Mio marito, se vuole pescare, che peschi
ma i pesci poi se li pulisca.
Io no. A qualsiasi ora della notte mi alzo,
lo aiuto a squamare, aprire, tagliare e salare.
E’ così bello, noi due da soli in cucina,
ogni tanto i gomiti si toccano;
lui dice cose come: «Questo è stato difficile»
«Brillava nell’aria con colpi di coda»
e fa il gesto con la mano.
Il silenzio della prima volta che ci siamo visti
attraversa la cucina come un fiume profondo.
Alla fine, i pesci nella teglia,
andiamo a dormire.
Cose argentee guizzano:
siamo sposo e sposa.
*** Adélia PRADO, nata nel 1935, poetessa brasiliana, Matrimonio, ‘sagarana’, n. 9, ottobre 2002, http://bit.ly/13KiJEV
Anche in 'losguardopoIetico', 221, 24 novembre 2013, http://twl.sh/1cfQtJM
Come spesso accade gli #sguardipoIetici che proponi sono finestre che offrono ampie riflessioni. In questo caso il verso
RispondiElimina"Il silenzio della prima volta che ci siamo visti
attraversa la cucina come un fiume profondo."
è fulminante per la sua meravigliosa semplicità, ed in quel fiume profondo vedo scorrere tutta una vita, di chi si sceglie (o si lascia scegliere), per vivere insieme.
Un saluto speciale
F
Mi ha piaciuto tantissimo trovare questa pagina. Cercavo la traduzione di"Casamento ", della grande Adélia Prado per far conoscere a una amica pisana ma pensavo che sarebbe molto difficile trovarla. Sorpresa! L'ho trovata e...tradotta a l'Università di Pisa. Grande! Grazie, auguri dalmio Brasile. :)
RispondiEliminaSono felice che la mia pagina ti sia servita... ;-)
RispondiEliminaSpero che tu possa trovare utile questo blog altre volte.
Grazie per avermi scritto.
Un caro saluto da me e da Mixtura a te e al bellissimo Brasile (da cui tutti potremmo imparare molto...)
Grazie, Massimo, molto gentile. A presto
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