Questo 'sguardo' è del 2011.
Lo scrissi in un momento di rabbia per il berlusconismo imperante.
Lo ripubblico perché mi sembra più attuale che mai.
L'ultimo sconcio sono gli 'impresentabili' alle elezioni regionali.
E l'ultima presa in giro è la commissione antimafia che rivelerà i loro nomi 48 ore prima del voto (che si ridurranno a 24, calcolando la giornata di silenzio prima delle votazioni).
2011-2015. Cambiano i governi. Non cambiano i politici.
Dal berlusconismo al renzismo. Non cambia l'Italia. Non cambiamo noi. (mf)
Dal berlusconismo al renzismo. Non cambia l'Italia. Non cambiamo noi. (mf)
° ° °
Hai ragione, basta.
Basta dire basta:
e basta con l’indignazione.
Che ormai va a ruba,
e tutti scambiamo all’angolo delle strade:
neppure un euro,
solo il costo di un sopracciglio alzato.
Hai ragione, basta.
Basta dire basta.
Abbassiamo il sopracciglio
e smettiamo di ripeterci
sconsolati ma consolati
che questo paese
(il nostro paese)
«non è un paese normale».
Impariamolo:
lo sarebbe
se noi fossimo normali;
lo sarà
quando noi saremo normali.
Non è il paese che non ci merita:
siamo noi che ci meritiamo il paese che siamo,
non essendo capaci
di essere il paese che vorremmo.
Di noi
dobbiamo indignarci.
Prima soffriremo,
allo stomaco e in bocca,
il sapore amaro della consapevolezza,
che sola apre al cambio.
Poi dichiareremo la vecchia e troppo ripetuta parola,
soltanto allora (finalmente) nuova:
sì, ancora una volta e per l’ultima volta,
basta.
Ma diremo basta a noi stessi.
E basterà, questa volta,
se questo basta che ci saremo detti,
oltre a dircelo,
in tutti i modi in cui è possibile farlo,
lo faremo.
*** Massimo Ferrario, Basta, testo revisionato per Mixtura. Già in ‘ContrAppunti’, n. 293, 13 maggio 2011, Dia-Logos, Milano.
Anche in 'losguardopoIetico', 200, 3 novembre 2013 (circa 900 visualizzazioni), qui
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