Più donne in posti di responsabilità uguale meno corruzione.
L’equazione va dimostrata, ma nella percezione degli italiani è già un dato di fatto.
«Dovendo scegliere a chi affidare la gestione dei fondi pubblici tra un uomo e una donna, a parità di competenze, chi sceglierebbe?».
La domanda posta da EuromediaResearch di Alessandra Ghisleri nell’ambito di una ricerca condotta per conto della Fondazione Bellisario (521 interviste tra settembre 2014 e maggio 2015). Netta la risposta: il 48% si affiderebbe a una donna e meno della metà (il 21,3%) sceglierebbe un uomo.
La quota sale fino al 57,5% se si restringe il campo alle risposte dell’universo femminile. (...)
*** Cesare ZAPPERI, giornalista, Perché la corruzione non è donna, 'la 27^ora', 'Corriere della Sera', 21 maggio 2015
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