Impara che sei quello che hai.
Impara a tenerti
con la mano aperta
a scansare i sostegni
a cadere dentro al tuo solo nome
e che le altre acque di battesimo
non ne daranno nuovi.
Impara a perdonarti
perché ciò che è fatto, è nato
in un rotolo più grande
tua è la pergamena, altro l’impasto
e non lo chiami Dio.
Impara che ad amare
non si viene amati sempre
ma che bisogna farlo
perché questa differenza sola
ricresce gli anni
li fa sposare
figliare tra loro, un futuro.
Impara che puoi lavare
la polvere che diventiamo
con parole brillanti, gonfie di succo
e che la sete è di tutti
ma le tue bocche fanno
la sete ed il bicchiere.
Imparati a memoria come una poesia gloriosa
detta in piedi sulla sedia…
Applausi liberati
per il tremare delle tue caviglie.
*** Sabrina FOSCHINI, 1968, poetessa e critica d'arte, Impara che sei quello che hai, in blog 'semplicemente poesia', 14 luglio 2010, qui
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