Piedi per terra e testa ad almeno un metro e mezzo d’altezza. Così la natura ci ha fatti e voluti.
A simboleggiare che la concretezza - uno dei richiami più assordanti e arroganti di questi ultimi tempi -, se è vero che non poggia sulle nuvole e cammina sulle gambe, è però preparata da pensieri nati per aria: là dove più puro è il respiro e più ampio è lo sguardo.
Con buona pace di chi, dal basso della propria presunta e tanto vantata concretezza, vede pericolose fumisterie ovunque, sono le nuvole a ispirarci, non i sassi.
E non manca una riprova, concreta: basta mettere la testa per terra e provare a muovere, in questa posizione, anche solo un piccolo passo.
*** Massimo Ferrario, Piedi e testa, terra e cielo, per Mixtura, 2012-2017
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