perché si fermerebbe la morte e il riposo.
Quando saprai che sono morto di’ sillabe strane.
Pronuncia fiore, ape, lacrima, pane, tempesta.
Non lasciare che le tue labbra trovino le mie dieci lettere.
Ho sonno, ho amato, ho raggiunto il silenzio.
*** Ernesto Che Guevara, 1928-1967, medico e rivoluzionario argentino, Quando saprai che sono morto, in blog ‘Poesia e altro’, 26 novembre 2011, qui
Testo attribuito anche a Roque Dalton, 1935-1975, poeta, giornalista e rivoluzionario salvadoregno.
Anche in 'losguardopoIetico', 267, 9 gennaio 2014, http://twl.sh/1hy1yMj
René BURRI, 1933, fotografo svizzero
Ernesto Che Guevara, 1963, L'Avana
salve
RispondiEliminavorrei chiedere un informazione
la poesia del che guevara
quando sapari che sono morto
a chi era dedicata
devo rappresentarla in un quadro e cercavo riferimenti
c'è una sinossi della poesia
grazie
Mi spiace, ma non ho altre informazioni rispetto a quelle che girano in rete. Ho riguardato ora in internet a distanza di due anni e non mi pare ci siano aggiornamenti.
RispondiEliminaLa poesia che qui ho pubblicato è ripresa, come ho indicato, dal blog 'poesia e altro': qui si dice anche dei dubbi di attribuzione, che non mi sembra siano stati risolti perché resta incerta la fonte diretta.