Uggia
Sostantivo femminile, di etimologia incerta:
- forse dal latino odia, sostantivo plurale di odium, odio;
- forse (più probabilmente) da uvida, aggettivo neutro plurale di uvidus, umido.
(a) - In senso stretto: mancanza di luce, ossia ombra che nuoce alla vegetazione sottostante;
(b) - In senso figurato: noia leggera che dà malumore, fastidio, inquietudine d'animo, tedio.
Evoca quello stato più vago della noia che produce svogliatezza, indolenza, insofferenza, specie dovuto a questioni climatiche (pioggia, maltempo)
Esempio: 'questo tempo mette addosso l'uggia'; 'un'inattività che fa venire l'uggia'.
Modi di dire:
(a) - avere in uggia qualcuno o qualcosa: averlo/averla a noia, non poterlo/ non poterla più sopportare;
(b) - venire in uggia a qualcuno: diventare antipatico
(c) - mettere l'uggia addosso: far venire la noia
*** Massimo Ferrario, per Mixtura
Adoro le parole desuete, quelle che rendevano il nostro linguaggio più elegante! In particolare ho sempre associato la parola" uggia" ad una giornata piovosa, pervasa di malinconia, ma non di tristezza. Grazie!
RispondiEliminaGrazie, Adele...;-)
RispondiEliminaAd oggi ho diffuso quasi una cinquantina di #ParoleDesuete.
Il tuo commento mi spinge a continuare...;-)
Non credo avrò problemi nell'individuare nuove parole: stiamo abbandonando l'italiano. E' l'italiano stesso che sta diventando desueto (in proposito vedi il bel video con l'intervento di Annamaria Testa, che si chiede cosa sta accadendo all'italiano: l'ho diffuso ieri, qui: http://masferrario.blogspot.it/2015/06/video-che-succede-alla-lingua-italiana.html)
Dunque, non avrò problemi nello scegliere le parole. Avrò solo l'imbarazzo della scelta...