mercoledì 27 maggio 2015

#SGUARDI POIETICI / Basta (M. Ferrario)

Questo 'sguardo' è del 2011. 
Lo scrissi in un momento di rabbia per il berlusconismo imperante.
Lo ripubblico perché mi sembra più attuale che mai.
L'ultimo sconcio sono gli 'impresentabili' alle elezioni regionali. 
E l'ultima presa in giro è la commissione antimafia che rivelerà i loro nomi 48 ore prima del voto (che si ridurranno a 24, calcolando la giornata di silenzio prima delle votazioni).
2011-2015. Cambiano i governi. Non cambiano i politici. 
Dal berlusconismo al renzismo. Non cambia l'Italia. Non cambiamo noi. (mf)

° ° °

Hai ragione, basta. 
Basta dire basta:
e basta con l’indignazione. 
Che ormai va a ruba,
e tutti scambiamo all’angolo delle strade:
neppure un euro, 
solo il costo di un sopracciglio alzato.

Hai ragione, basta.
Basta dire basta.

Abbassiamo il sopracciglio
e smettiamo di ripeterci 
sconsolati ma consolati 
che questo paese 
(il nostro paese) 
«non è un paese normale».
Impariamolo: 
lo sarebbe 
se noi fossimo normali; 
lo sarà
quando noi saremo normali.

Non è il paese che non ci merita:
siamo noi che ci meritiamo il paese che siamo,
non essendo capaci 
di essere il paese che vorremmo. 

Di noi 
dobbiamo indignarci.

Prima  soffriremo,
allo stomaco e in bocca,
il sapore amaro della consapevolezza,
che sola apre al cambio. 
Poi dichiareremo la vecchia e troppo ripetuta parola,
soltanto allora (finalmente) nuova: 
sì, ancora una volta e per l’ultima volta,
basta.

Ma diremo basta a noi stessi.

E basterà, questa volta,
se questo basta che ci saremo detti, 
oltre a dircelo,
in tutti i modi in cui è possibile farlo,
lo faremo. 

*** Massimo Ferrario, Basta, testo revisionato per Mixtura. Già in ‘ContrAppunti’, n. 293, 13 maggio 2011, Dia-Logos, Milano.
Anche in 'losguardopoIetico', 200, 3 novembre 2013 (circa 900 visualizzazioni), qui




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