Paolo FLORES D'ARCAIS, 1944, filosofo, saggista, direttore di 'MicroMega'
Dio e Democrazia, intervento a 'L'Europa dopo l'Europa', 6-9 giugno 2013
video, 5min14
«Dio è compatibile con la democrazia?
Questa è la questione fondamentale. Che si ha pudore a porre. E invece io credo vada posta. La risposta non può essere un semplice sì. Perché molto spesso Dio è incompatibile con la democrazia.» (Paolo Flores d'Atcais, dal video)
Paolo Flores d'Arcais è filosofo sicuramente fuori dal coro.
Con lui si può essere più o meno d'accordo, ma non c'è dubbio che il suo pensiero sia acuto, preciso, stimolante, non facilmente 'scantonabile'.
Anche le sue posizioni politiche, dure e intransigenti, da anni argomentate sulla rivista che dirige ('MicroMega'), possono infastidire, ma sono, a mio avviso, aria pura nel contesto mefitico in cui siamo immersi.
C'è bisogno di pensieri che pensino. E ci facciano pensare.
I pensieri che confermano le nostre convinzioni sono rassicuranti. Ma non ci fanno pensare. Spesso neppure sono pensieri.
E forse proprio per questo ci piacciono.
E forse proprio per questo Paolo Flores d'Arcais è inviso alla maggioranza di 'intellettuali' e politologi. (mf)
Libro di riferimento:
* Paolo Flores d'Arcais, «La democrazia ha bisogno di Dio» (Falso!), Laterza 2013
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A chi appartiene la tua vita? A Dio, risponderà qualcuno, ma è una risposta che non può avere forza di legge: può governare le scelte del credente, non del cittadino scettico e dell'ateo. E a quale Dio, del resto? Il Dio cristiano dei valdesi, in determinate circostanze, ammette l'eutanasia. A parlare in nome di un Dio è sempre un uomo, infatti. Dunque, la tua vita appartiene a te, oppure a un altro uomo. Ma in questo caso sarebbe schiavitù. Poiché la tua vita appartiene a te, solo a te spetta decidere quando e come porvi fine. È un diritto personale inalienabile, che fonda ogni altro diritto e senza il quale ogni altro diritto può essere revocato in dubbio. (Paolo Flores d'Arcais, citato in Quel peccato è un nostro diritto, a cura di Nicola Nosengo, Cinzia Sciuto, Tiziana Moriconi e Roberta Pizzolante, L'espresso, n. 39, anno LII, 5 ottobre 2006)
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Se la filosofia è, in obbedienza alla sua etimologia, amore per la sapienza, passione per il sapere accertabile, dunque critica di ogni superstizione, di ogni pensiero magico, di ogni 'religio' semplicemente tramandata, insomma attività di dis-incantamento, allora l'ateismo dovrebbe essere, già da molto tempo, l'orizzonte "normale" e addirittura ovvio della filosofia. (Paolo Flores d'Arcais, da Atei o credenti?, con Michel Onfray e Gianni Vattimo, Fazi Editore, Roma, 2007, p. 3)
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