domenica 15 febbraio 2015

#EXLIBRIS / Tradire, non è solo negativo

… La parola ‘tradimento’…Essa ci si svela, infatti, a una attenta considerazione, non solo etimologicamente ma anche semanticamente ambigua. Sappiamo che il latino ‘tradere’ voleva dire soltanto ‘consegnare’. Sappiamo anche che i Vangeli, scegliendo quel verbo per descrivere l’atto del consegnare Gesù ai suoi nemici operato da Giuda, lo caricarono di connotati etici, ovviamente negativi. Ma il malinteso iniziale ha originato, col tempo, altri malintesi e ambiguità: l’itinerario semantico di questo ‘dannato’ e ‘condannato’ verbo lo ha portato ad approdi diversi, lontanissimi tra loro, talvolta addirittura agli antipodi, letteralmente opposti. ‘Tradisco’ deriva dal latino ‘trado’. Trado è termine composto di due morfemi ‘trans’ e ‘do’ (=dare). Il prefisso trans implica un passaggio e, infatti, i significati originari di trado hanno tutti a che vedere con un dare qualcosa che passa da una mano all’altra. Trado può così significare l’atto di consegnare in mano a qualcuno (in custodia, protezione, castigo), l’atto di affidare per il comando o l’insegnamento, il dare in moglie, il vendere, l’affidare con parole, ovvero il tramandare, il raccontare. Nella forma riflessiva ‘se tradere’ il verbo sta a significare l’abbandonarsi a una persona, il dedicarsi a una attività. Il sostantivo corrispondente ‘traditio’ sta a significare ‘consegna’, ‘insegnamento’, ‘racconto’, ‘trasmissione di racconti’, ‘tradizione’. E’ interessante a tale riguardo notare come il’nomen agentis’ traditor possa significare sia ‘traditore’ sia ‘chi insegna’. E’ interessante rilevare tale doppiezza nell’introduzione al nostro lavoro perché, come avremo modo di vedere meglio in seguito, ha probabilmente qualcosa da insegnare appunto e, forse, unicamente colui che ha tradito con piena, compiuta consapevolezza. Come analogamente s’esprime Hillman (*): «… la nostra conclusione al problema: "Cosa significa il tradimento per il padre?" è questa: la capacità di tradire gli altri è affine alla capacità di guidare gli altri.»

‘Tradire’ è venuto con l’andar del tempo a significare di fatto il proprio opposto, smarrendo o, forse meglio, occultando le valenze originarie. Ci si deve allora chiedere come è potuto accadere che dai significati ‘positivi’ si sia passati all’accezione corrente ‘negativa’. L’inversione di significato s’impone già nella latinità e, molto probabilmente, anche a partire dal linguaggio militare. Il significato originario di ‘passaggio’, ‘consegna’, infatti, può avere come oggetto il nemico e può allora connotare l’atto di consegnare al nemico (armi, città ecc.) e di farlo, appunto, tradendo.

*** Aldo CAROTENUTO, 1933-2005, psicoanalista di matrice junghiana, saggista, Amare Tradire: Quasi un'apologia del tradimento, Bompiani, 1991 - (*) James Hillman, 1926-2011, psicoanalista statunitense di matrice junghiana, fondatore della psicologia archetipica, Il tradimento, 1964, in Senex te Puer e il tradimento, Marsilio, 1979. - Anche in 'carljungitalia', 11 marzo 2014, http://bit.ly/1wy4lXQ

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