Con la conferenza stampa in cui ha annunciato la soluzione del governo per il caso aperto dalla sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni, Matteo Renzi ha cercato ancora una volta l’azzardo, provando a trasformare la tegola che gli è caduta addosso in uno spot elettorale. (...)
La Corte ha detto che il meccanismo Monti-Fornero (che, ricordiamolo, era stato votato da un ampio arco parlamentare: 402 favorevoli e 75 contrari) è iniquo, il governo poteva più apertamente opporre al ragionamento della Corte un’altra concezione di equità, consistente nel dare il poco che c’è a chi ne ha più bisogno.
E tutti gli indicatori dicono che non sono le fasce dei pensionati – se si escludono quelli con assegni più bassi, che già erano salvaguardati – ad aver perso di più negli anni della crisi. Come si spiega in quest’articolo di In genere, in base ai dati elaborati dall’economista Francesca Bettio, si pone un problema rilevante di equità generazionale e di genere.
Di fronte a un aumento esponenziale delle famiglie in povertà assoluta e prive di qualsiasi sostegno al reddito, “rimborsare” i pensionati che hanno già assegni attorno ai 2-3.000 euro al mese non dovrebbe essere la prima priorità dell’agenda. (...)
*** Roberta CARLINI, giornalista, L'azzardo di Matteo Renzi sulle pensioni, 'internazionale.it', 18 maggio 2015
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