giovedì 18 febbraio 2016

#RITAGLI / Utero in affitto, rischi per bambino e madre (Luciano Casolari)

(...) ...nessuno ha intervistato un bambino di pochi giorni che ha perso la madre biologica chiedendogli se si senta traumatizzato. Emerge però con costanza nella letteratura psicoanalitica, M.Klein, H,Kohut. D. Winnicott per citare gli autori più conosciuti e autorevoli, suffragata da deduzioni sui comportamenti dei lattanti (infant observation) e sui loro vissuti da adulti, la consapevolezza di un rilevante trauma infantile nel caso di separazione dalla madre biologica. Il dialogo sensoriale ed emotivo fra madre e feto inizia e si struttura durante la gravidanza per cui quel bambino è figlio di quella madre indipendentemente dalla genetica.

Per non parlare delle attuali conoscenze che affermano che l’espressività genetica viene influenzata e modulata dall’ambiente e quindi certamente anche dalla fase di gestazione uterina. Esperimenti su animali mostrano che le madri e i cuccioli si riconoscono immediatamente dall’odore, dai suoni emessi e presumibilmente da elementi che ancora non conosciamo appieno. Cambiare la figura di riferimento, che per convenzione si definisce figura materna, non è quindi irrilevante, ma estremamente pericoloso. Questo non significa che tutti i bambini che perdono, per varie ragioni, la madre già nei primi giorni o mesi di vita vadano incontro a patologie psichiatriche gravi ma piuttosto che corrono questo rischio. Non tutti coloro che fumano due pacchetti di sigarette al giorno andranno incontro a carcinoma del polmone, ma certo questa pratica è ad alto rischio per l’insorgenza di quella patologia.

Un problema che viene spesso misconosciuto, con una punta di razzismo verso i poveri e gli emarginati, è relativo alle conseguenze sulla madre. Forse perché si fa pagare per questa pratica sembra ininfluente la sua vita psichica. Anche per lei il rischio collegato alla cessione del bambino è molto elevato per gravi patologie psichiatriche soprattutto di natura depressiva e per il suicidio. Fantasmi ancestrali, che certi miti greci mostrano in tutta la loro forza, si agitano dentro questa povera madre che ha voluto o dovuto cedere ad altri il figlio.

La pratica della maternità surrogata da un punto di vista medico è ad alto rischio per cui si dovrebbe raccomandare, per mitigare le conseguenze, che almeno la madre che affitta l’utero mantenga un legame per anni col bambino tipo una zia, una balia o una convivente. Il bimbo allevato da coppie, sia omo che etero, che lo hanno desiderato ma anche “comperato” avrà problemi psicologici da affrontare nel momento in cui verrà a sapere che i genitori, che ora ama, sono gli aguzzini, anche se a volte non del tutto consapevoli, della madre.

*** Luciano CASOLARI, medico psichiatra, psicoanalista, Utero in affitto, i problemi psichici per il bambino e la madre surrogata, blog 'ilfattoquotidiano.it', 16 febbraio 2016


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