Chi ha un'idea precisa su questo tema è un idiota. I governi e i giganti del web sono entità alle quali bisogna stare molto attenti. Ma, se proprio devo schierarmi, stavolta ha ragione Apple.
[D: Perché, professor Walzer?]
Perché la posizione di Apple è condivisibile. Hanno fatto il possibile per collaborare con le autorità, vedi la consegna dei file di Farook nel sistema "iCloud". Ma, dovessero cedere adesso, potrebbe aprirsi un precedente pericoloso. Perché non c'è un sistema per decrittare l'iPhone del terrorista preservando la privacy di tutti gli altri. L'eccezione, in questo caso, non è "eccezionale". Se il filosofo Agamben attacca in toto lo "Stato di eccezione" che si verifica negli Stati occidentali in circostanze di "emergenza", mettendo a repentaglio la democrazia, io credo che "l'eccezione" possa essere moralmente accettabile in certi casi. Ma questo non lo è.
[D: Ma entrando nel telefono di Farook si potrebbero magari evitare nuovi attentati e salvare vite. La posizione di Apple è davvero condivisibile?]
Sì. Al momento, non ci sono altre possibilità, come scrive anche il New York Times. E poi sulla privacy Apple ha stretto un patto di fedeltà con i propri clienti.
[D: Ma non è un paradosso che Apple e gli altri che si ergono a paladini di privacy e libertà utilizzino dati sensibili potenzialmente infiniti su di noi mentre li negano alle autorità?]
Lo è. Ma c'è una differenza. I giganti del web possono utilizzare i nostri dati a piacimento, come nelle fastidiose pubblicità personalizzate nell'email. Ma non hanno il potere coercitivo dei governi. Apple non può costringermi a comprare prodotti. Un governo, invece, se ha a disposizione dati sensibili, può mettermi in galera. O persino uccidere.
[D: Lei non ha fiducia nelle autorità americane?]
È difficile averne dopo quanto successo negli ultimi anni, vedi lo scandalo Nsa, neanche discusso al Congresso.
[D: E allora che cos'è oggi la privacy per lei che criticò il Patriot Act di Bush che la limitò?]
Non essere spiato con gli amici o in stanza da letto. Ma, devo dirle la verità, non mi dà neanche fastidio se leggono la mia mail. E i sospetti terroristi non devono avere diritto alla privacy. Più in generale, per i cittadini oggi la privacy conta molto meno rispetto al passato. La minaccia terroristica è più importante.
[D: E quindi quali sono oggi i confini tra privacy e sicurezza?]
Purtroppo non so risponderle. Viviamo in tempi troppo fluidi e confusi. Ma il caso Apple-Fbi sarà molto utile a capire questi nuovi confini.
*** Michael WALZER, 1935, filosofo e saggista statunitense, professore emerito all'Institute for Advanced Study di Princeton, intervistato da Antonello Guerrera, Caso Apple-Fbi: "Non esistono eccezioni se in gioco c'è la privacy di tutti", 'la Repubblica', 20 febbraio 2016
LINK intervista qui
In Mixtura 1 altro contributo di Michael Walzer qui
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