che mi portavano ovunque
decidessi d'andare.
E avevo mani grandi e generose
che curavano anime fragili,
che agghindavan le spose.
E avevo braccia forti e muscolose
e gambe che correvano veloci.
E avevo enormi occhi
per scrutare il deserto
e orecchie sensibili ai venti
e parole non tante, sufficienti
per consolare nella fame i figli
e i vecchi negli stanchi giacigli.
Avevo tutto, dunque.
Non ho mai chiesto niente
a mio padre, né a mia madre.
Ma ora che son qui, in fondo al mare
li pregherei d'insegnarmi a nuotare.
*** Sara FERRAGLIA, Un tempo avevo piedi agili, in 'SaràPoesia', 1 agosto 2019, qui
Male Limpido, di RU (Riccardo Marinucci)
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