Dare atto dei sentimenti è decisivo per qualsiasi rapporto, in particolare in quelli che in certi casi vengono definiti ‘conflitti insanabili’. In una circostanza il solo fatto di riconoscere i sentimenti è servito a trasformare una comunità locale lacerata dalle tensioni razziali.
Un gruppo di agenti di polizia, dirigenti politici, operatori economici e semplici abitanti di quartiere si riunisce per discutere una serie di incidenti verificatisi negli ultimi tempi tra poliziotti e membri della minoranza etnica del paese.
Quando, in seguito, gli chiedono se pensa di aver fatto cambiare idea almeno a qualcuno, un sedicenne nero in lacrime risponde: «Voi non capite. Io non voglio far cambiare idea a nessuno. Voglio solo far conoscere la mia storia. Non volevo sentirmi dire che tutto va bene e nemmeno che è colpa loro, né farmi raccontare che anche la loro storia è altrettanto terribile. Volevo raccontare la mia storia, comunicare quello che provo. Perché piango, allora? Perché adesso so: di me gliene importa quanto basta da starmi a sentire».
*** Douglas STONE, Bruce PATTON e Sheila HEEN, statunitensi, docenti all’Harvard Law School e all’Harvard Negotiation Project, Conversazioni difficili, 1999, Baldini & Castoldi, Milano, 2000.
Sempre nel blog Mixtura, di D. Stone, B. Patton, S. Heen, 1 altro contributo qui
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