Ora ha ufficialmente dichiarato che se anche i No dovessero vincere al prossimo referendum costituzionale, non se ne andrà.
Nessuno gliel'aveva mai chiesto.
E' lui che l'aveva dichiarato. Ripetutamente. Trasformando un referendum in un plebiscito.
Adesso ha cambiato idea. Tanto per cambiare.
Quando gli conviene, si rimangia qualunque impegno.
Ora che il consenso personale scricchiola e la vittoria dei Sì al referendum non è più scontata come credeva all'inizio, scompare il plebiscito.
Anche se forse rimane la minaccia di Apocalisse se i No vincessero.
E' la sua 'politichetta' abituale.
Solo per ricordare i principali 'cambi di verso':
(1) - "Mai incontrato un imprenditore che mi dicesse che l'art 18 è un problema"
(2) - "Non andrò mai al governo senza un voto dei cittadini"
(3) - "Letta stai sereno"
Naturalmente, ogni volta, l'impegno era sostenuto dalla dichiarazione che la politica ha bisogno di serietà e lui è una persona seria.
Sappiamo che a scuola i compagni lo chiamavano il Bomba: perché le sparava grosse.
Due anni di governo possono confermarlo.
Comunque anche il Banderuola non gli sta male.
Sempre a proposito della credibilità della politica. E dei politici che si credono statisti.
*** Massimo Ferrario, Renzi, banderuola, per Mixtura
Hai ragione. Io gli ho dato fiducia per un po', anche se senza grande entusiasmo, per mancanza di alternative, ma dopo due anni e rotti si è mangiato tutta la credibilità.
RispondiEliminaVolevo ancora dire: purtroppo continuo a non vedere grandi alternative… :-(
RispondiEliminaConcordo, Roberto (e ti ringrazio per l'intervento).
RispondiEliminaLa forza di Renzi sta nella debolezza (o addirittura nella assenza) delle opposizioni. Ma una Politica che voglia essere tale ha il dovere di costruire un'alternativa. Margaret Thatcher aveva inventato l'acronimo TiINA (there Is no alternative) e se ne vantava. Ma le alternative non ci sono mai se non si vogliono creare. E una democrazia che non le sa creare è una democrazia moribonda.