Il nostro errore psicologico […] è stato proprio nel credere che la grande massa degli italiani dovesse guardare con riconoscenza quei pochi che avevan preso l’iniziativa della riscossa e se ne erano addossati, nell’interesse di tutti, il peso più duro e più tragico. E non abbiam capito che è proprio l’aver agito, quando gli altri scappavano o si nascondevano, ciò che i milioni di attendisti non ci perdonano. […]
Dietro alla politica di pacificazione non c’è soltanto il proposito subdolo dei vecchi fascisti, ma c’è il desiderio – più o meno confessato – della grandissima maggioranza degli italiani di dimenticare, di metter tutti sullo stesso piano, di ridurre a pura fazione politica quella che è stata soprattutto una rivoluzione morale.
*** Giogio AGOSTI, 1910-1992, magistrato, partigiano, Lettera a Lucilla Jervis, moglie di Willy, trucidato dai nazisti, 3 novembre 1947, citato da Paolo Borgna, 23 luglio 1943: inizia la Resistenza, 'MicroMega', Almanacco di storia, Ora e sempre Resistenza, 3, 2015
Su Giorgio Agosti,
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Agosti
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2 giugno 1946
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