voglio parole che risuonino
ancora
come gocce di cristallo,
ma dure
e spigolose
come gemme di diamante.
Che mordano e intaglino
l’anima:
e sappiano sorprenderci
ogni volta
come l’alba sul mare il primo giorno.
Diceva:
voglio parole
finalmente
da ascoltare,
non più
da dire.
Da comunicare,
non più
da scambiare.
Tra uomini pieni e verticali.
Finalmente riscattati.
Non più
decalcomanie.
Fu processato e condannato:
per disturbo della quiete pubblica.
*** Massimo Ferrario, 26 settembre 1990. Anche in 'losguardopoIetico', 199, 2 novembre 2013, http://twl.sh/16uuC0D
sono versi preziosi più di quanto lo siano stati altri.
RispondiEliminaFrancesco
...;-) Grazie, Francesco.
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