sabato 11 giugno 2022

#SPILLI / Degrado democratico (Massimo Ferrario)

Se non stessimo vivendo i tempi che stiamo vivendo potremmo usare l'aggettivo 'incredibile'. 
Invece è credibilissimo. 

E' credibilissimo che un sotto-sistema dello Stato che mescola in modo indebito e pasticciato ‘Servizi segreti-&-Copasir', per scelta autonoma o su input esterno, stili rapporti informativi su nomi, per lo più sconosciuti e improbabili, di personaggi che, soprattutto via social, hanno auto l'ardire di manifestare opinioni in dissenso con il Governo, quasi sia stato introdotto nella nostra legislazione, nottetempo e a insaputa di tutti, un reato di lesa maestà nei confronti dell'attuale presidente del consiglio. 

E' credibilissimo che il primo giornale d'Italia dia in pasto al pubblico, con titolone a tutta pagina, tale informativa, peraltro destinata a restare 'riservata', senza minimamente sollevare un dubbio sulla liceità dell'operazione approntata da un organo dello Stato, e pubblichi un articolo-gogna, a firma di due-giornaliste-due di comprovata e autorevole esperienza, con accompagnamento di 9 foto segnaletiche di pericolosi 'filoputiniani', peraltro tra loro maleassortiti e solo colpevoli di non amare Draghi di quell'amore incondizionato di cui oggi un presidente di un governo sembra dover incondizionatamente godere in una ‘giusta’ democrazia. 

E' credibilissimo che la stampa unificata (Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa) non stigmatizzi con parole di fuoco quanto accaduto e quanto tuttora sta accadendo e si chiuda corporativamente in difesa, minimizzando o ignorando, comunque nascondendo la vergogna di un giornalismo che ha perso, insieme con i fondamentali di un sistema di democrazia liberale, anche le basi della propria deontologia professionale. 

E’ credibilissimo tutto questo perché tutto questo non è il prodotto di un colpo di sole (o di Stato), ma è il risultato consequenziale di un processo continuo di lento, costante, perseverante degrado cultural-democratico, che negli anni ha sfigurato le istituzioni e deprivato noi cittadini della consapevolezza di appartenere a una repubblica costruita su una costituzionale liberale. 

Accusiamo, con ragione, di ogni barbarie chi sputa sui ‘nostri’ valori e contrappone alla democrazia una ‘democratura’ oscena: quel sistema che massacra i dissenzienti in patria con la galera e l’assassinio e all’estero invade, inseguendo una logica di zarismo imperiale d’altri secoli, un paese confinante, sterminandone il popolo e desertificandone il territorio. 

Non dovremmo offrire a nessuno il destro di pensare che i nostri valori siano quelli che stiamo praticando nel 2022: in Italia e, talvolta, in Europa. Noi, con le democrature, non abbiamo nulla a che spartire: neppure in chiave di somiglianza più o meno larvata.

Dovremmo poter affermare con orgoglio che l’Italia e l’Occidente (quel luogo che non si sa bene dove sia, ma è certo che c’è) hanno valori diversi non perché li esibiamo retoricamente nelle cerimonie pubbliche, quando la recita in pompa magna non costa nulla se non l'impiego di qualche corazziere da parata. Ma perché noi vogliamo essere, e siamo, diversi. Per i comportamenti, concreti, che teniamo ogni giorno: non per le parole, vuote, che ripetiamo nelle ricorrenze. 

Urge ricordarcelo. 
E anche dire che urge ricordarcelo dice già tutto.

*** Massimo Ferrario, Degrado democratico, per 'Mixtura'


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