Consideriamo le cifre. Il Libano ha 6 milioni di abitanti e accoglie oltre 1,2 milioni di rifugiati, soprattutto siriani; la Giordania ha una popolazione di 8 milioni di abitanti e oltre 600mila rifugiati; la Turchia, 80 milioni di abitanti, ospita 1,8 milioni di rifugiati. L’Unione europea ha una popolazione di 500 milioni di abitanti e si considera in stato d’assedio perché 100mila migranti e richiedenti asilo hanno raggiunto le sue coste, un diciottesimo di quelli che sono arrivati in Turchia.
Questi numeri ci fanno pensare che paesi dalla lunga tradizione cristiana abbiano totalmente dimenticato cosa sono la carità e la compassione, al contrario di molti paesi musulmani infinitamente meno ricchi.
Forse è arrivato il momento di preoccuparci per quello che siamo diventati, perché mentre i volti di questi bambini stravolti e genitori disperati compaiono in prima pagina sui nostri giornali e il papa ricorda a tutti gli europei l’obbligo di mostrarsi umani, noi guardiamo da un’altra parte e ci tappiamo le orecchie. (...)
Guardiamo in faccia la realtà. I rifugiati sono nostri alleati, perché la loro fuga evidenzia la barbarie di quei jihadisti che temiamo e vogliamo combattere. Sono nostri alleati, ma noi li respingiamo permettendo ai jihadisti di prendersi gioco delle democrazie arabe e dei loro presunti alleati europei.
In questo modo ci tiriamo la zappa sui piedi, terrorizzati da una massa di derelitti il cui unico desiderio è quello di sfuggire alla paura. È un atteggiamento incomprensibile, aberrante. Non so voi, ma io mi vergogno.
*** Bernard GUETTA, giornalista e saggista francese, I migranti e ciò che siamo diventati noi europei, traduzione di Andrea Sparacino, 'internazionale.it', 18 giugno 2015.
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