venerdì 19 agosto 2016

#MOSQUITO / Adolescenti, educare i genitori e far pensare i figli (Chiara Camerani)

Gli adolescenti fanno quello che devono fare: alla loro età sono nel pieno dell’impulsività e non hanno ancora la capacità di rendersi conto di doverla controllare. E i genitori non si occupano come dovrebbero della responsabilizzazione dei figli. Parole come responsabilità, sacrificio, dovere, sembrano parolacce. E invece aiutano a crescere. 

[D: E’ solo colpa dei genitori?] 
No, la colpa è di una società intera che non sa più che cosa voglia dire controllarsi, dai politici in giù. Non siamo nemmeno più in grado di evitare un uso indiscriminato del cellulare, come possiamo pretendere di dare regole ai ragazzi?.

[D: I giovani dicono di essere annoiati e di essere alla ricerca di emozioni] 
E’ sempre stato così. A quell’età la voglia di trasgredire è un elemento presente in ogni cultura e in ogni epoca. Ma non siamo in grado di incanalarla in qualcosa di utile, né di controllarla, e quindi si trasforma in violenza. 

[D: La violenza minorile è in aumento negli ultimi anni] 
E’ vero. Abbiamo di fronte una generazione priva di obiettivi, priva di futuro. Sempre più libera e più carica di stimoli ma non di stimoli utili. Quello che la società propone sono modelli effimeri, da consumare al momento. I genitori non hanno il coraggio né la voglia di educarli, di sopportare le discussioni, le liti con i figli e quindi abbiamo una generazione di adolescenti che rischia di non diventare mai adulta. (...) 

[D: Occorre educare innanzitutto i genitori, insomma] 
Già, e introdurre lezioni diverse a scuola, lezioni in cui si discuta, si affini il senso critico di questi ragazzi, la capacità di pensare con la propria testa. Preferirei un’ora di informatica in meno e un’ora di discussione in più. Potrebbe essere un modo moderno di fare educazione civica. 

*** Chiara CAMERANI, psicologa, direttrice del Cepic, Centro europeo di  psicologia investigazione e criminologia, intervistata da Flavia Amabile, ‘La Stampa’, 19 gennaio 2009

2 commenti:

  1. Caro Massimo,
    su questo tema ti segnalo un lavoro che ho svolto con i ragazzi di seconda media (e successivamente con i loro genitori). E’ stata una esperienza altamente gratificante e ho provato a riportare in un articolo del 2011 aalcune questioni di fondo, oltre ad alcune riflessioni
    di metodo: http://www.studioakoe.it/polemos/doc_paper/86.html

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  2. Grazie, Stefano. Interessante il documento che segnali.

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