venerdì 26 febbraio 2016

#SGUARDI POIETICI / Festa al pub (M. Ferrario)

Prima suonerete una musica lenta
 - un sax sensuale che stinga il cuore
e spossi l’anima con piccoli tocchi languidi.

Poi distribuirete sfiziosità gustose
e berrete una birra buona e pastosa
che vi lascerà baffi di schiuma
agli angoli della bocca.

Infine suonerete una musica allegra e pazza 
che vi sequestri il corpo:
e i piedi balleranno da soli
e non potrete evitare il sorriso
mentre alzerete i boccali dicendo prosit
prima allacciandoli tra loro
e quindi abbracciandovi l’un l’altro.

Mi penserete.

Ma solo un attimo:
e dolcemente e senza malinconia.
Immaginerete che io vi guardi
da chissà dove:
invece io starò quieto e raccolto 
nel grigio della cenere impalpabile
e lascerò vagare il mio ricordo tra voi
giusto il tempo perché sia lieve e morbido
e non vi adombri l’animo
e una lacrima non vi veli l’occhio.
Poi il pensiero di me svanirà come filo di brezza tiepida
blandendovi con un soffio un capello. 

Non ci sarà tristezza
perché una vita che muore 
è vita che resta.
E perché il ciclo continui
un ciclo ha da compiersi.

E’ questa la sola religione,
laica e senzadio, 
che sento mia.

Vi auguro una vita degna:
viva, soprattutto.

E in alto i boccali: che festa sia.

*** Massimo Ferrario, Festa al pub, 'losguardopoIetico', n. 514, 29 novembre 2014


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