccogliere nella mia quarantennale esperienza di formazione: 
«E’ semplice. Basta spostare il vaso.»

Quando creatività e sudditanza vanno a braccetto.

*** Massimo FERRARIO, La leadership e il vaso, rubrica ‘Favole&Racconti’, ‘Mixtura’, 27 giugno 2022


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#VIGNETTE / American Gothic (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 26 giugno 2022, via facebook, qui

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giovedì 23 giugno 2022

mercoledì 22 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Questa sfusa felicità che assale (Patrizia Cavalli)

Questa sfusa felicità che assale
le facce al sole,
i gomiti e le giacche
– quante dolcezze
sparse nel mercato,
come son belli
gli uomini e le donne!
E vado dietro all’uno
e guardo l’altra,
sento il profumo
inseguo la sua traccia,
raggiungo il troppo
ma il troppo non mi abbraccia.

*** Patrizia CAVALLI, 1947-2022, poetessa, Questa sfusa felicità che assale, da Poesie, Einaudi 1999, in 'il canto delle sirene', 22 giugno 2022, qui


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sabato 18 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Il pino (Athina Papadaki)

Si avvicinò una nuvola
e si posò dolcemente
su un pino

«Posso riposare un momento sui tuoi rami?
Sono stata in movimento tutto il giorno»
«Ma certo» rispose il pino,
toccando delicatamente la nuvola

«Non esiste felicità senza dolore»
mormorò
la pioggia che cadeva.

*** Athina PAPADAKI, 1945, poetessa e scrittrice greca, Il pino, in 'il canto delle sirene', 18 giugno 2022


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#VIGNETTE / M5S, suicidio assistito (Natangelo)

NATANGELO
'il fatto quotidiano', 17 giugno 2022, via facebook, qui

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venerdì 17 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Occhi cambiati (Gio Evan)

Proveranno
a cambiarti gli occhi,
vorranno educarti ai loro sguardi
a vedere
come vedono loro
come la vedono,
a darti un nuovo pensiero
il loro

si impegneranno
a cambiarti le orecchie
a farti sentire cose che non senti,
a sentire 
cose che non provi,
ti diranno quali sono 
le emozioni che devi provare
e quelle che devi scartare

passeranno furtivamente
anche dal tuo cuore,
ti spiegheranno cos'è l'amore
a cosa serve il cuore
per chi deve battere
e per cosa deve battersi

e infine proveranno
ad attaccarti da dentro
a scavare fino all'anima,
ti vorranno tutta per loro
inventeranno nemici
decideranno la tua spesa
sceglieranno i luoghi dove puoi passeggiare
la musica da ascoltare
quali libri leggere
e dove non viaggiare

ma tu resisti
resisti te stessa
resta te stessa,
che c'è un gran bisogno
di gente originale.

** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, Occhi cambiati, da Ci siamo fatti mare, Rizzoli-Mondadori 2021 
http://www.gioevan.it/biografia/


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#VIGNETTE / Liberare la mente (Pepè)

PEPE' (Beppe Giglio)
facebook, 11 giugno 2022, qui

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giovedì 16 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Hikikomori's haiku (Francesco Targhetta)

Si è chiamato fuori
chiudendosi dentro:
il suo atto di fede
un appartamento.

***Francesco TARGHETTA, 1980, scrittore, poeta, Hikikomosi's haiku,  da La colpa al capitalismo, La nave di Teseo, 2022 


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#VIGNETTE / A destra oggi (Nico Comix)

Nico COMIX (Nicoletta Santagostino)
facebook, 14 giugno 2022, qui

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mercoledì 15 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Cielo di giugno (Ada Negri)

Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell’aria. Ombre, ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell’ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.

*** Ada NEGRI, 1870-1945, poetessa e scrittrice, Cielo di giugno, da Poesie e prose, Mondadori, 2020, in 'internopoesia', 3 giugno 2022, qui


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#VIGNETTE / Intanto, Salvini (Natangelo)

NATANGELO,  1985
'il Fatto Quotidiano', 14 giugno 2022, via facebook, qui

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martedì 14 giugno 2022

#MOSQUITO / Grandezza e piccolezza (Giacomo Leopardi)

Niuna cosa maggiormente dimostra la grandezza e la potenza dell'umano intelletto, né l'altezza e nobiltà dell'uomo, che il poter l'uomo conoscere e interamente comprendere e fortemente sentire la sua piccolezza. Quando egli, considerando la pluralità dei mondi, si sente essere infinitesima parte di un globo ch'è minima parte d'uno degl'infiniti sistemi che compongono il mondo, e in questa considerazione stupisce della sua piccolezza, e profondamente sentendola e intentamente riguardandola, si confonde quasi col nulla, e perde quasi se stesso nel pensiero dell'immensità delle cose, e si trova come smarrito nella vastità incomprensibile dell'esistenza; allora con questo atto e con questo pensiero, egli dà la maggior prova possibile della sua nobiltà, della forza e dell'immensa capacità della sua mente, la quale, rinchiusa in sì piccolo e menomo essere, è potuta pervenire a conoscere e intender cose tanto superiori alla natura di lui, e può abbracciare e contenere col pensiero questa immensità medesima della esistenza e delle cose.

*** Giacomo LEOPARDI1798-1837, filosofo e poeta, Zibaldone di pensieri, 1817-1832, 3171, Einaudi, Torino 1977, p. 580, citato in Chandra Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, Einaudi, 2022


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#VIGNETTE / Il collante (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 13 giugno 2022, qui

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domenica 12 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Addio (Manuela Toto)

Quando vi lasciate
fatelo con un inchino. 
Demolire non è il solo modo 
di uscire da un posto
per tornare a vedere il cielo 
non serve abbattere il tetto 
un tempo riparo.

Quando andate via 
lasciate intatte le pareti 
perché resti
un perimetro al vuoto 
e uscite dalle porte 
delle parole misurate.

La rabbia urlatela al vento 
che non sia tempesta
che travolge
chi non ci appartiene più 
un tempo passione.
Che non sia mormorio 
che male dice e uccide.

Non raccontatevi
che non è stato niente.
Non negate il grano
raccolto copioso a lungo
su cui ora scende il tramonto.
Lasciatevi con gratitudine. 

Con mesta tristezza.
Con gli occhi umidi
e con la dignità degli umani 
che sanno che nulla finisce 
dentro rimane tutto.

*** Manuela TOTO, consulente familiare, Addio, da La formica matura, youcanprint, 2022


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#VIGNETTE / Cara speranza (Coma Empirico)

COMA EMPIRICO
facebook, 8 giugno 2022, qui

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sabato 11 giugno 2022

#SPILLI / Degrado democratico (Massimo Ferrario)

Se non stessimo vivendo i tempi che stiamo vivendo potremmo usare l'aggettivo 'incredibile'. 
Invece è credibilissimo. 

E' credibilissimo che un sotto-sistema dello Stato che mescola in modo indebito e pasticciato ‘Servizi segreti-&-Copasir', per scelta autonoma o su input esterno, stili rapporti informativi su nomi, per lo più sconosciuti e improbabili, di personaggi che, soprattutto via social, hanno auto l'ardire di manifestare opinioni in dissenso con il Governo, quasi sia stato introdotto nella nostra legislazione, nottetempo e a insaputa di tutti, un reato di lesa maestà nei confronti dell'attuale presidente del consiglio. 

E' credibilissimo che il primo giornale d'Italia dia in pasto al pubblico, con titolone a tutta pagina, tale informativa, peraltro destinata a restare 'riservata', senza minimamente sollevare un dubbio sulla liceità dell'operazione approntata da un organo dello Stato, e pubblichi un articolo-gogna, a firma di due-giornaliste-due di comprovata e autorevole esperienza, con accompagnamento di 9 foto segnaletiche di pericolosi 'filoputiniani', peraltro tra loro maleassortiti e solo colpevoli di non amare Draghi di quell'amore incondizionato di cui oggi un presidente di un governo sembra dover incondizionatamente godere in una ‘giusta’ democrazia. 

E' credibilissimo che la stampa unificata (Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa) non stigmatizzi con parole di fuoco quanto accaduto e quanto tuttora sta accadendo e si chiuda corporativamente in difesa, minimizzando o ignorando, comunque nascondendo la vergogna di un giornalismo che ha perso, insieme con i fondamentali di un sistema di democrazia liberale, anche le basi della propria deontologia professionale. 

E’ credibilissimo tutto questo perché tutto questo non è il prodotto di un colpo di sole (o di Stato), ma è il risultato consequenziale di un processo continuo di lento, costante, perseverante degrado cultural-democratico, che negli anni ha sfigurato le istituzioni e deprivato noi cittadini della consapevolezza di appartenere a una repubblica costruita su una costituzionale liberale. 

Accusiamo, con ragione, di ogni barbarie chi sputa sui ‘nostri’ valori e contrappone alla democrazia una ‘democratura’ oscena: quel sistema che massacra i dissenzienti in patria con la galera e l’assassinio e all’estero invade, inseguendo una logica di zarismo imperiale d’altri secoli, un paese confinante, sterminandone il popolo e desertificandone il territorio. 

Non dovremmo offrire a nessuno il destro di pensare che i nostri valori siano quelli che stiamo praticando nel 2022: in Italia e, talvolta, in Europa. Noi, con le democrature, non abbiamo nulla a che spartire: neppure in chiave di somiglianza più o meno larvata.

Dovremmo poter affermare con orgoglio che l’Italia e l’Occidente (quel luogo che non si sa bene dove sia, ma è certo che c’è) hanno valori diversi non perché li esibiamo retoricamente nelle cerimonie pubbliche, quando la recita in pompa magna non costa nulla se non l'impiego di qualche corazziere da parata. Ma perché noi vogliamo essere, e siamo, diversi. Per i comportamenti, concreti, che teniamo ogni giorno: non per le parole, vuote, che ripetiamo nelle ricorrenze. 

Urge ricordarcelo. 
E anche dire che urge ricordarcelo dice già tutto.

*** Massimo Ferrario, Degrado democratico, per 'Mixtura'


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#SGUARDI POIETICI / Il bambino guarda il cielo (Massimo Salvadori)

Il bambino guarda il cielo
profondo, in alto                                           
passa un aeroplano. 
Ci sono a volte adulti 
con occhi differenti                                                           
in loro resta questo sguardo 
assorto, terso, buono                                                                                                       
di chi da sempre sa                                                         
di essere in cammino 
ma verso dove                                                          
davvero non sappiamo.

***Massimo SALVADORI, insegnante, poeta, facebook, 31 maggio 2022, qui


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#VIGNETTE / Sicilia, arrestato un candidato (Pietro Scuderi)

Pietro SCUDERI
facebook, 10 giugno 2022, qui

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venerdì 10 giugno 2022

giovedì 9 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Sei timida (Gio Evan)

Sei timida
è la prima cosa che il mondo scopre di te
quando ti vede,
ti tradiscono le guance
gli occhi, la voce,
sei timida
abile nel trovare un nascondiglio
alle feste

aspetti sempre che la città scorra
non fai la fila per il bagno
ti trattieni tu,
non fai la fila per bere
vorrei farla io per te
- posso?
- come scusa?
- dico, posso?
- sì
- bevi qualcosa?
- va bene
- cosa vuoi?
- quello che prendi tu!

“quello che prendi tu”
è il mio cocktail preferito,
perché apre le porte alla fiducia
“quello che prendi tu” significa
che io affido a te
il mio gusto, il sapore, la bocca, un argomento,
la mia prossima mezz'ora

sei timida
i bambini vogliono giocare con te
gli adulti vogliono parlare con te
i cani poggiano sui tuoi piedi la loro pallina preferita
ma ti nascondi, vorresti scappare

- ti va di scappare a casa mia?
prendiamo due sedie, apriamo una bottiglia di qualcosa
e ci viviamo questo stupido e meraviglioso imbarazzo
e questa dolcissima timidezza
insieme.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 3 giugno 2022, qui


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#VIGNETTE / Filoputiniani (Natangelo)

NATANGELO,  1985
'il Fatto Quotidiano', 8 giugno 2022, via facebook, qui

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mercoledì 8 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Caposala (Vivian Lamarque)

Non volevi mangiare più
i miei cucchiaini li respingevi
ma ai cucchiaini della caposala
non battevi ciglio ubbidivi
inghiottivi, ah con lei sì eh? lamentavo
per gioco, mi hai fatto allora un sorriso
come di bambino colto in fallo.
Dal centro del dolore
mi ha fatto un sorriso
come un sole.

*** Vivian LAMARQUE, 1946, giornalista, scrittrice e poetessa, Caposala, da Vivian Lamarque, Madre d'inverno, Mondadori, 2016


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#SGUARDI POIETICI / Tutta la vite davanti (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 7 giugno 2022, qui

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martedì 7 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Volo di rondine (Sara Teasdale)

La mia ora di vento amo e di luce,
e volti e sguardi – la danza leggera
del mio spirito sempre mi seduce –
rondine lungo i cieli della sera.

*** Sara TEASDALE, 1884-1993, poetessa statunitense, Volo di rondine, da Gli amorosi incanti, Crocetti - Traduzione di Silvio Raffo,  in 'il canto delle sirene', 3 giugno 2022, qui


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#VIGNETTE / Grano ucraino (Gianfranco Uber)

Gianfranco UBER
facebook, 5 giugno 2022, qui

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lunedì 6 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Vederti (Franco Arminio)

 Vederti
sarà una gioia altissima.
All'inizio guardami
come si guarda un bambino.
Mi cedrai crescere ad ogni passo.
Sarò alla tua altezza al momento
dell'abbraccio.

*** Franco ARMINIO, 1960, poeta, scrittore, paesologo, da 'Cedi la strada agli alberi', Chiarelettere, 2017


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#VIGNETTE / Intanto a Mosca, Putin (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 4 giugno 2022, via facebook, qui


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domenica 5 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Le voci libere (Andrea Melis)

Le voci libere io le riconosco: 
tacciono mentre tutti parlano, 
sussurrano mentre tutti strillano, 
urlano quando intorno è silenzio. 

Gli uomini liberi io li riconosco: 
mentre tutti balbettano 
"anche volendo non posso", 
loro ti guardano dritto negli occhi 
e scandiscono piano 
"anche potendo non voglio".

*** Andrea MELIS, 1979, poeta cagliaritano, Le voci libere, da Piccole tracce di vita, Feltrinelli, 2018


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#PIN / Pacatezza, Inquietudine, in pace con sé stessi (MasFerrario)


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sabato 4 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / ciò che più mi atterrisce è il fatto che (Rupi Kaur)

ciò che più mi atterrisce è il fatto che
ci schiumi la bocca dall'invidia
per il successo altrui
ma sospiriamo dal sollievo
per il loro fallimento

il nostro sforzo di
festeggiarci a vicenda si è
dimostrato la maggiore difficoltà
dell'essere umani.

*** Rupi KAUR, 1992, scrittrice, poetessa, artista, di origine indiana, Milk and Honey. Parole d'amore, di dolore, di perdita, di rinascita, autopubblicazione 2014, edizioni tre60, 2017, traduzione di Alessandro Storti


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#VIGNETTE / Bella questa parata (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 2 giugno 2022, qui

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venerdì 3 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Fede (Gabriel Ferrater)

La stringi tra le braccia.
Dormi e la sogni,
e sai che è un sogno
tutto quello che vedi di lei.
E il cuore si spezza,
freme di fede.

Soltanto una cosa
che tu invochi
e dai in pegno
per quando sarai sveglio.

Sai che è un sogno
quello che parla di lei,
ma
nel sogno è lei 
che stringi tra le braccia.

*** Gabriel FERRATER, 1922-1972, poeta catalano, Fede, da Teoria dei corpi, 1966, in 'il canto delle sirene', 2 giungo 2022, qui


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#VIGNETTE / Una Repubblica, ti ricordi? (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 2 giugno 2022, via facebook, qui

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giovedì 2 giugno 2022

#VIGNETTE / Crisi energetica (Lele Corvi)

 

Lele CORVI
'il manifesto', 1 giugno 2022, via facebook, qui

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mercoledì 1 giugno 2022

#SGUARDI POIETICI / Cercare di orientarsi (Massimo Salvadori)

Cercare di orientarsi
avere la speranza
che il destino non necessiti le cose
possa ancora esserci eccezione
un gesto, una parola
il moto delle gambe
l'asimmetria di questa mano
l'esistenza di ciascuno
quasi un'invenzione.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 30 maggio 2022, qui


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#VIGNETTE / Se mi fate uscire (Lele Corvi)

Lele CORVI
'il manifesto', 28 maggio 2022, via facebook, qui

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