venerdì 26 febbraio 2016

#MOSQUITO / Capitalismo, non la finanza ma l'etica dell'artigiano (Richard Sennett)

Negli ultimi vent’anni il capitalismo si è fatto guidare dalla mentalità dell’alta finanza, che chiede profitti immediati e non ha una visione di lungo raggio della produttività. E’ stato questo il suo errore. Avrebbe dovuto invece ispirarsi all’etica e alle qualità degli antichi artigiani: conoscenza degli strumenti, perfezionismo, capacità di prevedere le conseguenze del proprio lavoro, pensiero rivolto non solo al profitto. (...)
A volte, accecati dal desiderio di perfezione, presi dalla sfida della tecnica, si rischia di perdere di vista l’aspetto etico, le conseguenze del nostro lavoro sulle altre persone. Facciamo l’esempio di Robert Oppenheimer, lo scienziato che progettò la bomba atomica. Era ossessionato da quel lavoro, pensava solo al modo migliore di portarlo a termine, e fu solo nel giorno in cui vide esplodere la bomba che capì quali potevano esserne le conseguenze. Credo che anche in questo consista l’etica dell’artigiano: nel saper guardare dal di fuori il proprio lavoro, nel non fermarsi all’aspetto tecnico e comprenderne invece le conseguenze sull’umanità. Nel capitalismo contemporaneo, però, l’aspetto etico non è una priorità. Oggi l’organizzazione del mondo del lavoro non incoraggia le persone a perfezionarsi, e non retribuisce adeguatamente i lavoratori. Viviamo in un’era high-tech, ma è un’era in cui le virtù dell’artigiano non sono un valore economico, e per questo dovremmo riscoprirle. (...) 
Chi lavora nella finanza ha dimenticato la lezione dell’artigiano, perché non è stato in grado di utilizzare gli strumenti del suo lavoro. Per anni hanno guadagnato un mucchio di soldi con grande facilità, senza che ci fosse nemmeno bisogno di capire cosa stessero facendo. Si è rivelato un errore, e osservo che le aziende che oggi si stanno salvando dalla crisi finanziaria sono proprio quelle che hanno messo maggiore enfasi su quelle che io considero le virtù dell’artigiano. 

*** Richard SENNETT, 1943, sociologo statunitense, docente alla London School of Economics e alla New York University, autore de L’uomo-artigiano, Feltrinelli, 2008, intervistato da Daniele Castellani Perelli, ‘Corriere della Sera’, 14 novembre 2008


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