Il razzismo come cancro morale dell'uomo moderno, e che, appunto come il cancro, ha infinite forme. E' l'odio che nasce dal conformismo, dal culto della istruzione, dalla prepotenza della maggioranza. E' l'odio per tutto ciò che e' diverso, per tutto ciò che non rientra nella norma, e che quindi turba l'ordine borghese. Guai a chi è diverso! questo il grido, la formula, lo slogan del mondo moderno. Quindi odio contro i negri, i gialli, gli uomini di colore: odio contro gli ebrei, odio contro i figli ribelli, odio contro i poeti.
*** Pier Paolo PASOLINI, 1922-1975, poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista, scrittore, regista, La rabbia, 'Vie nuove', n. 38, 20 settembre 1962, in 'MicroMega', 5 settembre 2008, qui.
Testo poi raccolto, insieme ad altri interventi, nel volume di Gian Carlo Ferretti, a cura, Le belle bandiere, Editori Riuniti, Roma. Pasolini risponde a un lettore che gli aveva rivolto appunto alcune domande sul film (La Rabbia, 1^ parte) da lui diretto e uscito nel 1963
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