Duro, ma adulto sarebbe riconoscere che la condizione dell’uomo, appeso tra vita e morte, questo suo dato biologico, astorico, il residuo indistruttibile di individualità della sua sofferenza, è il limite oscuro che incontra, al limite del suo cammino, una emancipazione politica: la cui forma e missione non sta nel restituire l’uomo alla felicità, ma soltanto (soltanto!) liberarlo dalla intollerabilità della ingiustizia.
*** Rossana ROSSANDA, 1924-2020, politica, co-fondatrice di 'il manifesto', da Anche per me, Feltrinelli, 1987, citata da Lea Melandri, Cara Rossana, ti dico addio con le tue parole, 'il manifesto', 22 settembre 2020, qui
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