Un vecchio, ormai molto malato, fece venire i suoi tre figli alla sua casa. E dal letto, dove ormai giaceva febbricitante, disse:
«Non ho molto da lasciarvi in eredità. Ma vorrei che le mie cose più care andassero a chi di voi supererà una prova. Porgetemi la mano».
Ogni figlio si avvicinò al letto e porse la mano.
«Ecco, do ad ognuno una moneta. Perché ognuno, con questa moneta, possa comprare una quantità di cose sufficienti a riempire la cantina. Chi supererà la prova, sarà mio erede. Andate».
Due figli partirono subito. E spesero tutte le loro monete. Ognuno a bordo del suo carretto, fecero parecchi viaggi avanti e indietro.
Il terzo figlio si incamminò a piedi verso la città. Quando tornò, aveva speso solo una parte della moneta del padre.
Il primo figlio aveva comprato della sabbia. Ma la cantina si riempì solo a metà.
Il secondo figlio aveva acquistato della paglia. Ma un quarto della cantina rimase vuota.
Il terzo figlio accese una candela. E la cantina si riempì.
*** Massimo Ferrario, E la cantina si riempì, per Mixtura, 2013-2015. Riscrittura di una antica favola famosa di autore anonimo.
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