domenica 28 febbraio 2016

#MOSQUITO / Manager, l'impatto sulla produttività dei collaboratori (Luigi Zingales)

Uno studio recente ha evidenziato che i manager (nel caso specifico supervisori) incidono in modo rilevante sulla produttività dei loro subordinati: rimpiazzare un manager inquadrabile nel 10% dei manager meno competenti con uno del 10% dei più competenti fa incrementare il rendimento del gruppo di lavoro tanto quanto aggiungere un lavoratore (passando da 9 a 10). Il prodotto marginale di un manager - l’entità del rendimento che il manager aggiunge alla produzione del gruppo - è circa il doppio di quella di un lavoratore. Nell’azienda in questione, tale rapporto corrispondeva a quello tra le remunerazioni medie.
La scoperta più interessante è stata che, se effettivamente un buon manager rende tutti i lavoratori più produttivi, l’effetto è avvertito in modo particolare dai lavoratori migliori. In altre parole, la combinazione tra i migliori manager e i migliori lavoratori determina un extra rendimento. 

*** Luigi ZINGALES, 1963, economista e saggista, docente di Impresa e Finanza all’università di Chicago, Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro l’economia corrotta, Rizzoli, 2012.


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3 commenti:

  1. Sembra la scoperta dell' acqua calda, ma il concetto esposto da Zingales é ben lungi dall' essere sistematicamente percepito e verificato nella maggior parte delle strutture organizzative. Che sia perché i lavoratori migliori se non diventano manager tendono ad essere meno "migliori"? O perché i migliori manager non poi cosí " buoni" manager? Ritengo che la "chimica" interna al gruppo sia troppo complessa per essere cosí assiomaticamente rapportata ad un preciso dosaggio fra migliori e peggiori.

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  3. Sì, difficile stabilire chi sono i migliori e i peggiori manager o collaboratori: il problema della valutazione, al solito, resta di soluzione problematica. Anche se qualche sforzo per classificare con relativa 'oggettività' persone e risultati può essere compiuto, pur senza farsi prendere dall'amore fondamentalista per la metrica all'americana.
    Anche per questo nutro qualche dubbio sul fatto che si possa 'misurare', con numeri e percentuali precise, l'impatto dei migliori manager sul gruppo dei collaboratori.
    Resta il dato, intuitivo ma mai sufficientemente tenuto presente, che un manager, buono o cattivo che sia, per il ruolo che svolge o non svolge, influenza pesantemente il gruppo: senz'altro agisce sul clima, e sul benessere psicologico delle persone, e condiziona produttività e qualità dei risultati. Se si hanno dubbi, chiedere ai collaboratori: qualche volta può bastare guardarli in faccia, e si capisce che capo hanno.

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