(citazione attribuita a Stephen Hawking, via linkedin)
La citazione, che gira in rete come uno dei tanti mantra sul cambiamento, come fosse stampata sulla carta dei famosi cioccolatini, è attribuita a Stephen Hawking: nato nel 1942, britannico, fisico, matematico, astrologo, cosmologo. Un'autorità nello studio dei buchi neri e dell'origine dell'universo. E noto anche per la forza e determinazione con cui continua a combattere, con lo studio e l'impegno di scienziato, una grave malattia che lo ha reso immobile.
Nel mio piccolo, mi permetto di correggere la frase (di cui peraltro, non essendo indicato il testo da cui è ricavata, neppure si è sicuri della formulazione esatta) nei termini seguenti:
L'intelligenza è la capacità di scegliere il cambiamento: da attivare, o al quale partecipare, o al quale adattarsi, o al quale sanamente rifiutarsi (e, in questo caso quindi, da combattere in ogni forma di resistenza possibile).
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Quanto sopra per via del fatto (e dovrebbe essere ovvio: ma non lo è per certi 'psicologi', più sedicenti che reali, e troppi loro consimili plaudenti) che il cambiamento, quello che incontriamo in pratica, non è neutro, non è mai general-generico e non è mai né bello né brutto in assoluto. Ma è specifico, concreto e circostanziato. E ha sempre luci e ombre. E le ombre possono essere superiori alle luci, al punto che è bene dire di no. Facendo di tutto perché 'quel' cambiamento, se ci si può opporre, non passi. O comunque attivandoci perché 'quel' cambiamento possa essere corretto, deviato, riorientato. Operando in ogni modo perché 'quel' cambiamento si adatti a noi e non avvenga che noi, fatalisticamente, ci adattiamo a 'quel' cambiamento.
Credo che questa mia banale convinzione, soprattutto se siamo professionisti che si occupano di cambiamento e di sviluppo delle persone nelle organizzazioni, non dovrebbe essere solo mia.
Se davvero vogliamo facilitare i processi di miglioramento di cui spesso parliamo (in qualunque contesto, micro e macro, e in noi stessi), è indispensabile che sviluppiamo (negli ambienti in cui viviamo e, prima ancora, in noi stessi) un robusto 'pensiero critico'.
Se davvero vogliamo facilitare i processi di miglioramento di cui spesso parliamo (in qualunque contesto, micro e macro, e in noi stessi), è indispensabile che sviluppiamo (negli ambienti in cui viviamo e, prima ancora, in noi stessi) un robusto 'pensiero critico'.
Il che è esattamente il contrario di quanto producono troppe slide propagandistiche che ci vengono buttate addosso o che noi stessi buttiamo addosso ai nostri malcapitati interlocutori (lettori di articoli; partecipanti di convention e seminari; naviganti di network).
Slide che crediamo d'effetto, ma che in realtà sono solo buone per incrementare il numero, già eccessivo, di 'spensierati boccaloni'.
Il cuore della frase da cui siamo partiti, oltre che citare il cambiamento, richiamava l'intelligenza. Anzi, aspirava ad essere addirittura una definizione (iper-riduttiva) di intelligenza. Bene: anche questa sarebbe intelligenza.
*** Massimo Ferrario, Intelligenza e cambiamento, per Mixtura
Slide che crediamo d'effetto, ma che in realtà sono solo buone per incrementare il numero, già eccessivo, di 'spensierati boccaloni'.
Il cuore della frase da cui siamo partiti, oltre che citare il cambiamento, richiamava l'intelligenza. Anzi, aspirava ad essere addirittura una definizione (iper-riduttiva) di intelligenza. Bene: anche questa sarebbe intelligenza.
*** Massimo Ferrario, Intelligenza e cambiamento, per Mixtura
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