lunedì 16 febbraio 2015

#VIDEO #SOCIETA' / William Ury, La strada dal No al Sì



William URY, antropologo e negoziatore statunitense
La strada dal No al Sì, Ted, ottobre 2010
video, 18min45

William Ury è un antropologo statunitense, famoso grande esperto di conflitti politici e di negoziazione internazionale. 
Il suo intervento cerca di individuare, in modo chiaro e convincente, una via per risolvere la grande questione dei conflitti, soprattutto internazionali, specie quando il contrasto è duramente contrapposto e consolidato nel tempo. 
Il suo argomentare è semplice e la sua visione assai logica e lucida: non nasconde comunque - e i fatti della storia lo confermano - la difficoltà di passare dal piano delle buone idee al piano della soluzione delle guerre.
Lo stile espositivo è intrigante e ricco di esempi e di affermazioni che colpiscono.
Una ventina di minuti molto godibili. E che ti lasciano qualche pensiero su cui pensare.

Il relatore ha pubblicato vari saggi, diventati best seller anche in Italia. 
Il libro cui qui si può far riferimento è Il No positivo. L'arte di condurre qualsiasi trattativa senza rinunciare ai propri obiettivi, Tea, 2009. (mf)

° ° °
« L'oggetto di un negoziato difficile mi ricorda una delle mie storie preferite del Medio Oriente quella dell'uomo che lasciò ai suoi 3 figli 17 cammelli. 
Al primo figlio lasciò la metà dei suoi cammelli; al secondo figlio, lasciò un terzo dei cammelli; e al figlio più giovane, lasciò un nono dei cammelli. 
Bene ci sono tre figli e una negoziazione. Ma 17 non si divide per due. Non si divide per tre E nemmeno per nove. L'animo dei fratelli cominciò a scaldarsi. Alla fine, disperati, andarono a consulto da una vecchia saggia. La vecchia saggia pensò a lungo al problema, alla fine tornò e disse loro: "Bene non so come aiutarvi, ma se non altro se volete, potete tenere il mio cammello." Così ebbero 18 cammelli. Il primo figlio se ne prese la metà - metà di 18 è nove Il secondo prese il suo terzo .. un terzo di 18 è sei Il figlio più giovane prese il suo nono ... un nono di 18 è due. In tutto 17. Era rimasto un cammello. Che ritornarono alla vecchia saggia.
Ora pensando alla storia per un attimo mi sembra che assomigli a molte delle difficili negoziazioni nelle quali ci troviamo. Partono come i 17 cammelli ... non c'è soluzione. In qualche modo, ciò che dobbiamo fare è un prendere le distanze, come fece la vecchia saggia, e guardare la situazione con occhi nuovi per trovare il diciottesimo cammello. Trovare il diciottesimo cammello nei conflitti mondiali è stata la passione della mia vita. (...)

Lasciate che vi racconti una storia, un esempio. Circa 20 anni fa ero in Sud Africa, lavoravo con le parti in conflitto ed ebbi un mese in più che impiegai vivendo con alcuni gruppi di Boscimani. Mi incuriosivano loro e il loro modo di risolvere i conflitti. Perché, dopo tutto, a memoria d'uomo loro erano cacciatori e raccoglitori, vivevano più o meno come vissero i nostri antenati per circa il 99% della storia dell'umanità. E tutti gli uomini hanno queste frecce avvelenate usate per cacciare ... assolutamente mortali. Allora come fanno ad accordarsi sulle loro differenze? Bene, ho imparato che in quelle comunità, ogni volta che gli animi si scaldano qualcuno prende e nasconde le frecce avvelenate nella boscaglia, poi si siedono tutti in un cerchio come questo stano seduti e parlano, parlano. Può essere per due giorni, tre giorni, quattro giorni, ma non si fermano fino a che trovano la soluzione o meglio ancora, si riconciliano. E se gli animi sono ancora agitati, mandano qualcuno a visitare i parenti per un periodo di riflessione.
Bene, questo sistema probabilmente è il sistema che ci ha permesso di sopravvivere date le nostre tendenze. Io chiamo questo sistema la terza posizione. (...)

Fatemi concludere dicendo che negli ultimi 35 anni ho lavorato in alcuni dei più pericolosi, difficili e complessi conflitti intorno al mondo, devo ancora vedere un conflitto che non possa essere trasformato. Non è facile, naturalmente, ma è possibile. Lo è stato in Sud Africa Lo è stato nell'Irlanda del Nord. Può esserlo ovunque. Dipende solo da noi. Dipende da noi prendere la terza posizione. Vi invito allora a considerare la terza posizione anche come un piccolo passo. Come per una pausa di un momento. Basta andare da qualcuno che viene da una cultura diversa, un paese diverso, una razza diversa, in qualche modo differente, e iniziare un dialogo: ascoltatelo. Questo è prendere la terza posizione. (...) 
Permettete che vi lasci con tre cose.
La prima: il segreto per la pace è la terza posizione. La terza posizione siamo noi. Ognuno di noi, con un singolo passo, può portare il mondo un passo più vicino alla pace. 
Un antico proverbio africano dice: "Quando le ragnatele si uniscono, possono fermare anche il leone." Se sapremo unire le nostre reti di pace potremo fermare il leone della guerra. (William Ury, dal video)

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