venerdì 31 marzo 2017

#SENZA_TAGLI / Immigrazione, decreto Minniti, un voto ideologico-populista (Stefano Catone)

La stampa di destra esulta. La Lega è spiazzata. Una sedicente sinistra, uscita dal Partito Democratico per continuare a sostenere le peggiori politiche di questa legislatura, imbarazza.

Stiamo parlando del voto al Senato sul cosiddetto decreto Minniti-Orlando (altro imbarazzo, per il ministro della Giustizia che si candida a spostare il PD a destra riducendo i diritti dei migranti), tenutosi ieri, e che ha visto palesarsi la più ristretta fiducia al Senato dell’intera Legislatura, salvata dal voto – come dicevamo – di Movimento Democratici e Progressisti, da Maria Cecilia Guerra a Miguel Gotor, per capirci.

Un voto assolutamente dirimente, che segna il confine non solo politico, ma sociale e culturale, tra chi propone una gestione dell’immigrazione legata a doppio filo con la sicurezza, sulla quale scaricare tutte le cause di tutti i problemi del nostro paese (ed ecco perciò i nuovi CIE e l’investimento sui rimpatri forzati), e chi crede che la gestione dell’immigrazione debba passare da misure aderenti alla realtà e non ideologiche.

E sì, cari Senatori che «avete scelto ancora la sicurezza, la disciplina», il vostro voto è un voto ideologico, della peggiore ideologia che gonfia le vele dei populismi europei. Rimpatriateli tutte, ora, le almeno 400mila persone che risiedono in Italia senza documenti. Quadruplicando (quadruplicando! Ma chi ci crede?) il ritmo dei rimpatri potremo finalmente rispedire 20mila cittadini sudanesi, afghani, nigeriani all’anno nei paesi dai quali scappano e che li perseguitano. Fatelo voi il conto: nella migliore delle ipotesi, in venti anni avremo risolto il “problema”.

Eccola qui la vostra sicurezza e la vostra disciplina. Le stesse che vi hanno spinto a ridurre le garanzie processuali dei richiedenti asilo eliminando un grado di giudizio e la possibilità di ascoltare di persona il richiedente. Uno sfregio alla nostra cultura di paese liberale e di stato di diritto, prima che ai principi di pace e accoglienza che dovrebbero ispirare l’azione di una politica anche solo moderatamente progressista.

Avete vinto voi. Gli stessi che hanno mantenuto intatta la Bossi-Fini. Gli stessi che non hanno superato il reato di immigrazione clandestina. Gli stessi che fanno, disfano e rifanno accordi con la Libia sulla pelle dei migranti. Gli stessi che fanno la guerra ai poveri invece che alla povertà. Siete gli stessi di sempre.

*** Stefano CATONE, blogger, Fiducia al Decreto Minniti-Orlando: un voto ideologico che gonfia le vele dei populismi, 'possibile', 30 marzo 2017, qui

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